ANSA.IT — 17 SETTEMBRE 2021
Le più belle foto del micromondo.
Vincitrici del concorso Nikon’s Small World
Le strutture presenti in una foglia di leccio (fonte: Jason Kirk, Baylor College of Medicine Houston)
1° PREMIO
Neuroni di un embrione di ratto (fonte: Paula Diaz, Pontificia Universidad Católica de Chile)
Proboscide di una mosca comune (fonte: Oliver Dum, Medienbunker Produktion Bendorf, Rheinland Pfalz, Germany)
Dettaglio di un pidocchio del maiale (Haematopinus suis) (fonte: Frank Reiser, Nassau Community College)
2° PREMIO
Due reti costituite da 300.000 neuroni, collegate fra loro da ponti di assoni (fonte: Esmeralda Paric e Holly Stefen, Macquarie University)
3° PREMIO
Spore di polline su fibre di cotone (fonte: Felice Placenti, Nature and Landscape Photography Siracusa, Sicilia)
Vasi sagnguigni del cervello (fonte: Andrea Tedeschi, Ohio State University)
UNO DEI 20 PREMI
La struttura di una foglia di leccio che somiglia a un paesaggio sottomarino, il neurone di un ratto che ricorda un piumino e la proboscide di una mosca degna di un film di fantascienza: sono alcune delle foto vincitrici del concorso di microfotografia Small World promosso da Nikon e aperto a tutti, fotografi e scienziati.
A vincere il primo premio del concorso giunto alla 47esima edizione è l’incredibile foto di una foglia di leccio, una composizione fatta da 200 scatti individuali grazie ai quali, alterando i colori, Jason Kirk del Baylor College di Medicina è riuscito a mostrare le varie strutture che compongono la foglia tra cui i pori in viola intenso e in bianco i tricomi in bianco, le escrescenze che proteggono la foglia dalle condizioni ambientali estreme. La difficoltà, ha spiegato Kirk, era nella scarsa profondità di fuoco disponibile col microscopio: solo una sovrapposizione di molti scatti ha potuto permettere di mostrare la profondità delle varie componenti della foglia.
Il secondo posto è andato alle neuroscienziate Esmeralda Paric e Holly Stefen, dell’università australiana Macquarie, che hanno immortalato una rete di 300.000 neuroni che, divisi in due popolazioni, si sono ricollegati attraverso la crescita di ponti, ossia degli assoni. Il risultato finale è degno di un’opera d’arte che sembra rappresentare una struttura urbanistica.
Al terzo posto invece un dettaglio di un pidocchio del maiale (Haematopinus suis), le cui zampe ingrandite ricordano le chele di un granchio e il pidocchio le usa per muoversi tra la peluria.
Tra le 20 le fotografie premiate dallo Small World 2021 c’è lo scatto del neuroscienziato Andrea Tedeschi, dell’università Ohio State, che mostra ogni singolo vaso sanguigno nel cervello
ALTRE FOTO DEL CONCORSO 2021
DAL CORRIERE.IT — LINK SOTTO
Nella foto di Rezvan O’Connel una larva di un pericolosissimo parassita.
Nella foto di Don Komaretchk la sezione di un meteorite.
Questo è uno zaffiro sintetico che è stato contaminato durante la produzione. Da quell’incidente è nata un’opera d’arte. Foto di Nathan Renfro.
Questa è un’agata Fairburn, proveniente da un’area specifica del Midwest degli Stati Uniti. L’immagine è stata scattata con una fotocamera Olympus, quindi Nikon non vuole soltanto promuovere il proprio hardware con questo concorso. Foto di Douglas Moore
Gli insetti sono i soggetti più tradizionali della microscopia. Molte specie sono appena visibili ad occhio nudo, mentre molte altre hanno caratteristiche che possono essere viste solo grazie a un potente ingrandimento. Gli insetti ci ricordano che c’è un intero mondo di cose che accadono al di fuori della nostra esperienza quotidiana e, in alcuni casi, quel mondo esiste all’interno delle nostre case. Nella foto di Marcel Clemens gli organi sensoriali sulle antenne di una falena.
Questa è la zampa di un coleottero che appartiene a un gruppo con arti posteriori sproporzionatamente grandi. Foto di Andrew Posselt
Questo minuscolo insetto sembra una mosca di quelle che si vedono tutti i giorni. Invece ha 40 milioni di anni ed è congelato nell’ambra. Foto di Levon Biss
Le cellule non lasciano semplicemente che tutti i loro componenti interni si muovano liberamente. La proteina nella foto, chiamata vimentina, fa parte del sistema che mantiene ogni cosa al suo posto. Foto di Andrew Moore.
Un’altra foresta aliena questa volta dentro di noi. Questi sono i villi che tappezzano le pareti del nostro intestino e ci permettono di assorbire i nutrienti del cibo. Foto di Caleb Dawson
FOTO CORRIERE.IT