ANSA.IT — 17 SETTEMBRE 2020- 17.27
Pe, sanzioni a Lukashenko,da 5/11 non lo riconosceremo
Ferma condanna delle violente repressioni
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko
Il Parlamento europeo ha chiesto sanzioni europee contro il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, condannando allo stesso tempo le violente repressioni dei manifestanti. In una risoluzione adottata oggi con 574 sì, 37 no e 82 astensioni, il Parlamento europeo ha respinto i risultati ufficiali delle cosiddette “elezioni presidenziali” che si sono svolte in Bielorussia il 9 agosto, dato che si sono svolte “in flagrante violazione di tutti gli standard riconosciuti a livello internazionale “. Una volta scaduto il 5 novembre “il mandato del leader autoritario uscente Alexander Lukashenko”, il Parlamento non lo riconoscerà più come Presidente del paese, si legge nel testo.
DA : IL FATTO QUOTIDIANO DEL 17 SETTEMBRE 2020
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La prima risoluzione, che condanna le violenze e la repressione del regime dopo le elezioni che hanno riconfermato Lukashenko per il sesto mandato, è passata con 574 sì, 37 no e 82 astensioni. Un voto a cui la Lega di Matteo Salvini non ha partecipato, preferendo l’astensione, mentre Pd, M5S, Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono schierati compatti per il Sì. “Che schifo”, è stato il commento a caldo del segretario dem Zingaretti. “Chissà perché la Lega ha deciso di voltare le spalle, per l’ennesima volta, alle decisioni del suo Paese”, ha aggiunto Emanuele Fiano, accusando anche l’eurodeputata del Carroccio Susanna Ceccardi (in corsa alle regionali in Toscana).
Ancora più duro il capo-delegazione del Pd a Strasburgo Brando Benifei, secondo cui “Salvini è il miglior alleato dei peggiori dittatori: dopo aver fornito appoggio politico a Orban in numerose occasioni, ora rifiuta di condannare il regime bielorusso per non scontentare Putin“.
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Certamente i bielorussi fanno benissimo ad opporsi alla dittatura di Lukashenko e l’Europa fa altrettanto bene a condannare quel regime antidemocratico. Dovrebbe però, a mio parere, prendere posizione anche, ad esempio, contro la richiesta di estradizione da parte degli Usa del personaggio accusato di avere rivelato, come giornalista, atti secretati dal governo americano.