DONATELLA, la nostra bella bella, CI SUGGERISCE CON CALORE :: I Profumi di Madame Walberg di Grégory Magne (2019): Trailer ITA del film con Emmanuelle Devos – HD / in uscita in Italia il 10 giugno 2021

 

 

 

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TRAMA

I Profumi di Madame Walberg, il film diretto da Grégory Magne, segue la storia di Anne Walberg (Emmanuelle Devos), una donna un po’ altezzosa e poco cordiale, con una grande fama nel campo dei profumi. Anne produce incredibili fragranze che rivende a diverse aziende di alto livello. Abituata a comportarsi come una diva, visto il suo talento e successo, Anna, ama stare da sola e si preoccupa solo di se stessa, è una donna puntigliosa dalle grandi pretese.

 

 

I PROFUMI DI MADAME WALBERG – Il Cinemino

 

Guillaume Favre (Grégory Montel), è il suo autista, un uomo solare, dal carattere aperto e allegro. Guillaume ha appena divorziato da sua moglie, si sta trasferendo in una nuova casa e sta cercando di ottenere l’affido di sua figlia. In un momento così complicato, per Guillaume il lavoro rappresenta l’unico punto fermo. Anne e Guillaume, sono molto diversi tra loro, hanno caratteri opposti e spesso si scontrano, litigano e poi fanno pace, contaminandosi l’uno con l’altro e mescolando la loro “essenza”, proprio come avviene con i profumi. Tra i due nascerà a poco a poco un’intensa amicizia che li trasformerà e li spingerà a riappropriarsi della propria vita.

 

 

 

VIDEO – RECENSIONE DEL FILM — 7 minuti ca

 

 

 

I profumi di Madame Walberg

I profumi di Madame Walberg è la nuova commedia francese dedicata al “naso” che ha creato l’iconico profumo J’Adore di Christian Dior.

 

 

 

I profumi di Madame Walberg, la recensione - Movieplayer.it

 

 

 

 

Come nasce Madame Walberg:

Grégory Magne  :  “Ero circondato da una folla di persone e un profumo familiare ha catturato la mia attenzione. Il mio primo istinto è stato cercare la persona che lo indossava. Mi è venuto da chiedermcome potesse essere la vita di una persona con il senso dell’olfatto sviluppato rispetto a quello di una persona normale – racconta Magne – e come questa abilità potesse influenzare le sue relazioni sociali, le sue emozioni o il suo carattere”.

 

 

Tutto questo ha portato alla creazione di Anne Walberg, una “diva “dimenticata”, fredda e distaccata al primo impatto e con una vena borghese che la fa sembrare altezzosa, la nostra profumiera in realtà è tutto il contrario, ma lo scudo ermetico con cui si protegge la porta ad avere difficoltà nel comunicare con gli altri”.

Per costruire il suo personaggio, la sempre affascinante Emmanuelle Devos ha passato molto tempo con Christine Nagel, uno dei nasi francesi più importanti, che ha creato dei profumi per Dior, Lancôme, Guerlain ed Hermés. L’attrice descrive così la sua Anne: “è una star o diva decaduta, così come un grande capitana d’industria, una giornalista famosa o un’attrice, Anne Walberg fa parte di quelle persone che sono state e non sono più, la cui gloria è stata oscurata ma per le quali il successo può rinascere. Anne vive solo nel suo mondo: quello del profumo. Protegge il suo naso, come i cantanti d’opera proteggono le loro corde vocali. Introversa per natura, più di ogni cosa ama stare con i suoi profumi e creare“.

da : 

VOGUE 

DI GIACOMO ARICÒ

10 GIUGNO 2021

https://www.vogue.it/news/article/profumi-madame-walberg-film-creatrice-jadore-dior-cinema

 

 

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Emmanuelle Devos interpreta la profumiera Anne Walberg nel film I profumi di madame Walberg, al cinema dal 10 giugno.

