IL VULCANO Klyuchevskoy NELLA PENISOLA DI Kamchatka IN RUSSIA
DUE PERSONE CHE OSSERVANO L’ERUZIONE DEL VULCANO KLYUCHRZVSKOY
IN ROSSO LA PENISOLA
IL VULCANO Vilyuchinskaya IN AGOSTO
LA PENISOLA CONTIENE 160 VULCANI DI CUI 29 ATTIVI
L’ERUZIONE DEL VULCANO Klyuchevskaya
I TRE FRATELLI NELLA BAIA DI AVACHA
LA BAIA DI AVACHA
LA BAIA DI AVACHA
DUE DEI TRE FRATELLI
LA CITTA’ DI Petropavlovsk-Kamchatsky
Petropavlovsk-Kamčatskij (in russo: Петропа́вловск-Камча́тский?) è una città russa dell’Estremo Oriente russo, situata nella penisola della Kamčatka e capoluogo dell’omonima unità amministrativa nell’ambito della Federazione Russa (Territorio della Kamčatka). Sorge ai piedi del vulcano Avača, a 6 766 km da Mosca e a 2 220 km da Vladivostok.
La temperatura oscilla dai -5,9 di gennaio ai 15 di agosto
LA CATTEDRALE DELLA SANTISSIMA TRINITA’
Asya – Opera propria
UNA VIA CENTRALE DELLA CITTA’
Eqlbin – Opera propria
LA CITTA’ DURANTE L’INVERNO
eqlbin – Opera propria
L’AVACHA BAY ( BAIA ) DOVE SI TROVA LA CITTA’
Alexandr_pilat@inbox.ru – Opera propria
UN QUADRO DELL’AVACHA BAY DI Friedrich Georg Weitsch, 1806
L’AVACHA BAY DALL’HOTEL GEYSER
Evgeny Fedorov
LA CITTA’ CON LO SFONDO DEI MONTI E LA BAIA
Dr.Clang – Opera propria
IL PORTO
AVACHA BAIA
Aviateur · Moscow
IL PORTO DELLA CITTA’
La baia
Eqlbin – Opera propria
ai piedi del vulcano Avachinsky
kuhnmi – Flickr
il vulcano Vilyuchinskaya
disegno di John Webber (1750-1793)
Leoni di mare
LEONI CHI MARE NEL GOLFO DI AVACHA
LA BAIA DI Zheleznaya — NEL SUD DELLA PENISOLA
FERROVIA SAKHALIN
FERROVIA SAKHALIN
LEONI DI MARE AMOROSI —
UNA BALENA NEL GOLFO DI Avachinskaya
UN GABBIANO BEL GROSSO…
QUESTO NON E’ UN GABBIANO…
un tricheco
la penisola sembra un posto ideale per il surf
una foto suggestiva, una nave abbandonata nella baia di Avacha
il fiume Khailyulya
Lago Kurile
la penisola di Kamchakta sembra appartenere agli orsi
e alle balene
gabbiani enormi
un gabbiano con la bocca spalancata
pulcini di gabbiani
un’ aquila
una mamma orsa e due piccoli in un tempo infame
una balena
il bagnetto degli orsi
baia di Avacha
Church of the Assumption at Nizhnekamchatsky Ostrog [fortress],
chiesa dell’Assunzione nella fortezza Nizhnekamchatsky Ostrog
una balena
l’orso con un salmone
Affascinanti questi paesaggi e soprattutto gli animali che vi riescono a vivere.
“La felicità degli altri” di Daniel Cohen è il film francese del 2o20 che ho visto ieri.
La trama parte da due coppie che si frequentano in amicizia. Soprattutto le due donne sono amiche dai tempi della scuola. Una delle due, Lea, lavora come responsabile delle vendite di un negozio di abbigliamento in un centro commerciale, l’altra è casalinga. Il clima di amicizia e cordialità si incrina quando Lea rivela al marito e agli amici di stare scrivendo un romanzo. Il marito sembra decisamente infastidito, come se gli venisse sottratto qualcosa. La coppia amica cerca disperatamente di prevalere in qualche altra attività, suscitando effetti comici( viene tentata, con effetti comici, la scrittura, la scultura, il bonsai fino ad approdare alla cucina). Il libro di Lea, con sua grande sorpresa, viene pubblicato da un’importante casa editrice ed ha un enorme successo, tanto che lei si ritirerà dal suo lavoro per dedicarsi alla scrittura. Qui si scatenano tutti i fantasmi degli altri protagonisti: il marito va a stare da solo, quasi umiliato dal successo della moglie; l’amica si inventa di essere stata determinante nel successo di Lea; il marito dell’amica cerca disperatamente di avere successo in attività artistiche per cui è chiaramente negato ( qui stanno forse le situazioni più comiche del film). La vera anima nera della situazione è l’amica, rosa costantemente da un’invidia devastante che le farà interrompere le relazioni con Lea. Riuscirà a mandarle un messaggio solo dopo che, dopo lunghissimi e faticosissimi allenamenti, avrà vinto un’ importante maratona, Naturalmente il messaggio sarà una sua foto con la medaglia da vincitrice. Il marito di Lea si riconcilierà con la moglie, facendo prevalere l’amore sull’invidia. Il marito dell’amica troverà finalmente una via di sbocco alla sua presunta creatività aprendo un ristorante( non sappiamo con quale esito). L’unica persona adulta tra questi personaggi che sembrano degli adolescenti in gara tra loro è Lea, che vanamente continua ad affermare, con le parole e con il comportamento, di essere rimasta quella di prima del successo. Lo spunto del film è divertente, anche se si rifà ad alcuni film precedenti dove gruppi di amici, partendo da una cena conviviale, si scannavano tra loro senza pietà.
La figura forse un po’ troppo sopra le righe è l’amica invidiosa, troppo scopertamente rivelatrice dei suoi veri sentimenti. Ad ogni modo è un film divertente, che ci fa sorridere e un po’ riflettere sull’ambiguità e la complessità dei sentimenti umani.