UN COUP DE COEUR — di MGP — febbraio 2022

 

 

 

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13 risposte a UN COUP DE COEUR — di MGP — febbraio 2022

  1. ueue scrive:

    Approfondita la descrizione dello sconvolgimento amoroso.

  2. Giancarlo scrive:

    Brava MGP,un racconto leggero ma profondamente veritiero,ancora una volta capace di affacciarsi
    alla finestra per mostrarci la realtà della condizione della donna. L’amore non è visibile ma quanto pesa! potente ciò che dice il marito,che meravigliato della scomparsa della moglie si accorge di lei
    solo per il caffè mancato !nel momento della sveglia mattutina.Terribile ma sintomatico di una situazione diffusa di cecità di un amore comodo. Complimenti ciao.

    • MGP scrive:

      Il racconto descrive anche la vita matrimoniale nel suo adattamento monotono. L’ironia finale del caffe mattutino mancato rivela la situazione. Il marito vuole comodità e ordine superficiale, non vede e non cerca altro; la moglie si adegua, lo accontenta, ma sogna sempre un altrove. Miriam è stufa delle triste situazione quotidiana, ma è ormai contaminata, soprattutto sa che nulla potrà cambiare.
      L’amore la porta via, una grande avventura che la travolge.
      Non sappiamo come andrà dopo . . .
      Grazie Giancarlo del tuo commento

  3. MGP scrive:

    Grazie Ueue,
    sì, ho cercato di capire di più sull’amore, su ciò che succede con l’innamoramento improvviso che considero lo sconvolgimento più grande che possa succedere, capace di scombinare ogni cosa e di capovolgere ogni volontà di mantenere un controllo ordinato sulla propria vita.
    Un caro abbraccio

  4. Giovanni scrive:

    Molto efficace la descrizione dello stato di una fase acuta di primo innamoramento: è molto coinvolgente.
    Il racconto ci porta in un ménage familiare decisamente fallimentare, l’incomunicabilità è totale. Certo è evidente la responsabilità di Alfredo, però non sottovaluterei anche la paranoia (molto ben descritta) di Miriam nella sua isterica attenzione ad una maniacale pulizia della casa. Paranoia evidente che la porta anche a lustrare gli ottoni e a incerare la barca mentre Andrea sistema le vele prima di “sparire sottocoperta”.
    Viene ben fotografato il cambiamento che avviene in Miriam che si esprime attraverso una totale trasformazione che coinvolge tutti i comportamenti, incluso l’aspetto fisico.
    Il racconto ci lascia con Miriam nella barca che veleggia verso altri lidi (quali?) e con Alfredo confuso e spaesato in commissariato, totalmente incapace di capire quello che è successo.

    Non sappiamo il seguito, lviene abilmente lasciato al lettore il compito di immaginarlo.

    Mi permetto, per gioco, di ipotizzare una conclusione: dopo una stagione di regate e sparizioni sottocoperta, con l’approssimarsi dell’autunno, la barca deve andare in disarmo e Miriam viene sbarcata da Andrea ormai disinteressato e anche infastidito dalla lustratura degli ottoni della SUA barca verso la quale nutre un sentimento molto più persistente e radicato nel tempo.
    Alfredo, dopo un mesetto di smarrimento, impara cucinarsi 2 uova e trova una valida collaboratrice domestica che, con qualche ora di servizio, risolve brillantemente i problemi domestici.

    Forse sono troppo poco romantico e si può immaginare un finale più tinto di rosa, mi potrebbe piacere anche quello.

