DA REPUBBLICA.IT 31 OTTOBRE 2012
LAVORO
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Cambiano i vestiti: Il Quarto Stato di Polizza da Volpedo (1901)
Disoccupazione al 10,8% a settembre
è il livello più alto da gennaio 2004
Istat: l’aumento rispetto ad agosto è di 0,2 punti percentuali e di 2 punti nei dodici mesi. Si sfiora quota 2,8 milioni di persone, soprattutto in aumento gli uomini.
I tecnici dell’Istituto sottolineano che il tasso italiano è superiore di 7,6 punti rispetto a quello relativo alla Ue-27 (20,6%).
Grave la situazione giovanile: fra i 15 ed i 24 anni, i senza lavoro sono saliti al 35,1%. In 608 mila cercano un’occupazione
ROMA – Sale a livelli record il numero dei disoccupati, sfiorando quota 2,8 milioni: a settembre il tasso di disoccupazione ha toccato il 10,8% (dato provvisorio e destagionalizzato). Lo rileva l’Istat, sottolineando che l’aumento rispetto ad agosto è di 0,2 punti percentuali e di 2 punti nei dodici mesi. Si tratta del livello più alto raggiunto dal gennaio 2004, l’inizio delle serie storiche mensili, e, guardando alle serie trimestrali, è il valore più alto dal terzo trimestre 1999.
Particolarmente drammatica la situazione per i giovani: il tasso di disoccupazione fra i 15 ed i 24 anni a settembre è salito al 35,1%, in aumento di 1,3 punti percentuali su agosto e di 4,7 punti su base annua, in base alle rilevazioni dell’Istituto di statistica (dati destagionalizzati e provvisori). Fra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 608mila e rappresentano il 10,1% della popolazione in questa fascia d’età.
A settembre le persone senza lavoro sono risultate 2,774 milioni, in aumento di 62mila unità rispetto al mese precedente. A rimanere senza occupazione sono soprattutto gli uomini: su base annua l’aumento è del 24,9%, pari a 554mila unità.
Gli occupati risultano pari a 22 milioni e 937mila unità, in diminuzione dello 0,2% rispetto ad agosto (-57mila unità). Il numero di occupati, sottolinea l’Istat, risulta invariato su base annua: il tasso di occupazione è pari al 56,9% in diminuzione di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale, ma è stabile nei dodici mesi.
Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni, sottolinea poi l’Istituto di statistica, risulta sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si attesta al 36,3%, stabile in termini congiunturali, ma in diminuzione di 1,3 punti percentuali su base annua.