13 FEBBRAIO 2013 ORE 06:14 MI DEVO ESSERE ALZATA LIVIDA…PUTROPPO SONO USCITE PIU’ CIARLATE DI CHIARA …MA POTETE SALTARE ALL’ARTICOLO DI MICHELA MARZANO…UN BEL BALZO DEL SANTO CANGURO NELLA SOLITA ENORME PRATERIA CHE QUI NON C’E’—-michela marzano: LE RISATE SONO PIETRE CONTRO LE DONNE

Parla con lei

 

 

 

 

 

Le risate sono pietre contro le donne

di MICHELA MARZANO

 

MICHELA MARZANO E’ FILOSOFA E DEPUTATA DEL PD, QUELLI SCELTI DALLA SEGRETERIA

 

chiara: CONSIDERAZIONI SENZA PARLARE DEI PRESENTI, SOLO UN PRETESTO:

FILOSOFA / tuttologa / come tutti i filosofi di oggi/ o come qualunque altro intellettuale di campi altri, oggi cultura e’ interdisciplinarità / tutto messo in un frullatore /e giustamente, dati gli infiniti richiami dei vari “angoli” o punti di vista – postazionI-  o “messa fuoco” della realtà  sempre piu’ complessa di variabili …come un diamante dalle infinite facce….E’ che adesso stiamo imparando a vedere il “tutto” di un “oggetto”, e non solo un lato o settore…

Certamente, questo obbiettivo- l’interrelazione a tutto tondo- come il mondo è difatto- richiede molta piu’ serietà,  molto più professionalità, e particolare “livello” mentale e morale. Cioè, detto spicciolo come solo posso fare io, ognuno dovrebbe conoscere in profondità i diversi settori e saperli masticare cosi’ bene da farne “una sintesi” sua “personale”…che, a questo punto, diventa un  “come io vedo il mondo”.

ecco, invece, quello che, poi, comunemente esce dal frullatore… (parlo di noi in Italia, e degli intellettuali noti che vanno in tv, sui rotocalchi ecc.—–

////non parlo di studiosi-ricercatori CHE, SERISSIMI, ESISTONO DA NOI///

 

—-è appunto “il diritto di uccidere a vista” che, tradotto, significa: “se ho un’infarinata -ho studiato, senz’altro,…fino appunto all’infarinata in tanti campi – adesso ho il diritto di legiferare e dire “le mie opinioni”, ” come io vedo il mondo”…”come lo vivo”, meglio-….

allora lo posso -lo devo dire al popolo-bue tutte le volte che voglio…ho un compito di formazione civile….e mi prendo i miei bei soldini, il lavoro si paga, non vi pare?

Sto parlando in generale ovviamente

per esempio, ho sentito Alessandro Baricco a Bologna alla festa di Repubblica…e mi sono messa le mani nei capelli, eppure è un idolo per molti…

Da Paola e Claudio, coltissimi proprietari della Libreria di Corso Garibaldi a Sanremo, ho già avuto la giusta risposta:

“Sono dei divulgatori, e fanno un’ operazione culturale importante, uno non se la sente, come vorresti tu, di prendersi in mano a ponzare, per esempio, Zygmunt Bauman, e ascoltano così una conferenza di Baricco (quella alla festa di repubb. per esempio) che-in tutta la serata-e in voce intimistico-confessionale…. così… fuori lui… nessuno sentiva niente…”un vero intellettuale non si prepara se non a grandi linee…lui pensa in pubblico…il tono è quello che conviene a lui…e cioè “autistico”, di chi è concentrato su se stesso per creare…gli altri, lo sanno tutti, non esistono.”

Be’, dicevo,  in quella magnifica serata “sorda”, Baricco ha illustrato -a modo suo, s’intende, “famosa sintesi superiore”, una unica idea di Baumann, che ho poi ascoltato rapita, piu’ tardi, sempre a Bologna da lui medesimo, insieme a miliardi altre, composte in un organismo che serviva a capire il suo mondo, ma illuminava, a fari altissimi, il mio…

Il fatto è, ragazzi, che di BARICCCO capivi una nebulosa, un’atmosfera, una magia di cui tu stesso facevi parte…

BAUMANN capivi tutto, anche ignorante che fossi come me su di lui…

E’ come prendere un falegname che sa il suo mestiere e farvi spiegare come è fatto un mobile…oppure, chiederlo al solito uomo o donna, di solito al convivente che ama “il fai da te” in tutta la casa e fuori,  che sa tutto, ma fa un altro mestiere…non capite niente, specie noi donne che non usiamo necessariamente il loro emisfero logico-astratto…