 

Il film è l’incontro, non senza frizioni, delle loro due solitudini: lei ha il naso, ma lui ha il fiuto vero della vita. Il regista Grégory Magnei si è documentato molto sul mondo dei profumi, con la consulenza dei “nasi” di Christine Nagel di Hermès e di Jean Jacques della Maison Caron.

 

 

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UNA SCENA DEL FILM

Grégory Magne • Regista di I profumi di Madame Walberg - Cineuropa

Francia

Grégory Magne • Regista di I profumi di Madame Walberg

“Fare di meno e fidarsi di uno sguardo”

di Fabien Lemercier

01/07/2020 – Il cineasta francese Grégory Magne parla dell’incantevole I profumi di Madame Walberg, interpretato da Emmanuelle Devos e Grégory Montel, e lanciato nei cinema francese da Pyramide

Grégory Magne • Regista di I profumi di Madame Walberg
(© Pascal Chantier)

I profumi di Madame Walberg [+] è il secondo lungometraggio del francese Grégory Magne dopo L’air de rien [+] (2012). Questa commedia sociale piena di charme e di grande umanità, interpretata da Emmanuelle Devos e Grégory Montel, è distribuita nelle sale francesi il 1° luglio da Pyramide.

Cineuropa: Come è nata l’idea di questo incontro inaspettato tra “un naso” e un autista privato?Grégory Magne:

 

Ci sono due ingredienti. Il primo è ovviamente l’idea dell’olfatto. Sono sempre stato colpito dal potere dei ricordi olfattivi, di come un odore possa riportare a un viso o a un luogo sepolti, addirittura dimenticati, come l’odore di quel prodotto domestico che mi ricorda così fortemente il cortile della mia scuola materna. Un giorno, in metropolitana, mentre sentivo un profumo, mi sono chiesto come qualcuno con un olfatto molto più sensibile della media possa percepire il mondo e che effetto questo possa avere sul suo carattere. Era stimolante in termini di sceneggiatura e di messa in scena: dover suggerire gli odori e trovare le situazioni che facessero capire allo spettatore ciò che vive il personaggio.

Il secondo ingrediente, come in L’air de rien, è l’incontro amichevole. Un incontro romantico è abbastanza codificato e delineato (uno sguardo, un’emozione, l’eccitazione di sapere se piacciamo all’altro, ecc.), invece un incontro amichevole, secondo me, è qualcosa che non vediamo mai arrivare nella vita. A volte diventiamo amici persino di persone che all’inizio non ci piacevano particolarmente, o che addirittura non ci piacevano; poi a forza di momenti condivisi, momenti forti ma anche momenti deboli, anche con quei silenzi che si possono condividere in macchina, un giorno, attorno a un microevento, ci si guarda e ci si rende conto di essere amici. Trovo interessante da raccontare e da interpretare perché sono cose meno ovvie, meno energiche e un po’ più sottili delle storie d’amore.

 

L’elemento dell’autista permette anche al film di aprirsi, di muoversi, una sorta di road movie.

Innanzitutto mi piace filmare la provincia. Poi, essere ostaggi l’uno dell’altro in una macchina è sempre una situazione fertile, soprattutto quando non si va particolarmente d’accordo o non si ha molto in comune. Avevo anche il ricordo di una persona reale che era stata l’autista di Daniel Balavoine, di Nathalie Baye e del ministro Jean-Louis Borloo, un percorso incredibile che mi ha fatto chiedere cosa quest’uomo, che era di estrazione piuttosto modesta, aveva potuto raccogliere da queste persone durante tutti quei chilometri, quello che gli avevano detto, quello che aveva visto nello specchietto retrovisore, ecc.

 

Il racconto ovviamente introduce dei colpi di scena, ma evita accuratamente la drammatizzazione. Perché?

