Beethoven_-String-Quartet-No.15-op-132-V.-Allegro-appassionato-Quartetto-Italianomp3.mp3
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Paolo Ferrario
@PFerrario
Docente a contratto di POLITICHE SOCIALI, NON pensionato. Biografia: http://tiny.cc/7kchmw
Como · mappeser.com
Testamento biologico in vita di Paolo Ferrario
Io sottoscritto, Paolo Ferrario, nato a Como il 26 novembre 1948 e residente in questa città, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali e fisiche, dichiaro quanto segue.
Potrebbe accadere che, a un certo punto della mia vita, mi venga a trovare in uno stato di malattia allo stadio terminale, coma irreversibile, morte cerebrale e, in generale, in un qualsiasi stato fisico in cui la mia sopravvivenza sia legata all’utilizzo non temporaneo di macchine o altri sistemi artificiali, compresa l’alimentazione e l’idratazione forzata.
Nel caso fossi nelle condizioni di esprimere il mio consenso informato sono certo che non accetterei una degradazione corporea oltraggiosa per il mio sentimento della dignità personale.
Nel caso, invece, in cui fossi impossibilitato a esprimere la mia volontà, chiedo ora a mia moglie, alle persone che mi hanno conosciuto, al personale di assistenza che incontrerò, ai detestabili comitati di bioetica che vorrebbero decidere per me, al giudice che sarà chiamato ad emettere una sua sentenza, un gesto di compassione.
Faccio mia la definizione di “compassione” nella sua accezione buddhista di “un sentimento considerato portatore, per ogni essere senziente, del desiderio del bene per gli altri“.
Ritengo ogni forma di accanimento terapeutico come un atto di crudeltà, lesivo della mia dignità di essere umano. Di conseguenza, considero la sospensione di tali trattamenti come un gesto di compassione.
Ho paura della morte, e ancora più della sofferenza, tanto più se inutile e indotta da tecnologie mediche (delle quali apprezzo immensamente i progressi scientifici e tecnici) ormai impossibilitate a consentire una qualità di vita accettabile alla mia sensibilità psicologica ed esistenziale. Vorrei tuttavia poterla accogliere come un lungo ed eterno sonno dove le molecole momentaneamente aggregate nel mio attuale corpo si stanno riaggregando in altre forme di vita. Là, nell’infinito che mi pre-esisteva e che continuerà oltre il mio temporale Io.
Considero l’essere tenuto in vita da un macchinario che si sostituisce permanentemente alle mie funzioni vitali una violenza da me non voluta che ritarda l’appuntamento che comunque mi aspetta, come per qualunque essere vivente.
Il corpo che ho avuto in prestito in vita, nel caso ci fosse ancora qualche parte funzionante, lo cedo per trapianti.
Il resto vorrei che fosse cremato, e le mie ceneri restituite alla terra, nel luogo che più ho amato, oppure al lago che non ho mai abbandonato in tutto il corso del tempo.
Paolo Ferrario
8 Ottobre 2008, confermato il 16 Marzo 2012
qui trovate la sua dichiarazione di voto delle elezioni di febbraio / insieme alla sua dichiarazione per il nuovo governo Letta.
Cosa è PolSer
POLITICA DEI SERVIZI SOCIALI (PolSer, ma anche MappeSer) è personalmente curato da Paolo Ferrario ed è integrato al Sito Web, dedicato alla formazione, www.segnalo.it.
PolSer è un aggregatore di informazioni che documenta il sistema dei “servizi alla persona e alla comunità” (Dlgs 112/1998) in prospettiva storica
Dietro al blogzine Muoversi Insieme c’è Stannah Montascale.
Presente in oltre 60 paesi, Stannah è una multinazionale a capitale familiare, fondata in Inghilterra nel 1867 e leader mondiale dei montascale con più di 400.000 abitazioni equipaggiate.
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- I consumi nella crisi: ricominciare dalla terra
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- Carosello nella memoria biografica dei sessantenni
- GLI AUDIOLIBRI: libri da ascoltare
- La radio e la memoria biografica dei post-sessantenni
- Il gioco, un piacere da coltivare tutta la vita
- Gli over 60 e la lettura, un piacere in metamorfosi
- Elogio della lettura, un piacere “over 60”
- “Fatti un blog!”: istruzioni d’uso
- Silenzio e lentezza: nuovi valori del nostro tempo?
