ANSA.IT — 5 MARZO 2021 — 17.25 :: Covid: 297 le vittime in 24 ore, in Italia superati i 3 milioni di casi di contagiati; i morti sono 99.271 dall’inizio dell’emergenza

 

 

 

ANSA.IT — 5 MARZO 2021 — 17.25

https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2021/03/05/sale-rt-nazionale-e-raggiunge-106.-una-settimana-fa-era-a-099_7777f156-2dd9-499f-aa4b-94664aaaae78.html

Covid: 297 le vittime in 24 ore, in Italia superati i 3 milioni di casi.

Iss: il virus accelera, la curva sale. “Contagi in famiglia, agire subito contro le varianti

 

 

VIA DEL CORSO A ROMA

 

 

 

 

 

 

OSPEDALE SAN PAOLO DI MILANO

 

 

 

 

SALE Rt NAZIONALE A 1,06– LA SEETIMANA SCORSA ERA: 0.99

 

 

 

Sono 297 le vittime per Covid in Italia nelle ultime 24 ore, a fronte delle 339 di ieri. In Italia sono stati superati i 3 milioni di casi di coronavirus accertati da inizio epidemia, oltre un anno fa, secondo i dati del ministero della Salute.

Oggi infatti i contagi sono 24.036, portando il totale a 3.023.129.

Secondo i dati del ministero della salute, dall’inizio dell’emergenza sono morte 99.271 persone.

Sono 378.463 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute.

Ieri erano stati 339.635.

Il tasso di positività è del 6,3%,
in calo di 0.4 rispetto al 6,7% di ieri. 

Sono 2.525 i pazienti in terapia intensiva per il Covid-19 in Italia,
50 in più rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono 222 (ieri erano 232).

Nei reparti ordinari ci sono invece 20.374 persone, in aumento di 217 unità rispetto a ieri.

 

La conferenza stampa dell’Iss

 “La curva segnala una ricrescita dei casi in Italia, ma la ricrescita non è solo in Italia.

Nelle ultima settimane c’è un dato di crescita in Italia e anche l’incidenza sta salendo”.

Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro alla conferenza stampa sull’analisi del monitoraggio settimanale della cabina di regia. “Il contagio in questo momento avviene soprattutto a livello familiare. Questo è un elemento importante”, ha aggiunto Brusaferro.

Scendono i casi nelle Rsa
mentre alcuni focolai sono segnalati presso le strutture ospedaliere e questo può essere dovuto alle nuove varianti”, ha aggiunto Brusaferro.

 

“C’è uno scenario diprogressione rapida della diffusione del virus in tutta Italia. Ci avviciniamo alla soglia di allarme di 250 casi per 100mila abitanti, che rende necessarie misure tempestive.

Questa soglia è stata superata in 5 regioni e altre la supereranno nella settimana corrente”, ha affermato il presidente dell’Iss. “Bisogna intervenire in maniera tempestiva e radicale per contenere le varianti del virus”, ha spiegato Brusaferro. Bisogna implementare misure di contenimento maggiori a partire dalle regioni.

“La variante brasiliana era presente in più del 4% dei ceppi isolati in Italia ma ci preoccupa un po’ di più e bisogna fare uno sforzo maggiore per contenerla. Per questo come cabina di regia abbiamo invitato tutte le regioni dove è presente a implementare misure di restrizione e contenimento maggiori. Il momento è critico rispetto alla tendenza dell’epidemia ma possiamo intervenire tempestivamente anche dando impulso alla campagna vaccinale”, ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della salute Gianni Rezza.

“Adesso si stanno vaccinando gli over-80 – ha aggiunto Rezza – e le regioni stanno iniziando a vaccinare gli iper-vulnerabili, ma a mano mano che avremo più dosi verrà meno il criterio delle categorie e si offrirà il vaccino alla popolazione intera in modo più flessibile. Ciò oltre a prevedere una scorta nazionale per le situazione più a rischio per varianti o incidenza più elevata”.

 

Netta accelerazione dell’epidemia” con una incidenza nazionale che sfiora i 200 (194,87 per 100.000 abitanti) con una previsione di ulteriore peggioramento: nei prossimi giorni potrebbe raggiungere quota 250.È quanto emerge dall’ultimo report sull’andamento dell’epidemia relativo al periodo 22-28 febbraio. L’incidenza nazionale nella settimana di monitoraggio, quindi, si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti e anzi si avvicina alla soglia di 250 casi per 100mila abitanti

.L’Rt medio nazionale raggiunge quota 1,06. E’, secondo quanto si apprende il dato all’esame della cabina di Regia che sta analizzando i dati del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute che sara’ presentato nel pomeriggio.
La scorsa settimana il valore era a 0,99. 

