LEONARD PELTIER, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi Editore, 2005 ++ PRESSENZA, 3 LUGLIO 2022 + + IL MANIFESTO 26 MARZO 2014

 

Leonard Peltier

La mia danza del sole

Scritti dalla prigione

Collana:
Numero collana:
108
Pagine:
214
Codice ISBN:
9788881124985
Prezzo cartaceo:
€ 15,00
Data pubblicazione:
05-06-2005

A cura di Harvey Arden
Traduzione di Giuliano Bottali e Sibilla Drisaldi
Prefazione di Ramsey Clark

Accusato ingiustamente dal governo americano – ricorrendo a strumenti legali, paralegali e illegali – dell’omicidio di due agenti dell’FBI nel 1975 (un breve resoconto tecnico della farsa giudiziaria è affidata all’ex ministro della giustizia degli Stati Uniti Ramsley Clark, autore della prefazione), Peltier, al tempo uno dei leader di spicco dell’American Indian Movement (AIM), marcisce in condizioni disumane in una prigione di massima sicurezza da quasi trent’anni. Nonostante la sua innocenza sia ormai unanimemente sostenuta dall’opinione pubblica mondiale, nonostante una campagna internazionale in suo favore che ha coinvolto il Dalai Lama, Nelson Mandela, il subcomandante Marcos, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu, Robert Redford (che sulla vicenda di Peltier ha prodotto il documentario Incident at Oglala), Oliver Stone, Howard Zinn, Peter Matthiessen, il Parlamento europeo e Amnesty International, per il governo americano il caso del prigioniero 89637-132 è chiuso. Non sorprende dunque che Peltier sia divenuto un simbolo dell’oppressione di tutti i popoli indigeni del mondo e che la sua vicenda abbia ispirato libri (Nello spirito di Cavallo Pazzo di Peter Matthiessen), film (Cuore di tuono di Michael Apted, per esempio) e canzoni (i Rage Against the Machine hanno dedicato a lui la canzone Freedom). In parte lucidissimo manifesto politico, in parte toccante memoir, questa è la straordinaria storia della sua vita, raccontata per la prima volta da Peltier in persona. Una meravigliosa testimonianza spirituale e filosofica che rivela un modo di concepire la vita, ma soprattutto la politica, che trascende la dialettica tradizionale occidentale e i suoi schemi (amico-nemico, destra-sinistra e così via): i nativi la chiamano la danza del sole.

«Nel caso di Peltier si sono verificate enormi anomalie giudiziarie. Leonard Peltier è una persona piena di umanità e per questa regione io sarò accanto a tutti coloro che lo sostengono finché non lo vedremo libero».
Rigoberta Menchù

 

 

Leonard Peltier ha covid: liberazione "nativo" Usa perseguitato da 46 anni!

foto VicenzaPiù

 

Leonard Peltier (Grand Forks12 settembre 1944) è un attivista statunitense per i diritti dei nativi americani, che fu arrestato nel 1977 e condannato a due ergastoli per l’omicidio di due agenti dell’FBI.

Peltier nasce a Grand Forks, nel Dakota del Nord, il 12 settembre 1944, figlio di Leo Peltier, di origini per un quarto francesi e per tre quarti chippewa, e di Alvina Robideau, di origini per metà chippewa e per metà lakota. Cresce in una famiglia di 13 fratelli e sorelle, nella “Anishinabe (Chippewa) Turtle Mountain Indian Reservation” del Dakota del Nord. Peltier fece parte del Movimento Indiano Americano (AIM), diventando l’unica persona condannata per gli incidenti alla riserva indiana di Pine Ridge all’inizio degli anni settanta. Nel 1976 Leonard Peltier venne condannato, ed è attualmente incarcerato, per l’omicidio degli agenti speciali dell’FBIRonald A. Williams e Jack R. Coler, di 27 e 28 anni, che morirono nel 1975 durante una sparatoria nella Riserva indiana di Pine Ridge.

segue : https://it.wikipedia.org/wiki/Leonard_Peltier

 

 

Pressenza

03.07.22 –

https://www.pressenza.com/it/2022/07/free-leonard-peltier-iniziative-in-tutta-europa/

 Andrea De Lotto

 

Presidio per Leonard Peltier a Barcellona

 

 

Non si fermano le tante attività, piccole o grandi, diffuse nel mondo per la liberazione di Leonard Peltier. In questi giorni, oltre a quelle di cui abbiamo già parlato in Italia, se ne sono svolte in Germania, Francia e Svizzera. Abbiamo potuto seguire quelle di Barcellona.