- “Fatti un Blog!”: esercizi di creatività per gli over 60
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- Città e lavori “green” per la salvezza della Terra
- Carte dei servizi, una tutela in più per il benessere individuale
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- Stimolare corpo e conoscenza in… diecimila passi
- “Il green” come scelta di vita e contro la crisi
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- I sessantenni e il lavoro: dall’infanzia agricola all’economia “green”
- Aspettando Sanremo: divagazioni musicali
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- Formatore in politica dei servizi sociali
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Ricerca e altre attività
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CURRICULUM PROFESSIONALE E PUBBLICAZIONI, 1972 – 2012
1. Dati anagrafici
Paolo Ferrario, Nato a Como il 26 Novembre 1948, Residente a Como
2. Titolo di studio
Laurea in sociologia, Trento, 1974
Tesi: Il sistema sanitario italiano: storia e problemi (relatore: prof. Tullio Aymone, docente di Sociologia politica (-2003). Voto: 110 e lode
· Certificato di laurea e voti d’esame
3. Attività di ricerca e pubblicazioni
- Ideazione, progettazione e gestione del sito web www.segnalo.it , 2001-2012 e dei seguenti Blog di lettura, ricerca e studio:
- PolSer: raccolta e classificazione di informazioni in tema di politiche sociali
- Aule Virtuali: dispense, audio lezioni e bibliografie relative ai corsi di formazione
- Cinema Racconta: temi e trame di film sulle situazioni problematiche e il ciclo di vita
- Tempo che resta: pagine antologiche di filosofia e letteratura
- Parole Chiave: concetti fondanti nelle scienze umane
- Passato e Presente: cronologie storiche
- Tracce sul web: schede informative sulle tecnologie del Web
- Tracce e Sentieri: percorsi in tema di tempo, luogo, eros, polis e destino
- Coatesa: il Lario e oltre visto da un luogo
- Genius Loci: testi e immagini sulla potenza simbolica dei luoghi
- For Nina: dedicato alla cantante Nina Simone
- Paolo del 1948: biografia reticolare
piacevole sorpresa vedere che le mie “testimonianze in vita” (intendo la mia povera vita, quella singolare del mio destino) abbia trovato almeno un lettore
complimenti per il vostro sito
paolo ferrario
caro Paolo Ferrario, mi permetto di darti del tu (sei piu’ giovane di me) perché – credo – entrambi facciamo parte dell’ampio “grembo zapparoliano”, anche se ognuno “al suo posto”, come diceva il poeta: tu – devo ancora conoscerti – sei certamente un professionista collaboratore del famoso team, e scuola, di cui anch’io conosco qualcuno, ma nel ruolo di antichissimo paziente nonché “lavoratore” – per tre anni – per il Professore, una volta finita la mia analisi (questa davvero “interminabile”). Mi arrischio a dire che qualcosa di questo blog potrebbe interessarti, forse la parte psicoterapeutica?, ma non ho ancora ordinato gli articoli mettendoli negli appositi cassetti della prima pagina. Anelerei certamente ad un tuo parere, ma non te lo chiedo; qualcosa invece mi aggrappa alla tua anima – sofferente- pur felice- della vita : te lo porgo, il mio pensiero-sensazione di te che mi fa “abbracciarti”, attraverso Montale: “E andando nel sole che abbaglia/ sentire con triste meraviglia/ com’è tutta la vita e il suo travaglio /in questo seguitare una muraglia/ che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.” —chiara salvini, nome di autodifesa.// La dott. Gislon, sempre stata “cara” con me, se mai potesse ricordarmi, mi conosce come “la Bardelli”, come mi chiamava il professore, il mio nome da sposata. Ma piu’ conta “averti incontrato” : un attimo, di cui sono certa, senza pensare al prossimo.
cara chiara. grazie per le tue parole e per lo splendido estratto del meriggiare pallido e assorto di montale
vorrei dirti che non vengo dal grembo zapparoliano. è vero che franco fornari (uno dei maestri di zapparoli) è stato unj mio amato docente alla università (feci l’esame con lui e fu il primo trenta e lode). è vero che ho fatto una lunga analisi, ma con lo psicanalista junghiano claudio risè.
tutte esperienze importanti che mi hanno fatto bene
seguirò molto volentieri il tuo blog, che è davvero importante per le soggettività che vuole esprimere
carissimi saluti
paolo ferrario
Ti mando una cosa bella, caro Paolo, non preoccuparti di rispondere, tvb, chiara
Quello con te è un debito
che mai potro’ saldare: mi hai
offerto casa nella vita e vita
nella casa. Esiste forse modo,
per me, di ricambiare?
(franco marcovaldi, Il tempo ormai breve, Einaudi 2008, p.38)
grazie, chiara
buone ore, buoni giorni, buoni decenni, buoni secoli a te