PUBBLICATO SU TWITTER DA GIOVANNA PANCHERI :: Giovanna Pancheri @giopank — ” E’ il rapporto dell’intelligence Usa sull’omicidio di Khashoggi ” + ANSA.IT, 26 FEBBRAIO 2021, 20.35 + LIMES ONLINE DEL 25 FEBBRAIO 2021

 

 

 

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ANSA.IT / WASHINGTON  — 26 FEBBRAIO 2021 — 20-35

 

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/02/26/usa-bin-salman-autorizzo-il-blitz-per-uccidere-khashoggi_b0237602-6e8d-4f35-886f-9919f321f04b.html

 

 

 

Usa, bin Salman autorizzò il blitz per uccidere Khashoggi.

Diffuso il rapporto dell’intelligence americana

IL PRINCIPE MOHAMMED BIN SALMAN

 

 

Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha “autorizzato” un’operazione per “catturare o uccidere” il giornalista dissidente Jamal Khashoggi.

Lo afferma un rapporto dell’intelligence Usa diffuso dall’amministrazione Biden dopo averlo declassificato, secondo quanto riferito dai media americani.  Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman vedeva il giornalista dissidente Jamal Khashoggi come una minaccia al regno e sostenne ampiamente l’uso della violenza se necessario per metterlo a tacere.

Il rapporto dell’intelligence Usa sull’uccisione di Jamal Khashoggi elenca 21 persone che gli 007 americani ritengono con “alta fiducia” complici o responsabili per la morte del giornalista dissidente per conto del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.

Nel rapporto sull’uccisione di Jamal Khashoggi l’intelligence Usa ha “un’alta convinzione” sulle responsabilità degli individui coinvolti nella morte del giornalista dissidente Jamal Khashoggi ma non è in grado di dire se conoscessero in anticipo che l’operazione si sarebbe conclusa con la sua uccisione.

Il principe saudita Mohamed bin Salman non sarà colpito da sanzioni Usa. Lo riporta Politico citando fonti dell’amministrazione Usa. Il Tesoro americano si appresta invece a varare sanzioni sul generale saudita Ahmed al-Asiri, ex vice responsabile dei servizi di intelligence di Riad, per l’assassinio Khashoggi. Sanzioni anche per la Saudi Rapid Intervention Force coinvolta nell’omicidio.

Il Dipartimento di Stato Usa vara la cosiddetta ‘Khashoggi policy’ o ‘Khashoggi ban’ per punire tutte le persone che, agendo in nome di un governo, si pensa abbiano direttamente partecipato o partecipino in attività contro i dissidenti “gravi e di natura extraterritoriale”. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. L’amministrazione Usa avrebbe già identificato 76 persone che potrebbero essere sanzionate. Tra le misure il ritiro o la restrizione dei visti.   

 

LIMES ONLINE DEL 25 FEBBRAIO 2021 

https://www.limesonline.com/notizie-mondo-oggi-25-febbraio-khashoggi-rapporto-golpe-armenia/122449

La rassegna geopolitica del 25 febbraio.

analisi di Federico Petroni

RAPPORTO KHASHOGGI

Oggi gli Stati Uniti diffondono una versione per il pubblico del rapporto dell’intelligence che attribuisce l’uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi nel 2018 all’erede al trono di Riyad Mohammed bin Salman (Mbs).

Perché conta: Rientra nel cambio di approccio che l’amministrazione Biden intende segnalare al regno arabo. Lo smarcamento è necessario a fini d’immagine e tattici. D’immagine perché fa parte del tentativo di convincere il mondo che “l’America è tornata” dopo le negligenze di Trump (l’ex presidente si era rifiutato di pubblicare il rapporto Khashoggi). Tattici perché l’indurimento dei toni nei confronti dei sauditi fa il paio con quello riservato a Israele.

Washington ha spinto assieme lo Stato ebraico e le potenze arabe per federare la sua sfera d’influenza mediorientale. Ora che sfrutta tale dinamica per diminuire i suoi impegni nel quadrante, intima agli alleati di rigare dritto, di non intralciare la sua iniziativa diplomatica con l’Iran, che gli altri due paesi vedono come fumo negli occhi, come via libera ai persiani per slanciarsi nella regione.

Fa insomma sapere a sauditi e israeliani che è finita l’èra di Trump che chiudeva entrambi gli occhi su eccessi come il delitto Khashoggi o gli insediamenti ebraici in Cisgiordania. L’ex presidente si era addirittura vantato con Bob Woodward, giornalista dello stesso Washington Post su cui scriveva Khashoggi, di aver salvato Mbs dallo scandalo successivo all’uccisione.

Esattamente come non lasciano il Medio Oriente, gli Stati Uniti non abbandonano l’Arabia Saudita a se stessa. Le stesse mosse iniziali di Biden con Riyad segnalano grande cautela. Ha annunciato lo stop al sostegno delle sole operazioni “offensive” dei sauditi in Yemen, non a tutta la guerra. Ha congelato (non cancellato) la vendita solo di alcuni armamenti rilevanti. E comunque si continuano a firmare nuovi contratti bellici con gli americani. Non è però escluso che Riyad non cerchi di stuzzicare gli Usa comprando armi dai russi.

Lo schiaffo del rapporto sul delitto Khashoggi è una tappa intermedia di un lungo processo di distanziamento tra i due paesi, motivato dal minore interesse per l’area americano. E di conseguenza dalla minore necessità di affidarsi ai servigi di Riyad. Mbs però non ha il lusso di osservare così nel lungo periodo i rapporti bilaterali. La ridotta protezione statunitense segnala lo scadimento dell’influenza sua e del suo paese. Potrebbe incentivare i nemici suoi e del suo paese a mosse più audaci.

Per approfondirePerché l’Arabia Saudita ha ucciso Khashoggi::

NEL LINK

https://www.limesonline.com/perche-larabia-saudita-ha-ucciso-khashoggi/109202

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