FLAVIA CARLORECCHIO, Egitto, l’impunità delle forze di sicurezza è assoluta: abusi e omicidi extragiudiziali archiviati come sparatorie –REPUBBLICA  DEL 7 SETTEMBRE 2021 + IL FATTO QUOTIDIANO DEL 9 SETTEMBRE 2021

 

 

 

 

 

REPUBBLICA  DEL 7 SETTEMBRE 2021

https://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2021/09/07/news/egitto_l_impunita_delle_forze_di_
sicurezza_e_assoluta_abusi_e_omicidi_extragiudiziali_
archiviati_come_sparatorie-316883911/ù

 

Egitto, l’impunità delle forze di sicurezza è assoluta: abusi e omicidi extragiudiziali archiviati come sparatorie

di Flavia Carlorecchio

Negli ultimi 5 anni nel Paese sono state documentate oltre 700 vittime di sparatorie. In realtà si tratta di uccisioni extragiudiziali condotte dalle forze di sicurezza egiziane. Human Rights Watch documenta gli abusi

 

ROMA – Negli ultimi anni, polizia e forze di sicurezza egiziane hanno ucciso dozzine di presunti “terroristi” in operazioni extragiudiziali, ufficialmente descritte come sparatorie. In realtà, le persone uccise non rappresentavano un immediato pericolo per la sicurezza pubblica o per gli agenti coinvolti, molte di esse erano già in custodia e molte ancora non erano coinvolte in attività politiche con fini violenti. Si tratta di un grave abuso di diritti umani, che Human Rights Watch (Hrw) ha documentato in un lungo report.

 

Il massacro di piazza Rab’a.

 

“Ci hanno pensato le forze di sicurezza: omicidi e uccisioni sospette da parte delle forze di polizia egiziane”, questo il report, analizza il rapido aumento di morti sospette e sparizioni forzate da quando l’attuale presidente Abdel Fattah al-Sisi ha preso il potere nel 2013, deponendo Mohamed Morsi con l’aiuto delle forze armate. Al golpe sono seguiti gravi abusi da parte della polizia, che in una sola occasione ha ucciso almeno 800 manifestanti pro-Morsi: il massacro di Piazza Rab’a, il 14 agosto 2013, è stato definito da HRW “il peggior omicidio di massa della storia dell’Egitto moderno”.

 

La legge antiterrorismo e gli abusi.

 

A seguito del golpe e delle violenze poliziesche sono aumentati a dismisura gli attacchi violenti da parte di gruppi armati ai danni delle forze governative e di civili. Il governo ha individuato il principale responsabile nella Fratellanza Musulmana, una delle organizzazioni islamiste più antiche e partecipate e messa fuorilegge dopo il colpo di stato del 2013. Inoltre, nel 2015 al-Sisi ha votato una legge antiterrorismo che ha dato via libera ad ogni sorta di violenza extragiudiziale da parte delle forze di sicurezza. Queste, infatti, non sono più imputabili per uccisioni o uso di forza indiscriminata in operazioni antiterrorismo. Ciò ha aperto la strada ad abusi e violenze anche verso attivisti pacifici o membri di partiti politici scomodi.

 

Sparizioni forzate sotto al-Sisi.

 

Le sparizioni forzate sono all’ordine del giorno da quando al-Sisi ha preso il potere, afferma HRW. La pratica è utilizzata come deterrente verso gli oppositori politici e per estrarre informazioni o confessioni fittizie. Si tratta di un crimine talmente diffuso e pervasivo che può qualificarsi come crimine contro l’umanità. Ecco le parole rivolte ad un detenuto da un agente di polizia: “Se l’opinione pubblica viene a conoscenza di un arresto, iniziano campagne per la scarcerazione e manifestazioni contro il nostro operato. Non saremmo in condizioni di lavorare”. Quindi le persone spariscono senza fare rumore.

 

Le dichiarazioni ufficiali.

