febbraio 21, 2013
EGITTO. Protesta globale contro il terrorismo sessuale esercitato sulle manifestanti egiziane
Il 12 febbraio scorso le donne egiziane hanno celebrato la campagna internazionale “Protesta globale contro il terrorismo sessuale esercitato sulle manifestanti egiziane”.
L’ondata di sdegno che questi abusi hanno prodotto, dopo la diffusione delle numerose testimonianze fatte attraverso i media e il web e le denunce da parte delle vittime, ha creato una rete di solidarietà tanto nei paesi arabi come a livello internazionale. Diversi collettivi di donne e attivisti dei diritti umani hanno così sincronizzato una manifestazione internazionale di protesta davanti alle ambasciate egiziane dei rispettivi paesi.
Negli ultimi anni grazie alla lotta delle donne e dei movimenti femminili e dei diritti umani è stato possibile rompere il tabù che la violenza sessuale spesso rappresenta e questa è diventata un argomento di pubblico dibattito trattato in diversi ambiti e perfino sullo schermo, come nel film “Cairo 678”, basato sulla storia reale di tre donne vittime di violenza sessuale.
Awatef Ketiti, giornalista tunisina e attualmente docente presso il dipartimento di Comunicazione Audiovisiva dell’Università di Valencia (Spagna), sottolinea che “La violenza sistematica contro le donne nel mondo arabo di oggi dopo le rivoluzioni in forma di molestie sessuali, abusi, aggressioni, fisiche e verbali, sia in pubblico che privato, è senza dubbio il continuum della violenza esercitata da tutte quelle forze reazionarie che non hanno mai accettato le conquiste e i diritti-minimi che le donne hanno raggiunto negli ultimi 50 anni (diritto all’istruzione, al lavoro, voto, ecc.). La violenza e l’intimidazione esercitata sulle donne nelle manifestazioni in molti paesi della primavera araba è una strategia deliberata per terrorizzare le donne, escluderle dalla partecipazione politica e costringerle a rimanere a casa…Non ci sarà libertà, né democrazia, né cambiamento sociale nel mondo arabo fino a quando le donne non otterranno il riconoscimento autentico e completo della loro cittadinanza” lasvocesdelmundo.com
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