Mi viene dal documentario che ho praticato e che amo. Nel documentario, non potendo cogliere tutto, dobbiamo raccontare la storia con quello che abbiamo, e ti rendi conto che lo spettatore sa leggere molto bene tra le righe, nelle ellissi, e che capisce molte cose, molto più velocemente di quanto spesso pensiamo. Ciò che è più complicato nel cinema è che un film deve passare attraverso la fase di sceneggiatura per il finanziamento, e per tradurre ciò che vogliamo fare a tutti (attori, tecnici, ecc.) sei obbligato a enfatizzare un po’: è difficile andarci leggeri nella sceneggiatura! Tutto sta poi nel giocare di sottrazione e fidarsi di uno sguardo che dica la cosa giusta perché ha la durata perfetta.

 

È diventato un vero specialista di profumi? Che ricerche ha fatto?

Ho fatto il minimo legale (ride). Poiché sono stato un giornalista, sono abituato a catturare un elemento qui, un elemento là, e sei mesi dopo ti rendi conto che c’è un soggetto. Per i profumi, avevo visto una scena in un documentario di Werner Herzog, avevo letto un articolo su un’artista scandinava che aveva ricostruito gli odori delle trincee della Prima guerra mondiale, ecc. Quando ho scritto le prime situazioni, l’ho fatto sulla base dei miei piccoli archivi personali e interiori, e poi le ho sottoposte a due diversi “nasi” che mi hanno suggerito termini tecnici coerenti e che hanno fatto alcune osservazioni, piuttosto poche in verità, anche sul personaggio del “naso” del film. È abbastanza sorprendente, ma ciò che immagini non è mai troppo lontano dalla realtà.

 

DA :

https://cineuropa.org/it/interview/389865/

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2 risposte a DONATELLA, la nostra bella bella, CI SUGGERISCE CON CALORE :: I Profumi di Madame Walberg di Grégory Magne (2019): Trailer ITA del film con Emmanuelle Devos – HD / in uscita in Italia il 10 giugno 2021

  1. ueue scrive:

    Penso che il vero tema del film sia l’amicizia, quel sentimento profondo che ci spinge, forse per curiosità iniziale, a guardare più in profondità la persona che abbiamo di fronte, magari molto diversa da noi. La curiosità, nel senso più profondo di ricerca del “diverso” da noi, ci spinge ad accogliere elementi che all’inizio sono in contrasto con la nostra personalità e la nostra storia. Per tornare al film, quello che accomuna forse i due personaggi, in campi diversi, è la continua ricerca, non limitata certamente alle essenze. Nell’austera e un po’ scostante figura di madame Walberg c’è una donna piena di curiosità non solo nel campo dei profumi.
    Nell”autista , immerso nei suoi problemi familiari ed economici, scatta una curiosità buona quando si accorge che la profumiera, così distante dai suoi modelli umani soliti, riesce a intuire in lui un talento che nessuno gli aveva mai fatto rilevare. Abituata a ricercare incessantemente, data la sua professione, Madame Walberg rivolge la sua capacità di osservazione sulla persona che in quel momento le è più vicina per motivi professionali. Riuscirà anche a dare all’autista delle dritte sul comportamento da avere con la figlia adolescente, per migliorare il suo rapporto con lei e ottenerne l’affidamento. Insomma, la nascita faticosa di un sentimento di amicizia, partito da punti molto diversi, grazie ad un desiderio di capire che non ha paura di cambiare prospettiva.

  2. ueue scrive:

    Riprendo da qui: Nell”autista , immerso nei suoi problemi familiari ed economici, scatta una curiosità buona quando si accorge che la profumiera, così distante dai suoi modelli umani soliti, riesce a intuire in lui un talento che nessuno gli aveva mai fatto rilevare. Abituata a ricercare incessantemente, data la sua professione, Madame Walberg rivolge la sua capacità di osservazione sulla persona che in quel momento le è più vicina per motivi professionali. Riuscirà anche a dare all’autista delle dritte sul comportamento da avere con la figlia adolescente, per migliorare il suo rapporto con lei e ottenerne l’affidamento. Insomma, la nascita faticosa di un sentimento di amicizia, partito da punti molto diversi, grazie ad un desiderio di capire che non ha paura di cambiare prospettiva.

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