 

Secondo il Ministero dell’Interno egiziano, tra il 2015 e il 2020 sono state uccise circa 755 persone in presunte sparatorie. Le dichiarazioni ministeriali identificano solo 141 di queste persone, e si tratta di dichiarazioni praticamente identiche tra loro, con pochi dettagli e redatte in modo ambiguo. Nei documenti si legge che la polizia è stata attaccata per prima e costretta ad aprire il fuoco. Inoltre, si legge che tutte le persone uccise erano ricercate per “terrorismo” e che la maggior parte militava nella Fratellanza Musulmana.

 

Le testimonianze dei familiari.

 

HRW ha raccolto dichiarazioni tra familiari e conoscenti delle vittime. Molte persone sono sparite senza alcuna notizia di arresto. Otto diverse famiglie hanno riscontrato segni di torture e abusi fisici sui propri cari: bruciature, tagli, ossa rotte, denti mancanti. Solitamente i familiari apprendono del decesso tramite i canali di notizie e non personalmente. Inoltre, tutti hanno confermato di aver ricevuto minacce e intimidazioni da parte delle forze di sicurezza nel momento in cui tentavano di recuperare la salma. Ad alcuni familiari è stata impedita la celebrazione di un servizio funebre. In due casi, il corpo non è stato mai più recuperato.

 

Nessuna indagine ufficiale.

 

HRW ha chiesto spiegazioni alle autorità egiziane competenti in due diverse occasioni ma non ha ricevuto risposta. In alcune note ufficiali, il Ministero dell’interno fa riferimento ad indagini in corso ma HRW non ha trovato riscontro di queste affermazioni. “Sono anni che le forze di sicurezza egiziane uccidono persone arbitrariamente, affermando poi di essere stati coinvolti in sparatorie con le vittime” afferma Joe Stork, vicedirettore della sezione Medio Oriente di HRW. “Se tutti i Paesi che forniscono armi e assistenza all’Egitto si distanziassero oggi, sarebbero già in ritardo. Non è possibile tollerare oltre questi abusi umanitari”.

 

Appello ai Paesi partner.

 

Non è la prima volta che HRW e altre organizzazioni documentano la violenza della polizia egiziana. Per l’ennesima volta, si richiede ai partner internazionali (tra cui l’Italia) di imporre sanzioni mirate e interrompere almeno le forniture militari. Il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, prosegue HRW, dovrebbe innescare un meccanismo internazionale indipendente per monitorare ed investigare i gravissimi abusi umanitari che vanno avanti ormai da anni in Egitto.

 

 

 

 

MONDO

L’Egitto e la guerra al terrorismo interno. Il rapporto di Human Rights Watch: “Esecuzioni sommarie, morti dopo l’arresto, atti falsificati”L’Egitto e la guerra al terrorismo interno. Il rapporto di Human Rights Watch: “Esecuzioni sommarie, morti dopo l’arresto, atti falsificati”

Dalla relazione dell’ong traspare un’offensiva violenta contro persone che non avevano nulla a che fare con organizzazioni integraliste e calcola 755 morti in poco più di 6 anni

 

di F. Q. | 9 SETTEMBRE 2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/09/09/legitto-e-la-guerra-al-terrorismo-interno-il-rapporto-di-human-rights-watch-esecuzioni-sommarie-morti-dopo-larresto-atti-falsificati/6316115/

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1 risposta a FLAVIA CARLORECCHIO, Egitto, l’impunità delle forze di sicurezza è assoluta: abusi e omicidi extragiudiziali archiviati come sparatorie –REPUBBLICA  DEL 7 SETTEMBRE 2021 + IL FATTO QUOTIDIANO DEL 9 SETTEMBRE 2021

  1. ueue scrive:

    Sento adesso la notizia che la prima udienza del processo a Patrick Zaki, avvenuta oggi, è terminata dopo circa venti minuti e il processo rimandato alla fine di settembre. Il commentatore della notizia diceva che il rimando potrebbe essere anche qualcosa di positivo, perché altrimenti lo avrebbero condannato subito. Speriamo senza troppe speranze.

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