8 GENNAIO 2014 ORE 22:49 MI SONO CHIESTA QUALE SIA L’EUROPORCELLUM DI CUI PARLA BARBARA SPINELLI NELL’ARTICOLO CHE SEGUE–DA REP. DI OGGI—MA E’ PER ME UNA MATERIA COSI’ COMPLICATA CHE VORREI CALDAMENTE UN VOSTRO AIUTO—mg—CON LA SUA ESPERIENZA DI STUDI E LAVORI IN MATERIA NON VORREBBE RISPONDERE AD UN APPELLO ACCORATO—NON SAPENDO, L’ARTICOLO DI BARB. SPIN., PUR CONSIGLIATO DAL “DOTTO NEMO”, A ME NON FA ALCUN SENSO! PERCIO’ MI RITIRO UMILMENTE E VADO A NANNA!

 

 

L’UNIONE EUROPEA del 2014 (dei 28 Stati) con la LETTONIA in Zona Euro (18° Paese ad adottare la moneta unica)

 

 

CARTINA IN CUI MANCA LA LETTONIA CON CAPITALE RIGA– O FORSE LA CROAZIA?

 

 

 

 

LE NOTIZIE DI QUESTO ARTICOLO SONO TRATTE DAL SITO DELL’EUROPA CHE POTETE CONSULTARE DIRETTAMENTE

http://europa.eu/about-eu/institutions-bodies/index_it.htm

 

L’UE ha una struttura istituzionale unica nel suo genere: (UE = UNIONE EUROPEA)

  • le priorità generali dell’UE sono fissate dal  Consiglio europeo, che riunisce i leader politici a livello nazionale ed europeo
  • i deputati europei, eletti direttamente, rappresentano i cittadini nel Parlamento europeo
  • gli interessi globali dell’UE sono promossi dalla Commissione europea, i cui membri sono nominati dai governi nazionali
  • i governi difendono i rispettivi interessi nazionali in seno al Consiglio dell’Unione europea.

 

 

Elezioni Europee 2014

 

ww.polisblog.it/categoria/elezioni-europee-2014


 

Tutto sulle Elezioni europee 2014 che si terranno fra il 22 e il 25 maggio.

La data

In seguito a decisione del Consiglio europeo, che le ha anticipate rispetto alla data originaria a giugno, si voterà fra il 22 e il 25 maggio.

Chi vota

Saranno chiamati alle consultazioni elettorali tutti i cittadini aventi diritto al voto di tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Sarà l’ottava elezione dell’Unione europea per eleggere i rappresentanti del Parlamento Europeo, dalle prime elezioni che si sono tenute nel 1979. A questa tornata elettorale partecipa anche la Croazia.

 

 

 

 

 

UN PO’ DI STORIA

L’Unione Europea è un progetto che nacque per fini di integrazione economica nel 1951, quando il Trattato di Parigi, sottoscritto da Belgio, Francia, Germania Occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi, istituì la CECA, Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio. Nel 1957 gli stessi sei Stati, con il Trattato di Roma, istituirono la CEE, Comunità Economica Europea.

Col tempo l’integrazione si fece sempre più stretta, allargandosi alla sfera politica. Fu così che il 7 febbraio 1992 gli Stati facenti parte della CEE (nel frattempo erano entrati Danimarca, Grecia, Irlanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna) firmarono il Trattato di Maastricht che, a decorrere dal 1993, istituiva l’Unione Europea. Il primo gennaio 1999 entrò in vigore l’Euro.

L’11 dicembre 2000 il Consiglio europeo approvò il Trattato di Nizza e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Al vertice di Laeken del 14 e 15 dicembre 2001 nacque la Convenzione europea, un organismo incaricato di redigere una bozza di costituzione. La Convenzione terminò i suoi lavori nel luglio 2003.

La Costituzione europea fu firmata dagli Stati membri dell’Unione il 29 ottobre 2004, con la sottoscrizione del Trattato di Roma. La sua entrata in vigore era subordinata alla ratifica parlamentare o elettorale da parte di tutti gli Stati membri, ma la bocciatura subìta nei referendum svoltisi in Francia e nei Paesi Bassi l’anno successivo bloccarono il processo di approvazione. Il Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007, ha semplificato il testo della Costituzione che, dopo alterne fortune nell’iter di approvazione da parte dei diversi paesi europei, è definitivamente entrato in vigore l’1 dicembre 2009.

Oggi gli Stati che fanno parte dell’Unione Europea sono 27: nel corso degli anni si sono ulteriormente aggiunti Austria, Bulgaria, Cipro, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Ungheria.


