http://www.youtube.com/watch?v=t3KFc1Uon-w
Popol Vuh’s wonderful 1985 album in it’s entirety. The tracks are
1. We Know About The Need
2. Spirit Of Peace 4:33
3. Song Of The Earth 11:50
4. Take The Tension High 20:10
Popol Vuh (gruppo musicale)
Genere | Musica elettronica Krautrock |
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Periodo di attività | 1969–2001 | |
Sito web | * Sito Ufficiale |
I Popol Vuh sono stati un gruppo tedesco che univa Kosmische musik e proto-new age, fondato da Florian Fricke nel 1969 insieme con Holger Trulzsch (percussioni) e Frank Fiedler (strumenti elettronici).[1] Altri importanti componenti dei due decenni successivi furono Daniel Fichelscher e Bob Eliscu.
La band prese questo nome in omaggio al Popol Vuh, il “libro della comunità”, antico testo della tradizione dei Quiché, popolo di etnia Maya stanziato nelle zone del Guatemala. Tale libro raccoglie leggende relative alla creazione del mondo e alla tradizione spirituale di questa popolazione[2], riporta inoltre una credenza Quiché, secondo cui particolari suoni possono garantire armonia ed equilibrio alla mente.[1]
I Popol Vuh influenzarono molte altre band europee grazie alla loro unica strumentazione e ad un sound semplice ed elaborato al tempo stesso, la cui filosofia si ispirava alla musica orientale, africana e alle civiltà precolombiane. In questo modo crearono una sorta di “musica per sognare”, salendo un gradino al di sopra del rock psichedelico.[senza fonte] I Popol Vuh sono infatti considerati i precursori della new age[7] e della world music.
IL LIBRO DELLA COMUNITA’
Il Popol Vuh (“Libro della comunità”; Popol Wuj nella moderna trascrizione Quiché) è una raccolta di miti e leggende dei vari gruppi etnici che abitarono la terra Quiché (K’iche’), uno dei regni maya in Guatemala.
Il libro inizia con il mito della creazione maya seguito dalle storie dei due eroi gemelli Hunahpu (Junajpu) e Xbalanque (Xb’alanke), figure salienti della mitologia maya. Le loro avventure iniziano con la loro nascita, e termina con la loro ascensione al sole e alla luna. Il libro prosegue con i dettagli della fondazione e della storia del regno Quiché, in cui si cerca di mostrare come il potere della famiglia reale provenga dagli dèi.
Questo è l’inizio del mito della creazione, riportato secondo la compitazione moderna:
- Are utzijoxik wa’e
- k’ak atz’ininoq,
- k’akachamamoq,
- katz’inonik,
- k’akasilanik,
- k’akalolinik,
- katolona puch upa kaj.
- “Questo è il racconto di come
- tutto era sospeso,
- tutto calmo,
- in silenzio;
- tutto immobile,
- tranquillo,
- e la distesa del cielo era vuota.”
- la traduzione in italiano dell’opera originale; le opere originali di Scherzer e Brasseur su http://www.antoniogiannotti.it.