ore 18:17 ABUSI DENUNCIATI-INTERVENTI FORZE DELL’ORDINE- ARRESTI—RIAPERTURA DELLA CASA DI RIPOSO BOREA—PROGETTO DI OSPEDALE UNICO IMPERIA—–chiara: PER QUELLO CHE HO VISTO DI COSA E’ “L’ESSERE UMANO” NEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI, MA NON SOLO QUESTI, CONSAPEVOLI NOI DI QUANTO E’ GRANDE L’IGNORANZA UMANA E LA MALVAGITA’ E IL PIACERE DI FARE IL MALE QUANDO NON SONO STATI DISCIPLINATI GLI IMPULSI—-PENSO CHE SE UN CASO LO SCOPRONO / MILLE-MILIONI RIMANGONO DA SCOPRIRE—VI RICORDATE DI ABU GRAIB: NESSUN STUPORE, QUELLA E’ LA NORMA DELL’UOMO LASCIATO A SE STESSO SENZA IL CONTROLLO DI QUALCUNO CHE PUIO’ FARGLI DEL MALE—-LE ECCEZIONI SONO TANTE? PER ME, CHE MESSI INSIEME I MESI, HO FATTO CIRCA UN ANNO DI OSPEDALE -SEMPRE OSSERVANDO PERSONALE MEDICO E NON MEDICO—CON MOLTA ATTENZIONE—I CASI BUONI SONO L’ASSOLUTA ECCEZIONE—SOLO LA SCUOLA, ANCHE PER ADULTI CON UN MALATO IN CASA, PUO’ DARCI QUALCHE MINIMA SPERANZA—COSI’ PENSA CHIARA CON LA SUA STORIA, VOI -CON LA VOSTRA-COSA NE PENSATE? “GLI UOMINI NON PENSANO, NON SI ACCORGONO, SEGUONO L’IMPULSO IMPELLENTE”—ANCHE PERCHE’ I COCCI SONO SEMPRE DELL’ALTRO–

GdF – Maltrattamenti anziani in casa di riposo a SANREMO

 

 

 

 

 

video prima parte—-primi mesi 2012

https://www.youtube.com/watch?v=X7JjZyyokag

 

 

video seconda parte

https://www.youtube.com/watch?v=S9xci2zdOY0

 

 

SANREMO ARMA TAGGIA OSPEDALETTI | sabato 18 febbraio 2012, 17:53

Sanremo: abusi sessuali nella casa di riposo Borea, Ponce si avvale della facoltà di non rispondere

Stamattina l’interrogatorio in carcere.

Arias Antonio Juan Ponce 

Interrogatorio stamani in carcere per Arias Juan Antonio Ponce, peruviano di 32 anni regolare in Italia, incarcerato perchè accusato di aver abusato sessualmente di alcuni ospiti della casa di riposo Borea. Un altro degli scandali che si aggiunge a quanto emerso dalla struttura, dopo quello dei maltrattamenti fisici ed il buco finanziario da 500mila euro scoperto con ‘la nuova gestione’.

L’indagato ha preferito non rispondere alle domande postegli davanti al gip Maria Grazia Leopardi. Il 32enne, difeso dall’avvocato Carlo Ruffoni, si è così avvalso della facoltà di non rispondere. Intanto la difesa valuterà le prossime mosse sul caso, magari optando per una misura restrittiva meno severa.

Almeno quattro i casi accertati dalla Guardia di Finanza in cui l’infermiere  avrebbe abusato sessualmente degli ospiti anziani. Ponce è un infermiere professionale che ha operato al Borea sino al 14 novembre del 2010 da dove poi sembra che sia stato allontanato. Successivamente il peruviano aveva trovato lavoro a Casa Serena dal 1° aprile del 2011.

L’arresto dell’uomo è avvenuto per mano della Guardia di Finanza, dopo un’intensa attività di indagine culminata con il fermo avvenuto nella serata di giovedì in via Zeffiro Massa a Sanremo dove Ponce risiedeva. Nella sua abitazione, sono stati inoltre rinvenuti materiali informatici e fotografie inequivocabili. Il 32enne è accusato di violenze sessuali aggravate, in virtù anche della qualifica di incaricato di pubblico servizio e di minacce continue ai danni degli ospiti. Gli anziani, tutti uomini, venivano costretti e indotti a rapporti sessuali.

Nel corso della presentazione dell’attività di indagine il capitano Arianna Rovetto aveva spiegato: “E’ una continuazione dell’indagine che ha portato all’arresto di altre 7 persone tra cui la presidente della Fondazione (Rosalba Nasi ndr). L’ulteriore filone di indagine nasce dalle dichiarazioni che sono state rese da parte di alcuni operatori ed ex operatori dopo gli arresti delle scorse settimane. Tre dei quattro ospiti, assolutamente capaci di intendere di volere, ci hanno confermato questa situazione circostanziando episodio per episodio”.