 

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1 risposta a 8 GENNAIO 2014 ORE 22:49 MI SONO CHIESTA QUALE SIA L’EUROPORCELLUM DI CUI PARLA BARBARA SPINELLI NELL’ARTICOLO CHE SEGUE–DA REP. DI OGGI—MA E’ PER ME UNA MATERIA COSI’ COMPLICATA CHE VORREI CALDAMENTE UN VOSTRO AIUTO—mg—CON LA SUA ESPERIENZA DI STUDI E LAVORI IN MATERIA NON VORREBBE RISPONDERE AD UN APPELLO ACCORATO—NON SAPENDO, L’ARTICOLO DI BARB. SPIN., PUR CONSIGLIATO DAL “DOTTO NEMO”, A ME NON FA ALCUN SENSO! PERCIO’ MI RITIRO UMILMENTE E VADO A NANNA!

  1. mg scrive:

    Purtroppo con ritardo cerco di dare il mio contributo.

    Da anni si parla di deficit democratico dell’Unione Europea.

    Le cause di questo deficit sono piuttosto complesse. Bisogna tenere presente che l’UE è nata come comunità economica per regolare la concorrenza fra gli stati che ne fanno parte e costruire così un mercato unico che sia in grado di competere con gli altri mercati presenti sulla scena internazionale. Non si voleva, e, forse, neppure oggi si vuole, costruire un sistema politico integrato, solidale, federale…tanto che davanti ai primi venti di crisi anche l’unità economica comincia a vacillare e riemergono prepotenti gli interessi e le competizioni nazionali.
    Tutti argomenti noti e arcinoti.

    Prendo il discorso alla lontana, ma ci tengo a farlo perché c’è perfino chi ancora confonde il Consiglio d’Europa (per intenderci, quello che attraverso il suo organo giurisdizionale, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, condanna ripetutamente l’Italia per violazione dei diritti umani) che niente ha a che vedere con l’Unione Europea, con il Consiglio dell’Unione Europea, organo di governo dell’UE.

    Detto questo dobbiamo riconoscere che l’organizzazione istituzionale dell’UE appare abbastanza coerente con le sue finalità politiche e che possiamo parlare di deficit democratico solo a patto di immaginare un altro tipo di UE, più vicino ad uno stato federale che all’unione economica attuale.

    I cittadini dell’Unione Europea, contrariamente a quanto forse si aspettano, vanno a eleggere un parlamento che ha funzioni diverse e più limitate rispetto a quelle dei loro parlamenti nazionali.
    Il PE ha solo una funzione di codecisione, insieme al Consiglio UE (organo formato dai ministri dei singoli paesi), nell’approvazione della normativa europea e ciò neppure in tutte le materie. In alcune ha solo una funzione consultiva. Non ha l’iniziativa legislativa che spetta invece alla Commissione UE (organo i cui membri sono designati dai singoli paesi).
    http://www.europarl.europa.eu/aboutparliament/it/0081f4b3c7/Law-making-procedures-in-detail.html

    Un’organizzazione quindi che rispetta le sovranità nazionali.
    http://europa.eu/about-eu/institutions-bodies/european-parliament/index_it.htm

    Per venire alla questione delle elezioni del PE sollevata dall’articolo di Barbara Spinelli occorre premettere che il Consiglio UE ha stabilito alcune regole che gli stati membri devono osservare nella competizione elettorale lasciando però anche molta discrezionalità.
    Il Parlamento europeo è composto da 766 deputati eletti nei 28 Stati membri per cinque anni. Ogni paese stabilisce le proprie modalità elettorali restando però entro lo schema comune del sistema proporzionale.
    Uno Stato membro può inoltre prevedere la fissazione di una soglia minima per l’attribuzione dei seggi, che non può superare il 5%.
    http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=5&sqi=2&ved=0CE8QFjAE&url=http%3A%2F%2Fwww.europarl.europa.eu%2Fftu%2Fpdf%2Fit%2FFTU_1.3.4.pdf&ei=w6LOUq7-H-Wj4gSP0YHgDA&usg=AFQjCNGxKcLrIFiSsV8GFMNsaX1LstvGDw&sig2=alcfSKv-98RGVliRAeGWBw
    http://www.europarl.europa.eu/meps/it/map.html

    Nel 2009 l’Italia ha introdotto la soglia di sbarramento del 4%.
    http://leg16.camera.it/561?appro=856

    Si tratta di una scelta che ha fatto parlare di “europocellum” in quanto finalizzata a premiare i partiti maggiori e penalizzare i più piccoli senza che sussistano le ragioni che normalmente rendono necessaria l’introduzione di una soglia di sbarramento nella competizione elettorale (governabilità del paese). Giustamente viene rilevato che lo sbarramento, sebbene sia consentito, non serve nell’ambito del Parlamento Europeo in quanto i gruppi parlamentari sono fissi e il Parlamento Europeo non è il luogo dove si formano coalizioni mono o pluri-partitiche per esprimere un voto di fiducia e portare avanti un programma di riforme.
    http://www.glieuros.eu/Elezioni-Europee-e-modifica-della,2778.html

    Gli euroconvinti vanno però oltre e auspicano un unico sistema elettorale europeo per tutti paesi: un primo passo verso la formazione dell’Unione Politica Europea?
    http://yespolitical.com/2014/01/08/per-ununica-legge-elettorale-europea/

    Naturalmente il discorso richiederebbe di essere approfondito

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