Così  succede tra il divulgatore e l’originale: badate bene a quello che dico (tanto non convincero’ nessuno): se leggete un autore, avete da passare 2 teste, la sua e la vostra; se leggete un manuale o un divulgatore comune (fuori le eccellenze che, di solito, divulgano loro stessi), dovete passare per tre teste: l’interpretazione che il “divugatore” dà dell’autore, vi dovete succhiare (e magari toglierlo) tutto quello che ci mette della sua “lettura-interpretazione” del testo, insomma i suoi schemi ecc. , diciamo, la sua testa; poi arrivare all’autore e poi c’è la vostra di testa e il tuo compito: “come fare ad assimilare le tre teste”.

Dritto all’autore, farai un po’ più di sforzo all’inizio, ma solo all’inizio,  poi capisci bene, a modo tuo, è ovvio, ma non: a modo-mio-del divulgatore-dell’autore…cioè una nebbia spessa che se, non studiate a memoria, non siete in grado di riferire niente…

 

Questo, si capisce, lo penso io che ho bisogno di “capire”, ma, ora, mi viene il dubbio, che l’importante sia invece quell’atmosfera di mistero, di rivelazione, quel sentirsi parte del vostro idolo…insomma un’operazione di elevazione religiosa, un rito che dà tanto (pare) al quale, “capire”, farebbe un pessimo servizio:  ucciderebbe tutta l’atmosfera, il mio battere all’unissono con l’idolo, essere anch’io idolo— un’insieme che mi fa tanto bene…

Ragazzi miei belli, non mi basterà arrivare alla tomba per capire, ma —oggi-oggi-cambierò—la penso così: se i nostri antenatissimi di millenni, potevano definirsi “homo sapiens” per lo sviluppo del cervello…sempre piu sapiens nei millenni, oggi -fuori pochissimi privilegiati- siamo meglio definiti come “homo imaginificus/ religioso …anche fosse del feticcio merce e soldo!…/ emotivo con lievita’/ sentimentale/ commosso sulla retorica: la famiglia, i bambini, i buoni…/

 

questo vede chiara dalla sua minuscola tana e non sapete come si dà coraggio di andare avanti e lottare e battagliare contro le sue cieche vedute…per scoprire che HA PROPRIO CEFFATO IN PIENO!

Probabilmente stiamo vivendo i primisismi tempi dei Barbari, prima, o subito dopo che l’Impero romano fosse conquistato, ai tempi di Agostino in Algeria, diciamo, più o meno 400 d C, che subiva l’invasione dei Visogoti, non poteva non esserne parte, ma manteneva la sua cultura classico, aggiungendovi “un frisson” che gli veniva fai tempi della decadenza dell’Impero e cioè la scoperta dell’uomo interiore (il suo Diario ha tradotto questa scoperta romana nel cristianesimo)…ma, a parte le chiacchiere in cui mi perdo…non vedremo mai, noi intendo, la “nuova civilta’”, per esempio CARLO MAGNO, LA SUA SCHOLA PALATINA, IL GOVERNO DELL’EUROPA…che è appunto una “contaminazione-sintesi” tra il mondo antico e la cultura dei Barbari. Stiamo assistendo al momento peggiore…forse (per carità, non mi permetto a sì tanto intellettuale) che rende Eugenio Scalfari così severo sui “nuovi barbari”/ iato con la cultura dal Cinquecento al Novecento/ che poi…sarebbero i nostri figli.

Forse da un’ora dovevo chiudere la bocca, perché – da dire- gente come chiara—-un’ideuzza e chiuso. E quel bel silenzio. Il fatto è che non vi vedo, e parlo allo specchio, per questo non ho stop dall’esterno…dal’interno dite? Un logorroico, già vecchio vecchio, è abituato a parlare da solo e, dovete crederlo, si annoia a sentirsi!