Stefano Michero

 

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ATTUALITA’ | lunedì 21 gennaio 2013, 13:46

Sanremo: visita del presidente Burlando al ‘Borea’, ora si guarda all’ospedale unico in Provincia

I vertici della Regione hanno visitato la casa di riposo e constatato l’opera di ristrutturazione portata a termine anche in parte con i finanziamenti regionali. Il Presidente ha poi fatto il punto della situazione su un altro progetto importante: quello della realizzazione dell’ospedale unico per la provincia di Imperia

Il presidente Burlando e l’assessore Lorena Rambaudi al ‘Borea’ 

Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e l’assessore alla Politiche Sociali Lorena Rambaudi si sono recati stamani alla casa di riposo ‘G. Borea’ diSanremo. Inaugurata ufficialmente lo scorso dicembre, la struttura, finita al centro della cronaca per gli scandali sui maltrattamenti agli anziani, ha aperto le porte anche agli ospiti dell’Hospice Asl provenienti dal padiglione Barellai di Costarainera.

I vertici della Regione hanno così visitato la casa di riposo e constatato l’opera di ristrutturazione portata a termine anche in parte con i finanziamenti regionali. “ Sono successe delle cose negative ma questo non poteva chiudere la storia di un istituto così prestigioso – ha affermato il Governatore Burlando – Abbiamo lavorato col Comune e il Sindaco affinché si recuperasse una situazione difficile e ci siamo riusciti”.

Rispondendo ad una domanda, il Presidente ha poi fatto il punto della situazione su un altro progetto importante: quello della realizzazione dell’ospedale unico per la provincia di Imperia. “Ci siamo visti con i Sindaci in particolare con il sindaco di Taggia. Quello che noi chiediamo al comprensorio è di chiudere definitivamente la partita sulla collocazione – ha detto a proposito Burlando –  pare ci sia un ripensamento in atto e si vada a ricollocare l’ospedale in un’area più vicina alla stazione usufruendo dei parcheggi numerosi. Se questo è – ha proseguito il Presidente – chiuderemo la questione urbanistica e cominceremo a valorizzare ciò che si dismette, in particolare Imperia, Sanremo, Bussana. Se poi, con i fondi europei, riusciremo a trovare un finanziamento cospicuo penso che finalmente si potrà aprire questa vicenda. E’ evidente che l’ospedale unico, nuovo, moderno è una prospettiva imporante per questo territorio“.

Dopo la benedizione della casa di riposo, la cerimonia di inaugurazione è proseguita nel salone principale, alla presenza di molti invitati e degli ospiti. Ad alternarsi negli interventi, oltre ai vertici regionali, il commissario straordinario della Fondazione Paolo Caldani, il presidente della cooperativa Il Faggio,Rolando Bonjean, il vicesindaco di Sanremo Claudia Lolli, il direttore dell’Asl 1 imperiese Mario Cotellessa.

Il risultato non può che renderci orgogliosi – ha affermato il direttore dell’Asl locale Mario Cotellessa – abbiamo vissuto un’esperienza drammatica come azienda quando sono venuti alla luce i fatti di cronaca. Oggi siamo qui all’inaugurazione, abbiamo aperto la Residenza Protetta che, da 32 posti letto ne ha ora 42. Questo percorso è stato possibile grazie all’integrazione tra Istituzioni (Asl, Comune Regione) non ci siamo sentiti soli. E stato per me un anno difficile ma unico nell’esperienza, la virtù dell’azienda sta nelle persone che ci lavorano”.

Durante l’incontro è stato proiettato un filmato rappresentativo dell’impegno della cooperativa Il Faggio. Al termine dei ringraziamenti, una persona dal pubblico è intervenuta per ricordare l’importanza del lavoro svolto dalle autorità e da parte di chi ha avuto il coraggio di denunciare per primo i maltrattamenti.

 

 

 

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3 risposte a ore 18:17 ABUSI DENUNCIATI-INTERVENTI FORZE DELL’ORDINE- ARRESTI—RIAPERTURA DELLA CASA DI RIPOSO BOREA—PROGETTO DI OSPEDALE UNICO IMPERIA—–chiara: PER QUELLO CHE HO VISTO DI COSA E’ “L’ESSERE UMANO” NEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI, MA NON SOLO QUESTI, CONSAPEVOLI NOI DI QUANTO E’ GRANDE L’IGNORANZA UMANA E LA MALVAGITA’ E IL PIACERE DI FARE IL MALE QUANDO NON SONO STATI DISCIPLINATI GLI IMPULSI—-PENSO CHE SE UN CASO LO SCOPRONO / MILLE-MILIONI RIMANGONO DA SCOPRIRE—VI RICORDATE DI ABU GRAIB: NESSUN STUPORE, QUELLA E’ LA NORMA DELL’UOMO LASCIATO A SE STESSO SENZA IL CONTROLLO DI QUALCUNO CHE PUIO’ FARGLI DEL MALE—-LE ECCEZIONI SONO TANTE? PER ME, CHE MESSI INSIEME I MESI, HO FATTO CIRCA UN ANNO DI OSPEDALE -SEMPRE OSSERVANDO PERSONALE MEDICO E NON MEDICO—CON MOLTA ATTENZIONE—I CASI BUONI SONO L’ASSOLUTA ECCEZIONE—SOLO LA SCUOLA, ANCHE PER ADULTI CON UN MALATO IN CASA, PUO’ DARCI QUALCHE MINIMA SPERANZA—COSI’ PENSA CHIARA CON LA SUA STORIA, VOI -CON LA VOSTRA-COSA NE PENSATE? “GLI UOMINI NON PENSANO, NON SI ACCORGONO, SEGUONO L’IMPULSO IMPELLENTE”—ANCHE PERCHE’ I COCCI SONO SEMPRE DELL’ALTRO–