 

Dieci Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui una (Molise) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, sei hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Lo evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della salute. Peggiorano le Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree medichsopra la soglia critica del 30%: sono 9 Regioni/PPAA contro le 8 della settimana precedente.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento (26% contro 24% della scorsa settimana).

Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in netto aumento da 2.146 (23/02/2021) a 2.327 (02/03/2021);

il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in aumento, passando da 18.295 a 19.570. Nel periodo 10 – 23 febbraio l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,06 con un range 0,98-1,20, in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra uno per la prima volta in sette settimane.  

Forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione: 41.833 contro i 31.378 della settimana precedente. Scende la percentuale dei casi rilevati attraverso il tracciamento dei contatti (28,8% rispetto al 29,4%). Scende anche, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (35,2% vs 36,1% la settimana precedente).

Ospedali sempre piu’ sotto stress.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento (26% contro il 24% della scorsa settimana). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in risalita da 2.146 della settimana scorsa a 2.327 (il dato e’ riferito al 2 marzo). Aumenta anche il numero di persone ricoverate in aree mediche, passando da 18.295 (23/02/2021) a 19.570 (02/03/2021). E’ quanto compare nel monitoraggio settimane dell’epidemia di Covis dell’Iss e del Ministero della Salute.

Tra marzo e dicembre 2020 si sono osservati 108.178 decessi in più rispetto alla media dello stesso periodo degli anni 2015-2019 (21% di eccesso), volendo stimare l’impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale.

Nel 2020 il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso).

Questi i dati del 5/o rapporto Iss-Istat sull’analisi della mortalità 2020 per il complesso dei decessi e per il sottoinsieme dei soggetti positivi al Covid-19 deceduti.

Dall’inizio dell’epidemia e fino al 31 dicembre 2020 l’incidenza dei decessi Covid-19 sulla mortalità per il complesso delle cause per ripartizione tra aree geografiche e’ stata del 14,5% al Nord, del 6,8% al Centro e del 5,2% nel Mezzogiorno.

Le fasce di età sono: 4,6% del totale nella classe 0-49 anni, 9,2% in quella 50-64 anni, 12,4% in quella 65-79 anni e 9,6% in quella di ottanta anni o più.

Lo evidenzia il Rapporto Iss-Istat ‘Impatto dell’epidemia covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente anno 2020’.

Il contributo più rilevante all’eccesso dei decessi 2020, rispetto alla media degli anni 2015-2019, è dovuto all’incremento delle morti della popolazione dagli 80 anni in su che spiega il 76,3% dell’eccesso di mortalità complessivo; in totale sono decedute 486.255 persone dagli 80 anni in su (76.708 in più rispetto al quinquennio precedente).

L’incremento della mortalità nella classe di età 65-79 anni in termini assoluti rispetto al dato medio 2015-2019, è di oltre 20 mila decessi (totale di 184.708 morti nel 2020).

Il bilancio della prima fase dell’epidemia, in termini di eccesso di decessi, è particolarmente pesante per la Lombardia (+111,8%); per tutte le altre regioni del Nord l’incremento dei morti del periodo marzo-maggio 2020 è compreso tra il 42% e il 47%; solamente il Veneto e il Friuli Venezia Giulia hanno un eccesso di decessi più contenuto (+19,4% e +9,0%).

Al Centro si evidenzia il caso Marche (+27,7%), regione che si distingue rispetto all’incremento medio (+8,1%). Lo evidenzia il Rapporto Iss-Istat ‘Impatto dell’epidemia covid sulla mortalità 2020’. Nella seconda ondata, si rileva, si hanno cambiamenti negli eccessi di mortalità.

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1 risposta a ANSA.IT — 5 MARZO 2021 — 17.25 :: Covid: 297 le vittime in 24 ore, in Italia superati i 3 milioni di casi di contagiati; i morti sono 99.271 dall’inizio dell’emergenza

  1. i. scrive:

    Io penso che forme più severe di lock down arresterebbero maggiormente l’epidemia: invece questo “apri e chiudi” continuo non fa che peggiorare la situazione, a discapito anche delle categorie più danneggiate ( ristoranti, alberghi, negozi, ecc.). In questa situazione, secondo me, si è rivelata disastrosa la condotta delle Regioni, naturalmente più sensibili alle richieste della propria base elettorale. Mi pare che le Regioni, nate da un giusto desiderio di maggiore democrazia, almeno in Italia siano diventate un impaccio in tutti i sensi, con i presidenti di regione che si fanno chiamare governatori. In realtà, con le Regioni, si è creato un nodo in più di burocrazia e di potere, eludendo le giuste istanze che avevano concorso a realizzarle.

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