 

 

Ieri sabato 2 luglio si è tenuto un vivace presidio nella piazza Sant Jaume, di fronte ai palazzi del Comune e della Generalitat della Catalogna. Uno speakeraggio trilingue, in spagnolo, catalano e inglese per raccontare ai passanti la storia di quest’uomo. Alcuni dei partecipanti erano coloro che iniziarono una consistente campagna dieci anni fa, recandosi per mesi e mesi ogni giovedì davanti al consolato Usa della città catalana. Raccontano delle tante iniziative portate avanti per cinque anni, cercando di far conoscere la resistenza di quest’uomo e del suo popolo.

Non demordono, sanno che col passare del tempo crescono la rabbia e la vergogna di fronte a una carcerazione che ha il sapore della vendetta. Continueranno a fare tutto il possibile perché quest’uomo riacquisti la libertà al più presto e non muoia in carcere. Il presidente Biden non può aspettare la fine del suo mandato; potrebbe essere troppo tardi.

Continua nel frattempo la campagna per la liberazione di Peltier del Centro per la pace di Viterbo, che oltre a rivolgersi alla nuova Presidente del Parlamento Europeo sta chiedendo di scrivere a quello italiano.

Info: centropacevt@gmail.com

 

 

IL MANIFESTO DEL 26 MARZO 2014
https://ilmanifesto.it/piu-gente-dietro-le-sbarre-del-resto-del-mondo

 

«Più gente dietro le sbarre del resto del mondo»

LETTERA SULL’AMERICA. Stralci della missiva scritta il 6 febbraio 2014, nel 38esimo anniversario del suo arresto

«Più gente dietro le sbarre del resto del mondo»

L’arresto di Leonard Peltier nel febbraio 1976 ad Alberta in Canada

 

«Moltti giorni sono andati e venuti e sembra che io ripeta sempre le stesse cose, ma dovete capire che per 38 anni ogni giorno per me è stato uguale all’altro: ancora, ancora e di nuovo e per molta gente indigena la lotta contro questo mondo di tecnologia e corporazioni è andata avanti, sempre identica.

(…) Nelle terre indiane e in tutto il mondo ci sono uomini che lottano giornalmente per la libertà. L’America ha più gente in prigione di tutto il resto del mondo messo insieme. Il sistema giudiziario americano è diventato un’industria, non un mezzo per cercare la giustizia. Queste cose non cambieranno se noi gente comune non ci uniremo contro questi malvagi attacchi al nostro diritto di ricercare la felicità e di vivere in un mondo che non sia retto da una morale basata sull’ottenimento della ricchezza. (…)

Molte persone, nel corso delle loro vite, nella ricerca della spiritualità possono raggiungere una fede, o per meglio dire la consapevolezza di essere chiamati a realizzare qualcosa. Se per qualche ragione non avete mai provato questo sentimento, anche senza lo stimolo della ricerca spirituale ma usando il mero buon senso, guardatevi intorno e osservate gli scenari che vi si presentano. L’impoverimento del mondo naturale, la perdita di acqua potabile, di aria pulita, di cibo sano e troverete ragioni valide per proteggere queste cose e prevenire l’ulteriore distruzione della natura e della nostra terra. (…) Siamo stati creati e siamo nati in un circolo vitale e naturale, dove tutto dipende dal resto e tutti dipendiamo gli uni dagli altri. Dobbiamo unirci per riparare questo circolo vitale all’interno delle famiglie e delle comunità. (…) E se le parole di un uomo di 69 anni rinchiuso in prigione possono arrivare ad essere lette su queste pagine, so che voi potete fare ancora meglio. Possa il Grande Spirito benedirvi e darvi forza per condividere fatiche e gioie, conoscenza e perseveranza e per ritrovare le cose che noi, cittadini della terra, abbiamo perduto: la forza per proteggere ciò che rimane e la lungimiranza per prevenire altre perdite future.

Spero sinceramente di potere essere con voi il prossimo anno e di poter stare bene tutti assieme. Per il momento, abbracciatevi l’un l’altra per me.

Il vostro fratello, sempre e in tutti i modi.

Nello Spirito di Cavallo Pazzo»

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1 risposta a LEONARD PELTIER, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi Editore, 2005 ++ PRESSENZA, 3 LUGLIO 2022 + + IL MANIFESTO 26 MARZO 2014

  1. ueue scrive:

    E’ incredibile l’andamento della Giustizia nella più grande “democrazia” del mondo.

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