  5. MGP scrive:

    Bello il tuo commento Giovanni. Come sempre centri il bersaglio.
    Il finale è aperto a ogni possibile evoluzione. La tua ipotesi è molto probabile, poche volte gli innamoramenti hanno un lieto fine. Senz’altro al tempo attuale Andrea troverebbe possibili soluzioni e non avrà bisogno di sostituire Miriam con un’altra donna “servizievole”. Possiamo anche pensare che l’emancipazione di Miriam la porti a un cambiamento interno tale da capire che non vuole più essere troppo accomodante, come ha fatto per anni, ma considerarsi libera da ogni “dovere matrimoniale”, chiamiamolo così. Occorrerà vedere se Andrea potrà accettare una donna liberata dagli obblighi femminili o se la scaricherà perché troppo scomoda.
    Ecco, la vita comoda che ha vissuto Alfredo, così come la sua incapacità comunicativa mi paiono richieste e situazioni maschili direi “universali” e difficilmente modificabili.
    Ma ciò che mi ha spinto a scrivere questo racconto è un altro tema: il bisogno di controllare la propria vita e l’arrivo improvviso di un evento che rompe e sconquassa ogni buona intenzione. Quale più dell’amore?.
    Bello, sempre bello discutere con te.

  6. Ivana R. scrive:

    Il quadro di Chagall visualizza lo stato nel quale l’innamoramento trasporta l’innamorato: si vola al di sopra della quotidiana realtà. Si vede con altri occhi, si sente con i sensi ampliati, il cuore batte con un ritmo anomalo, accelerato ogni volta che
    “il pensiero” penetra, invade, permea ogni fibra dell’essere.
    L’innamoramento è una rivoluzione, uno sconvolgimento delle consuete categorie mentali. Fare “pulizia” è una strategia esterna per controllare la confusione interna, lo smarrimento.
    L’innamoramento apre la strada all’ignoto, all’incomprensibile, all’irrazionale, all’incontrollabile e può far paura.
    Miriam, svuotata emozionalmente da un matrimonio che è come attraversare il deserto senza acqua, rassegnata ad una normale infelicità che la priva di un senso, ha un vuoto…In modo tra lo sprovveduto e il coraggioso si apre al nuovo, si abbandona a una esperienza che la porta a una scelta inaspettata anche a se stessa.
    Dalle ceneri della passione potrà rinascere una nuova Miriam? Ora lei sa solo che
    ” non poteva e non voleva ” perdere quel vortice nel quale si sente risucchiare.
    ” L’amore è quanto c’è di più prossimo alla psicosi.” ( S. Freud)
    In bocca al lupo Miriam!

    • Chiara Salvini scrive:

      Bellissima recensione scritta in linguaggio di poesia.. non scrivi poesie ? Noi saremmo onorati di pubblicarle.. poesie o pensieri, tanto sarebbero ” poetici “, ciao, un abbraccio, chiara per il blog

  7. MGP scrive:

    Che bel commento Ivana! E’ proprio così che volevo dire, come tu hai scritto.
    L’amore che “sbarella” che ti fa perdere il senno, e ti scaraventa al di là di ogni tentativo di contenimento. E insieme la consapevolezza, forse un po’ stordita, di vivere qualcosa di straordinario e di non volerlo perdere e ancora il bisogno di buttarcisi dentro anche se, come dici tu, diventa una decisione rischiosa.
    Mi unisco all’invito di Chiara, perché non ci mandi una tua lettera d’amore? Sarebbe bello leggerla e commentarla.
    Un grazie ancora e a presto.

  8. Ivana R. scrive:

    Grazie dei commenti al mio commento…
    Chissà, mai dire mai…

  9. Juliana scrive:

    Cara Gabriella,
    Grazie per il bel racconto.!Mi è piaciuto.
    Beata Miriam,spero che Andrea le faccia dimenticare di tutto questa pulizia.
    Ma qualsiasi cosa verrà lei ha vissuto!
    Temo che il marito non capirà mai perchè gli ha lasciato.
    Cari saluti,xx

  10. MGP scrive:

    Grazie Juliana,
    sì, beata Miriam! E’ bello essere amati, ma solo quando si ha amato si può dire che si è vissuta la vita, mi pare che sia proprio così.
    L’amore è una strana forza ( dice Franz Kafka ) che aumenta, allarga, arricchisce l’anima verso tutte le altezze e le profondità. Mi piace molto questa definizione.
    Un caro abbraccio

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