ZITA ZAZZI, Milano, manifestazione in Duomo contro la riforma sanitaria: “La salute non si vende: no ai privati nella regione con il record di morti per il Covid ” – MILANO.REPUBBLICA DEL 23 OTTOBRE 2021-

 

 

MILANO.REPUBBLICA DEL 23 OTTOBRE 2021

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Milano, manifestazione in Duomo contro la riforma sanitaria: “La salute non si vende: no ai privati nella regione con il record di morti per il Covid “

di Zita Dazzi

 


Per la prima volta tutta l’opposizione in Consiglio regionale e le associazioni per la tutela della salute pubblica protestano insieme contro la riforma proposta da Letizia Moratti e Attilio Fontana

La prima notizia è che, a quasi due anni dall’inizio della pandemia mondiale, per la prima volta, tutte le sigle dell’associazionismo che si batte per la salute pubblica con l’intero arco dei partiti di opposizione in consiglio regionale, scendono in piazza assieme  per dire no alla riforma sanitaria annunciata dalla giunta guidata da Attlilio Fontana e la sua vice presidente Letizia Moratti, che è anche assessora al Welfare.

Dalle 10.30 di questa mattina centinaia di persone con striscioni e bandiere si sono radunate in piazza del Duomo e hanno spiegato i motivi della loro rivolta contro una riforma che “privilegia i privati nella sanità e non riorganizza le strutture pubbliche territoriali, del tutto inesistenti o carenti, come è stato dimostrato durante i mesi più duri della pandemia che in Lombardia ha fatto 35 mila morti”, spiegano dal palco gli organizzatori.

In piazza c’è tutto il Pd milanese, da Fabio Pizzul e Samuele Astuti, consiglieri regionali in prima linea sui temi della salute, a Piefrancesco Majorino, eurodeputato, ma anche due volte assessore comunale al Welfare nella prima giunta Sala e con Pisapia. Ci sono gli strisconi dei Verdi e di Rifondazione, come della lista Milano in Salute e di Medicina Democratica, che con il coordinamento della “Campagna Dico 32” (50 associazioni)ha lanciato questa iniziativa, la prima unitaria dopo anni.

Marco Caldiroli, presidente di Medicina Democratica, chiede il “potenziamento della sanità pubblica, cosa che con la riforma sanitaria in discussione non avviene, se da una parte vengono figurativamente previste le risorse, ma si apre tutto al privato, come succede da 25 anni. La Moratti è sempre stata una campionessa della privatizzazione e va avanti nella sua logica. Sui vaccini la campagna è andata bene,ma ora si tratta di intervenire sulla prevenzione con la medicina territoriale con un governo pubblico, a partire dai medici di base, che mancano e sono stati penalizzati da anni, mentre sarebbero il primo cardine per seguire il cittadino”.

Fabio Pizzul, capogruppo Pd, aggiunge: “Questa riforma sanitaria non ci piace e non ci convince per tanti motivi, in particolare perché non garantisce l’universalità delle cure, la ricostruzione della sanità pubblica sul territorio, quella che è mancata in tutte le ondate dell’epidemia, provocando la strage che tutti hanno visto: Fontana continua a fare quello che ha sempre fatto in tutti gli anni a palazzo Lombardia: non ascoltare i problemi dei cittadini e il disagio di molti operatori sanitari delle strutture pubbliche. È ora che si dica come stanno realmente le cose: chiudere gli occhi di fronte a disagi anche gravissimi non serve e rischia solo di peggiorare le cose. Non è bastata una pandemia a far fare un bagno di realtà a chi guida la Regione?  Ma noi non ci arrendiamo e siamo in piazza al fianco di associazioni e cittadini che vogliono far sentire la loro voce. L’unica cosa che pare interessare alla Regione sono i fondi del PNRR, non certo le esigenze dei cittadini che chiedono una sanità più vicina e realmente universale”.

 

 

Vittorio Agnoletto - Wikipedia

Vittorio Agnoletto ( Milano, 1958 ), medico e fondatore di Medicina democratica, chiede le dimissioni di Fontana e di Moratti:

“Abbiamo avuto il maggior numero di morti regionale in tutta Europa, ci aspetteremmo una autocritica e una modifica del sistema che ha puntato tutto sul privato e ha azzerato la medicina territoriale. Ci sono in gioco 18 miliardi più i fondi che arriveranno dal PNRR ma la riforma in ballo non fa che peggiorare la situazione, privatizza ulteriormente dicendo che possono gestire anche gli ospedali di comunità e le case della salute territoriali. Abbiamo liste d’attesa lunghissime e la Regione offre fondi al privato che si fa pagare per le prestazioni necessarie ai cittadini. Moratti appena arrivata disse ‘Vaccini in base al Pil’, oggi va avanti sulla stessa linea: ‘Ci si cura in base al portafoglio’. Dovrebbe dimettersi”.

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