UNA MONELLA “VIOLENTATA” DALLA BONTA’ : VI COMUNICO SUBITO LA RISPOSTA DI B.B. ALLA PAGINA PUBBLICATA STAMATTINA — 23 DICEMBRE 2011 (seconda lettera)

IIa LETTERA DI B. B.
TUTTE LE FOTO SONO DI Steve Mc Curry, fotografo statunitense nato nel 1950.
[audio:https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-content/uploads/2011/12/Madonna-Justify-My-Love-Official-Music-Video-HD.mp3|titles=Madonna – Justify My Love – Official Music Video HD~#~]
MADONNA JUSTIFY  MY LOVE
Però, non vale, sperticarsi così in complimenti. Diamoci una regolata!
Ma mi fai venire in mente… mi hai aperto uno spiraglio su quel periodo.
Si, quell’atteggiamento di cui parli, era il mio proprio. Era una forma di autismo da cui non riuscivo ad emergere. Ma non ricordo di averlo avuto nei tuoi confronti. Piuttosto nei confronti di Suor Clementina, che anche lei mi voleva “redimere” da cosa poi non so! C’era in me una tale rabbia, un tale bisogno di esplodere, che alla fine implodeva in quell’atteggiamento. Avevo veramente bisogno di parlare, di capire, di sbollire la mia rabbia, però mi sentivo quasi violentata dalla “bontà” di chi aveva l’incarico di aiutarmi. Non so se mi spiego, ero la “bambina povera della classe”, e la cosa mi umiliava, ero stata accettata come interna per carità da parte delle monache, che me lo facevano anche un po’ pesare. E in un certo senso mi sentivo quasi violentata, con tutte le buone intenzioni da parte vostra.E la mia unica difesa era la sfida, in silenzio, almanaccando con la mente tutto quello che avrei voluti dirvi, ma che non riuscivo a sfogare.
Hai presente la famosa foto di Steve Mccurry, una adolescente forse armena, con un panno marrone sul capo, gli occhi verdi, ed uno sguardo sdegnato, uno sguardo di rimprovero e di sfida per la sua intimità violata. Bene, in quella foto mi ci vedo in quel periodo.
Quindi ora ho capito perché tu fossi convinta che io ti odiassi. Ma non era vero, non eri tu il bersaglio della mia rabbia, ma l’ambiente in cui mi trovavo. Infatti io non ricordo di avere avuto nei tuoi confronti motivi di rabbia e meno che mai di odio.    
Ricordo una Pasqua, in un periodo appunto fine anni ’50, abitavo in via Corradi, e ero una monella di San Siro, e non so per quale motivo mi sono trovata in Piazza Cassini nella sede della Croce Rossa, una signora aveva invitato i bambini di strada per una merenda di beneficenza. Certo ci andai, una merenda non si rifiuta a quell’età. Ci hanno messi in una stanza che dava sulla strada, in pratica una vetrina. E alla richiesta di un’altra porzione di merenda mi ha detto “No carina! la tua parte l’hai avuta”, era una “Dama di San Vincenzo” fiera dell’opera buona che aveva fatto, appagata dalla sua bontà e in pace con Dio e con gli uomini. E credo che anche con lei di aver avuto lo stesso atteggiamento.
Ho sempre odiato le dame di San Vincenzo.
Riprendo la trascrizione di Luca Zappa, è meglio non perdere troppo tempo.
Ti abbraccio
labb.
I wanna kiss you in Paris
I wanna hold your hand in Rome
I wanna run naked in a rainstorm
Make love in a train cross-country
You put this in me
So now what, so now what?
 

Chorus:

Wanting, needing, waiting
For you to justify my love

Hoping, praying
For you to justify my love

I want to know you
Not like that
I don’t wanna be your mother
I don’t wanna be your sister either
I just wanna be your lover
I wanna have your baby
Kiss me, that’s right, kiss me

(chorus)

Yearning, burning
For you to justify my love

What are you gonna do?
What are you gonna do?
Talk to me — tell me your dreams
Am I in them?
Tell me your fears
Are you scared?
Tell me your stories
I’m not afraid of who you are
We can fly!

Poor is the man
Whose pleasures depend
On the permission of another
Love me, that’s right, love me
I wanna be your baby

(chorus)

 

 

 

 

 

 

 

 

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