Nadia Urbinati: Il virus razzista
“””… < Il pregiudizio non è innocuo. Il suo braccio armato è il razzismo, un’ ideologia che unisce gli uguali contro i diversi e che mobilita parole e, quando può, il potere della legge per realizzare il piano di ripulire la società degli indesiderati. Un’ ideologia che miete adepti con facilità perché facile da coniugare, elementare ed esprimibile con le parole dell’ ignoranza ordinaria, istintiva. […] La pericolosità del razzismo deriva dalla sua facilità di attecchire, alimentato da ignoranza e rifiuto di riflessione. È una gemmazione della pigrizia mentale, il consolidamento di un’ atavica tendenza a orientarsi nel mondo senza troppo sforzo. […] Il pregiudizio vive di inettitudine mentale e di faciloneria. Per questo rende il razzismo un codice di riconoscimento: i razzisti vanno d’ accordo tra loro, si riconoscono e si attraggono; rinforzano le loro credenze a vicenda. Proprio perché genera emulazione il razzismo non è mai un fenomeno isolato: infatti, se una persona ha il coraggio di rivelarsi razzista in pubblico è perché sa di poter contare sull’ appoggio dell’ opinione. Ecco perché quando si legge che l’ ex leader della Lega Nord arringa i suoi a ricorrere ai fucili perché non si può riconoscere uno Stato che ha tra i suoi ministri una donna nera, occorre reagire. Non si possono rubricare quelle parole come un commento sbagliato, una frase infelice, un’ uscita propagandistica folcroristica: il razzismo non è mai innocente. E umilia tutti >.
( da la Repubblica di Martedì 13 Agosto 2013 )