vi consiglio di aprire e guardare per bene dentro questo link che si chiama : Riabitare l’Italia @LRiabitare : «Invertire lo sguardo. Guardare all’Italia intera muovendo dai margini, dalle periferie. La sfida dei prossimi decenni.»

 

 

 

RIABITARE L’ITALIA – HOMEPAGE

 

 

 

 

 

Manifesto per riabitare l'Italia - copertina

 

Manifesto per riabitare l’Italia 

Domenico Cersosimo (Curatore) 
Carmine Donzelli (Curatore)

Donzelli, 2020

 

Nel dicembre del 2018 Donzelli pubblicava il volume “Riabitare l’Italia”, frutto del lavoro di studiosi di diverse discipline, di intellettuali e di decisori pubblici. L’idea di fondo era dare evidenza ai nuovi termini della questione territoriale nel nostro paese, spostando l’asse dalla tradizionale centralità del punto di vista metropolitano per porre al centro quelle fasce di popolazione e quei territori coinvolti in un processo di sofferenza demografica e di contrazione insediativa.

L’uscita del volume ha suscitato un interesse e un dibattito così intensi da convincere il gruppo di progetto a dare continuità e organizzazione al cantiere originario. «Riabitare l’Italia» diventa così un’associazione, un progetto editoriale, un «marchio» che si impegna a condurre un itinerario di conoscenza e di condivisione civile. La strada è tracciata nel Manifesto che apre il volume, un documento programmatico che riunisce temi e filoni di ricerca del gruppo.

Condiviso con cinque autorevoli commentatori che ne hanno fornito una personale lettura e interpretazione, ciascuno dal punto di vista della propria disciplina – Tomaso Montanari (storico dell’arte), Gabriele Pasqui (territorialista), Rocco Sciarrone (sociologo), Nadia Urbinati (politologa) e Gianfranco Viesti (economista) – il Manifesto si completa di 28 parole chiave che costituiscono un patrimonio di idee e, al tempo stesso, un vocabolario di riferimento per iniziare a costruire una nuova rappresentazione del paese. Una rappresentazione capace di dare conto delle tante Italie che compongono l’Italia e di «ricomprenderle tutte, fino ad arrivare a includere i “margini del centro”».

 

Le parole chiave:

ABBANDONI, F. Curci e F. Zanfi;

ACCESSIBILITÀ, A. Debernardi; ACQUA, G. Becciu;

BOSCHI, R. Romano;

CAMBIAMENTO CLIMATICO, G. Carrosio;

CAPITALE QUOTIDIANO, A. Salento;

COMUNITÀ, F. Tantillo; CONFINI, F. Barca;

COOPERAZIONE, G. Teneggi; CURA, G. Costa;

DISUGUAGLIANZE, R. Nisticò;

FRAGILITÀ TERRITORIALI, A. Lanzani;

IMMAGINAZIONE, P. L. Sacco;

INNOVATORI, F. Barbera;

LUOGHI, D. Cersosimo;

MAPPE, G. A. Barbieri; MARGINE, C. Donzelli;

MIGRANTI, A. Membretti;

MONTAGNA, G. Dematteis; PAESE, V. Teti;

PATRIMONIO, A. De Rossi e L. Mascino;

PERSONE, P. Clemente; POLITICHE, S. Lucatelli;

RESILIENZA, A. Faggian;

RIGENERAZIONE, A. De Rossi e L. Mascino;

RISORSE, M. Bussone;

SCUOLA, D. Luisi e C. Renzoni;

TERRA, A. Corrado e C. Ebbreo.

 

 

21 ottobre 2020

 

Manifesto per riabitare l’Italia

 

 

 

 

Il Manifesto per riabitare l’Italia (a cura di D. Cersosimo e C. Donzelli, edito da Donzelli, 2020) rappresenta l’approdo naturale del precedente volume, Riabitare L’Italia, curato da A. De Rossi (Donzelli, 2018). Il dialogo tra i due lavori emerge nelle prime righe del “manifesto” – che dà il titolo all’opera – dove si dichiara che l’obiettivo è: «aprire una grande discussione intellettuale, civile e politica, sui modi con cui si può riabitare l’Italia, ripensare le forme stesse dell’insediamento, della mobilità, del rapporto con l’ambiente e con la salute, del lavoro, della qualità della vita».

In altre parole, il progetto – frutto di una confronto tra università, centri di ricerca e associazioni – intende porre una “questione territoriale” che prenda sul serio il policentrismo e i nodi delle Italie in contrazione: demografia avversa, accesso ai servizi fondamentali, capacità di cittadinanza, consumi collettivi (economia fondamentale), qualità del costruito e qualità dell’azione pubblica.

«(…) ci sono tante Italie nell’Italia. Si tratta di ricomprenderle tutte, fino ad includere gli stessi margini del centro, le periferie metropolitane che misurano assai spesso una lontananza dai centri ben più radicale di quanto non dica la distanza fisica».

Il Manifesto, scritto da Domenico Cersosimo e Carmine Donzelli, è accompagnato da cinque interventi di studiosi di diverse discipline, che contestualizzano i contenuti dal punto di vista geografico (Gabriele Pasqui), economico (Gianfranco Viesti), sociologico (Rocco Sciarrone), politico (Nadia Urbinati) e artistico (Tommaso Montanari). L’idea comune dei vari contributi è che, come ha messo bene in luce la pandemia, tutti i luoghi sono interdipendenti e le reti tra territori sono una condizione imprescindibile per sfuggire al declino. Al di là delle anacronistiche dicotomie tra urbano/rurale, città/campagna, pianura/montagna, centri/periferie.

La sfida di “invertire lo sguardo”, osservando il Paese dai suoi molti margini, con l’intento di contrastare stereotipi e limiti dati dalle profonde disuguaglianze che investono le persone, le comunità e i territori. Se, come dicono gli autori, “Per troppi anni, le politiche sono state indirizzate a compensare gli svantaggi, più che a combatterli, a superarli”, questo è il momento di guardare con un nuovo sguardo alle opportunità che le tante Italie ci offrono.

Il corpo del libro è costituito da 28 voci del Glossario. Ciascuna delle parole-chiave, da Abbandoni a Terra, diventa la tessera di un mosaico che restituisce la visione riguardo all’importanza di governare le diversità territoriali e le loro interdipendenze, di ridistribuire il potere a favore di territori privi di capacità di voice, di disegnare filiere infrastrutture e politiche “adatte ai luoghi”.

Tra le voci, Confini di Fabrizio Barca e Cura di Giuseppe Costa. Nel Glossario le due parole-chiave stanno vicine a suggerire che solo andando oltre i limiti dello sguardo abituale si possono elaborare soluzioni e policy capaci di ridurre le diseguaglianze territoriali (disuguaglianze sociali e di salute). Politiche pubbliche costruite sui desideri della Comunità (Filippo Tantillo), voce che non a caso si trova nel mezzo.

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1 risposta a vi consiglio di aprire e guardare per bene dentro questo link che si chiama : Riabitare l’Italia @LRiabitare : «Invertire lo sguardo. Guardare all’Italia intera muovendo dai margini, dalle periferie. La sfida dei prossimi decenni.»

  1. ueue scrive:

    Mi sembra un’iniziativa interessantissima.

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