19 SETTEMBRE 2021 – ROBERTO CHIARI, FIRENZE, IL MANIFESTO + PATRIZIA DE RUBERTIS, IL FATTO QUOTIDIANO : «Insorgiamo». La protesta della Gkn invade Firenze. ” contro i licenziamenti selvaggi “.

 

 

IL MANIFESTO DEL 19 SETTEMBRE 2021

https://ilmanifesto.it/insorgiamo-la-protesta-della-gkn-invade-firenze/

 

Gkn, 15 mila in corteo a Firenze contro i licenziamenti selvaggi

FOTO IL FATTO QUOTIDIANO DI OGGI– articolo sotto

 

 

 

«Insorgiamo». La protesta della Gkn invade Firenze

Catena umana. In 20 mila sfilano al fianco dei 422 lavoratori licenziati dal fondo finanziario Melrose. Un fiume di donne e uomini, molti giovani. Poi gli operai delle altre fabbriche in crisi

 

 

 

Momenti dell’imponente manifestazione degli operai e del coordinamento delle donne della Gkn ieri a Firenze

 

Momenti dell’imponente manifestazione degli operai e del coordinamento delle donne della Gkn ieri a Firenze

 © Aleandro Biagianti

 

 

 

 

Riccardo Chiari   — FIRENZE

EDIZIONE DEL 19.09.2021

PUBBLICATO18.9.2021, 23:59

AGGIORNATO19.9.2021, 11:04

 

Doveva piovere e non è piovuto. Ma almeno 25mila gocce sono cadute ugualmente, sotto il sole settembrino, sulle strade di Firenze. E se ogni tempesta, come ricordava Lorenzo ‘Tekoser’ Orsetti, nasce da una singola goccia, per la resistenza operaia delle tute blu Gkn c’è ancora speranza. Nonostante la chiusura totale da parte della multinazionale controllata dal fondo finanziario Melrose, che ha avviato la liquidazione della fabbrica di Campi Bisenzio. Nonostante il silenzio del governo Draghi su questa e tante altre chiusure di stabilimenti industriali. Nonostante l’abulia della politica «ufficiale», incapace di dar corpo a leggi che contrastino il dumping del lavoro (e delle regole fiscali, solo per fare un altro esempio) all’interno dell’Ue. Ma, come evidenziato sulla t-shirt di uno dei manifestanti che hanno pacificamente invaso la città, ” Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso “.

 

IL CORTEO AUTORGANIZZATO dalla Rsu e dal Collettivo di fabbrica è diventato strada facendo sempre più imponente, tanto che ci sono voluti tre quarti d’ora per vederlo sfilare fra piazza Indipendenza e piazza San Marco. In testa le bandiere partigiane della Brigata Sinigaglia e dell’Anpi Oltrarno e di Campi Bisenzio, protagoniste della liberazione della città dal nazifascismo nel 1944. Come a cementare il legame fra chi contribuì alla riconquista della democrazia, e chi sta lottando per vederne confermati i cardini costituzionali.

 

SUBITO DIETRO L’ORMAI celebre striscione «Insorgiamo». E poi un fiume di donne e uomini di ogni età. Con una larga prevalenza di giovani; poi di lavoratori delle altre fabbriche che rischiano la chiusura; delle formazioni politiche della variegata, frantumata, litigiosa eppure ancora vitale sinistra del paese; di un sindacato confederale presente con la Cgil e la Uil, e di un sindacato di base anch’esso sparso in tanti rivoli ma compattamente in corteo, dai Cobas all’Usb, dalla Cub all’Sgb.

 

«Sono qui perché bisogna ripartire dal lavoro e dai lavoratori – spiega Milena che si è fatta 200 chilometri di strada per venire a Firenze – il lavoro è la questione fondamentale oggi in Italia». Il marito Gianluca, che sta vivendo sulla sua pelle con la chiusura della Sol il dramma senza fine delle Acciaierie di Piombino, puntualizza: «La solidarietà generalizzata, quella del ‘toccano uno toccano tutti’, è l’unica arma che abbiamo. Quando manca questo legame fra la città e i lavoratori, allora perdiamo».