 

Le risate sono pietre contro le donne

“Lei viene? Viene a costo zero e una sola volta? E quante volte viene?” (video). Poteva essere solo una pessima battuta, una di quelle boutade che non fanno ridere nessuno e che escono così, quando si è bevuto un po’ troppo, lasciando allibiti gli interlocutori. Altrove – in qualunque altra democrazia occidentale – sarebbe stato così. Altrove appunto! Perché in Italia, invece, le cose sono andate diversamente. Non solo perché il geniale comico di servizio era Silvio Berlusconi – che in teoria non era né ubriaco né a cena con gli amici – ma anche perché la platea – a cominciare dai dirigenti di Green Power – invece di irritarsi, si è prestata divertita al giochino osceno del capo. Irrispettosa di fronte all’imbarazzo di Angela, la povera impiegata che non sapeva più come comportarsi. Mentre Berlusconi, rincuorato da tanto successo, non la smetteva più di infierire: “Scusi, si può girare da quella parte?”.

 

Altrove non sarebbe successo. Altrove appunto. Perché qui in Italia la gente sembra ormai

averci fatto l’abitudine. Perché scandalizzarsi quando una donna non viene presa sul serio? Perché non ridere quando un uomo, invece di ascoltare, nega la possibilità che la donna sia “altro” rispetto ad un semplice oggetto sessuale? Il cuore del problema è proprio qui: chi ride quando un uomo ridicolizza una donna con battute sessuali mentre lei sta facendo il proprio lavoro accetta automaticamente il fatto che la donna non abbia le competenze necessarie per dialogare con lui e avalla l’idea che non sia altro che una creatura a disposizione della libido maschile. Se si smettesse di ridere, forse certe battute non si farebbero più. E allora anche le donne non sarebbero più vittime degli stereotipi di genere che le riducono a semplici comparse sulla scena pubblica.
Le parole sono pietre, scriveva Carlo Levi. Quando si smetterà di scagliarle contro le donne di fronte alle risate generali?
Twitter: @MichelaMarzano

(12 febbraio 2013)© Riproduzione riservata

Torna all’indice della rubrica

 

 

 

 

 

 

Pagina 1 di 1, totale messaggi: 6

  1.  

    io non riesco più a trovare parole non solo per Silvio Berlusconi ma per tutte le persone che riescono a ridere delle sue esternazioni folli ed indecenti

    Inviato da Luciana Ciaschini il 12 febbraio 2013 alle 20:18

  2.  

    Pensi a quei Don Abbondio dei dirigenti di quella azienda. E ai loro sventurati dipendenti.

    Inviato da lucianoavogadri il 12 febbraio 2013 alle 20:07

  3.  

    Esiste ancora in questo paese il senso dell’onore? Non dico solo per la signora (sola nell’arena) ma anche per la platea e in primis per gli apici dell’azienda seduti in prima fila, non hanno neanche per un momento sentito ledere “il loro” di onore davanti a una tale mostruosità? Questa scena è un’infamia per tutti gli italiani. Gli italiani, si sono indignati, o divertiti davanti a questa scena?

    Inviato da millegru il 12 febbraio 2013 alle 20:07

  4.  

    I miei colleghi, maschi, dopo aver “attentamente” visionato il video sostengono che sia stata lei a fare la battuta, ad un povero Berlusconi imbarazzatissimo e quasi vergognato. Mi sono dovuta difendere da persone civili, padri, mariti e fratelli. Ho paura che ci vorrà moltissimo tempo prima che la mentalità cambi.

    Inviato da Beta Betabeta il 12 febbraio 2013 alle 19:45

  5.  

    La Marzano trascura 2 cose altrettanto gravi della riduzione della donna a corpo/merce: 1) che i 2 soggetti non erano in condizioni di parità (uno è un potente e l’altra è una qualsiasi dipendente),c’è la GERARCHIA AZIENDALE/ECONOMICA fra loro,che è una cosa pesante 2)che SENZA PIU LA COPERTURA CHE L’ARTICOLO 18 DAVA ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI,nelle aziende di tutta italia queste cose potrebbero succedere spesso e a pagare sarebbero le donne che non collaborano,che non fanno le carine col capo o che “non ci stanno”.Ma spero che la Marzano si stia battendo per il recupero dell’articolo 18 nella sua piena versione originale…

    Inviato da alberto40 il 12 febbraio 2013 alle 19:44

  6.  

    Triste e molto che una platea di sudditi rida per compiacere il sultano volgare senza tenere conto dell’imbarazzo della signora. E’ proprio vero allora che i soldi e il potere possono tutto. Siamo davvero un popolo da rieducare.

    Inviato da siamostanchi il 12 febbraio 2013 alle 19:33

 

Pagina 1 di 1, totale messaggi: 6

Advertisement
la Repubblica quotidiano digitale
Scopri quali articoli interessano ai tuoi amici di Facebook

loading

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *