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Da studio batteri buoni intestino chiave per cura patologie
Gastroenterologo, con probiotico-terapia
10 marzo
MILANO – Dallo studio del microbiota intestinale, cioè tutti quei microorganismi che compongono la flora intestinale, e la probiotico-terapia, possono arrivare nuovi approcci e cure per molte malattie, come ulcera, cirrosi, morbo di Chron, obesità, patologie immunologiche e diabete. A spiegarlo è Antonio Gasbarrini, professore di Gastroenterologia presso l’università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma.
”Il microbiota intestinale è considerato ormai un organo – precisa – e pesa quasi 1kg. (RAGAZZI, COSA SARA’ MAI? ALLORA PESO UN CHILO IN MENO, UNO E’ SUO!))
Il suo studio è una delle aree più ‘calde’ della medicina in questo momento, perchè in questi ultimi 10 anni si è capito che è collegato a tante patologie. La ricerca sta cercando di capire quali batteri intestinali sono collegati ad esempio all’obesità, al diabete o alla malattia di Chron, e agire di conseguenza utilizzando dei probiotici a specifica attività anti-infiammatoria, anti-obesità o anti-diabete ad esempio”.
I probiotici, ”di cui l’Italia rappresenta il mercato maggiore e più maturo al mondo, visto che vengono usati nella pratica clinica dal dopoguerra – continua Gasbarrini – sono dei microorganismi con attività benefica per l’ospite. Possono essere vivi o morti, batteri o miceti”. Oltre ai probiotici, cioè i batteri o i miceti che si vogliono somministrare, come i lattobacilli, esistono anche i prebiotici, che alimentano i batteri o miceti intestinali che si vuole far crescere. ”I lattobacilli – prosegue – vengono prescritti per la diarrea da antibiotici e la diarrea scatenata da cause virali. Esistono altre indicazioni mediche ma più deboli, a seconda del probiotico, come colite ulcerosa o sindrome dell’intestino irritabile”. Ma, avverte il gastroenterologo, bisogna distinguere tra i probiotici con indicazione medica e parte di quelli che vengono pubblicizzati in televisione. ”In molti casi – conclude Gasbarrini – si tratta di puro marketing, dove adoperando i dati sull’utilità di alcuni probiotici, si fa della pubblicità ingannevole. I probiotici efficaci sono sicuri e stabili, e devono essere prescritti dal medico per un determinato sintomo. Non esiste un probiotico universale ma tanti diversi probiotici, ognuno con una specifica indicazione terapeutica”.
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