 

«FINO A CHE CE NE SARÀ», canta il corteo circumnavigando la Fortezza da Basso, mentre il servizio d’ordine degli stessi operai Gkn cerca di evitare la tracimazione dei manifestanti fuori dal percorso stabilito, tanto è massiccia la partecipazione. L’organizzazione è comunque impeccabile, anche grazie agli sforzi congiunti dell’amministrazione comunale, delle stesse forze dell’ordine e delle forze sindacali, Fiom Cgil di Firenze in testa.

 

SOTTO GLI OCCHI di Francesca Re David passano i primi striscioni delle Rsu Fiom, in testa – non per caso – l’Embraco di Torino e la Whirlpool di Napoli. «Lottiamo da quattro anni – ricorda Ugo Bolognesi della Embraco – la multinazionale giapponese che ci ha comprato e chiuso ci ha anche boicottato un progetto alternativo per continuare a lavorare. Un progetto poi affossato dal ministro Giorgetti, dopo patti firmati con gli enti locali e la stessa prefettura. Ecco perché siamo qui». Come Raffaele Romano e le altre tute blu della Whirlpool di Napoli: «Siamo nella stessa situazione dei compagni della Gkn – aggiunge – e quando il lavoro diventa un privilegio e non un diritto, vuol dire che c’è qualcosa di profondamente sbagliato in questo paese».

 

 

FRA I CENTO STRISCIONI Fiom delle fabbriche (bergamasche e bresciane in evidenza, e la Sammontana di Empoli e la Nuovo Pignone a far gli onori da casa), spicca quello della «Rimaflow, fabbrica recuperata». E a ritmare «Siamo tutti Gkn» ci sono anche quelli di Alitalia: «Siamo qui perché Firenze è una bella città, da vedere», spiega con ironia Eleonora, mentre al suo fianco Daniele è sicuro: «Solo unendo le lotte possiamo sperare di cambiare situazioni kafkiane come quella alla Gkn, e ora anche la nostra».

 

I DRAPPI ROSSI CON SCRITTO «Insorgiamo» sono ovunque, anche alle finestre delle case. Anita, sei anni, lo mostra orgogliosa mentre passa il corteo: «E’ voluta venire lei qui – raccontano i genitori Chiara e Filippo – dopo aver visto nei giorni scorsi i ragazzi che volantinavano per la manifestazione. E’ la sua prima volta, ed è un battesimo splendido».

 

I FIATI SPRECATI BEN contrappuntano il passaggio degli insorgenti, e le magliette del Collettivo di fabbrica vengono acquistate e subito indossate da migliaia di persone. Un clima di festa, interrotto solo dal minuto di silenzio per ricordare l’ultimo caduto sul lavoro, Giuseppe Siino.

Sorridono soddisfatti Nicola Fratoianni e Alessia Petraglia nello spezzone di Sinistra italiana. Mentre poco avanti, dopo la Federazione anarchica italiana, il blocco di Rifondazione comunista ha in Maurizio Acerbo un instancabile protagonista.

La freschezza della Rete degli studenti medi e dei collettivi universitari è la stessa dei giovani attivisti di Potere al popolo, e gli «Studenti per Gkn» esibiscono un «Dalle fabbriche alla scuole, la Martinella suona» ( la campana di Firenze che ha suonato per le guerre— ), che fa ulteriormente capire la compattezza dietro la resistenza operaia. «O ci si unisce ora o non ci si unisce più», tira le somme Pietro.