  1. diletta luna scrive:

    sono contraria all’ospedale unico in provincia, perché quelli che ci sono ora funzionano ed in certi settori sono molto ben attrezzati- c’è qualche convenienza nascosta ? a proposito delle case di riposo non voglio commentare, è complicata la cosa, solo posso dire che finire la nostra esistenza in casa propria è la cosa più augurabile. Bisogna lavorare per convincere le famiglie ad essere tali fino alla fine

  2. nemo scrive:

    All’ ospedale ci si va solo quando la cura, per intensità anche strumentale e risultati, non la si può fare a casa o in ambulatori attrezzati: più cure efficienti e pronte sul ‘territorio’ e meno ricoveri ospedalieri. Questa è la ‘tendenza’ per una moderna, razionale e funzionante sanità. L’ ospedale deve essere attrezzato ( e si tratta di miliardi ) e pronto per tutto e il personale, preparato e con esperienza per la malattia che deve curare perché, soprattutto per chi è seriamente ammalato, vale il detto: se vuoi annegarti vai dove c’ è tanta acqua.
    ( solo per curiosità, perché nessuno vuol tornare a quella povertà di mezzi ): prima della seconda metà del secolo scorso personalmente ricordo che veniva considerata un’ indegnità ‘scaricare’ un proprio famigliare all’ ospedale se non quando pareva che non ci fosse proprio più nulla da fare. Per questo i medici condotti sapevano e facevano tutto, dalle cure dentali, al pronto soccorso, al parto – giorno e notte, se chiamati -)

    • Chiara Salvini scrive:

      caro Nemo, la risposta “giusta”, dotta, non la so, ma ne ho sentito parlare dal Prof Zapparoli (psichitra-psicoanalista che mi ha fatto terapia), che ha scritto un libro “Vivere e morire” sull’assistenza ai malati terminali: anche lui-come dici tu, finché si puo’ a casa. E la cura personale, stargli vicino…Ma la ragione la sanno tutti: piu’ o meno chi è nato negli anni Ottanta, ha una forma di ribellione per l’individuo che lo ha preceduto, soprattutto prima meta’ anni Settanta, e Sessanta, si capisce // perché già nella seconda meta’ c’è stato un gran mutamento come per esempio, “la scoperta del privato” cioe’ delle relazioni…la diffusione del femminismo-ecc. Allora:–“basta storia, documenti polverosi”—basta antiquariato: io appartengo al mondo presente, lo vivo e per questo so tutto Come dico io, ma tra me e me, “il mondo è nato quando sono nato io e morirà con me”// niente di brutto sotto i miei occhi: no malattia no morte, bambini deformi, handicappati, matti non parliamone! E’ la ospedalizzazione del brutto…se cosi’ si puo’ dire! Noi siamo ancora della generazione di curare un malato con il proprio medico e in casa se possibile, già mia figlia chiama per niente il pronto soccorso…L’altra, quella che è seguita, allontana il dolore in un recinto e come puo’ lo isola e lo tiene lontano; basta non guardare e a questo i giovani sono piu’ allenati della generaz. precedente…tirano una riga virtuale e l’altro scompare. Cosi non “rompe”. E’ un’autodifesa per stare tranquillo. Se tu offri qualcosa, avrai senz’altro sentito l’espressione “non preoccuparti”, che significa letteralmente: “fatti i fatti tuoi e non rompere!” Devi capire subito e mollare immediatamente. Ti vorrei parlare di un periodo storico in Giappone, dine 6—/ prima meta’ settecento (c’è una mostra permanente a Genova AL MUSEO CHIOSSONE: saprai, saprete, Enzo sarebbe – credo-in paradiso, ma tirisparmio le mie conisderazioni “inrwlligwnti per un’altra volta. grazie- )–scusa gli errori, ma ho un problema di vista, anche se riguardo, ciao, non bella, ma ottima giornata a te e alla tua famiglia, chiara

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