 

 

 

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 19 SETTEMBRE 2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/09/19/gkn-15-mila-in-corteo-a-firenze-contro-i-licenziamenti-selvaggi/6325314/

 

 

Gkn, 15 mila in corteo a Firenze contro i licenziamenti selvaggiGkn, 15 mila in corteo a Firenze contro i licenziamenti selvaggi

422 operai cacciati per mail. Domani tavolo al Mise

di Patrizia De Rubertis 

 

Sono almeno 15 mila le persone che ieri pomeriggio hanno partecipato al corteo per le vie di Firenze. I 422 lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio che lo hanno organizzato erano in prima fila, indossavano le magliette blu e tenevano alzato il grande striscione con la scritta “Insorgiamo”. Sono gli operai che il 9 luglio hanno saputo via mail o con un messaggio su WhatsApp di essere stati licenziati dalla multinazionale inglese, la cui proprietà fa capo a un fondo americano leader nella produzione di semiassi che per l’80% venivano forniti a Stellantis (prima Fca) e per il resto alle altre case automobilistiche europee. C’erano anche i lavoratori della Whirlpool di Napoli con lo striscione “Napoli non molla”, la Rsu della Piaggio di Pontedera, gli operai della Sanac di Massa e quelli del distretto tessile di Prato.

La procedura di licenziamento collettivo è stata giustificata dalla Gkn con il “trend irreversibile negativo dei fatturati causato dalla crisi pandemica” e “una struttura organizzativa non più sostenibile”, al punto che non esisterebbero neanche le condizioni per ricorrere agli ammortizzatori sociali. Da allora gli operai hanno attivato un presidio perenne fuori dallo stabilimento fiorentino, mentre hanno continuato ad organizzare sit-in e manifestazioni. Ora le speranze per i lavoratori, la cui procedura di licenziamento si conclude mercoledì 22 settembre, sono riposte nel nuovo tavolo che la viceministra dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, ha convocato per domani a Roma.

 

I sindacati hanno paragonato il caso Gkn a quello dell’azienda belga Bekaert che nel 2018 ha licenziato 318 lavoratori trasferendo la produzione di Figline Valdarno nell’Europa dell’Est. Al momento, però, non è ancora chiaro cosa farà la proprietà della Gkn. Fim, Fiom e Uilm ribadiscono che la chiusura dello stabilimento “non ha nessuna logica”, visto che da pochissimo sono stati effettuati importanti investimenti in macchinari e automatizzazione. “Allo stato attuale – ha detto Francesca Re David segretaria generale della Fiom che era a Firenze – respingiamo la richiesta che l’azienda fa di cassa integrazione per cessazione. La Gkn è un’azienda che va bene che ha commesse, è un’operazione finanziaria dettata da un fondo”. In corteo c’era anche il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, per il quale “vanno difesi i diritti del lavoro minacciati in tutto il Paese da un’idea malsana di ripresa della nostra economia che rischia di fare il ritorno allo sfruttamento”.

Intanto al termine del corteo, Dario Salvetti, membro della Rsu della Gkn, ha annunciato che inizieranno “a chiedere alle organizzazioni politiche e sindacali se non sia il caso di iniziare a prevedere uno sciopero generale”. Nei prossimi giorni potrebbe anche arrivare il pronunciamento del giudice del lavoro sul ricorso presentato dalla Fiom per comportamento antisindacale da parte di Gkn. Se dovesse essere favorevole agli operai i licenziamenti verrebbero subito bloccati.

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1 risposta a 19 SETTEMBRE 2021 – ROBERTO CHIARI, FIRENZE, IL MANIFESTO + PATRIZIA DE RUBERTIS, IL FATTO QUOTIDIANO : «Insorgiamo». La protesta della Gkn invade Firenze. ” contro i licenziamenti selvaggi “.

  1. ueue scrive:

    “Insorgiamo” mi sembra la risposta adeguata a questo attacco continuo all’umanità. Mi sembra un risveglio cosciente rispetto alle pretese dei pochi di soffocare la vita dei molti.

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