ORE 22:25 RAGAZZI MIEI BELLI E NON STANCHI / CHIARA SI ARRENDE! VOLEVO TANTO MOSTRARVI LA MOGLIE DI MONTALE CUI E’ DEDICATA LA RACCOLTA DI POESIE “XENIA I-II) E MAGARI LA POESIA PIU’ FAMOSA (VISTO CHE ANCHE CHIARA LA SA)—MA E’ DIVENTATO TUTTO UN PASTICCIO // LO SAPETE..SONO COSE CHE SUCCEDONO AI VIVI E A CHI FA UN LAVORO—MA ADESSO CERCO LA, POESIA CHE MI PIACE TANTO! hO BISOGNO DI “RIFARMI LA FACCIA—- E IL C…” TUTTO EN PENDANT—-RIMHRAMO CONTINUAMENTE NFMPO !

 

 

UN ALTRO CAPOLAVORO– DI EUGENIO MONTALE--LEGGETE E RILEGGETE–MI DIRETE IN SEGUITO–

Ho sceso, dandoti il braccio,
almeno un milione di scale
E ora che non ci sei è il vuoto
ad ogni gradino.
Anche così è stato breve
il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora,
né più mi occorrono
Le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale
dandoti il braccio
Non già perché con quattr’occhi
forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo
che di noi due
Le sole vere pupille,
sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

 

 

 

 

 

 

CHIUNQUE SIA  QUESTA DONNA E’ DI UNA BELLEZZA STRAORDINARIA, NON VI PARE?

 

 

 

 

Il 23 luglio 1962 sposa Drusilla Tanzi, con cui conviveva dal 1939, di dieci anni più anziana di lui, con rito religioso a Montereggi, presso Fiesole; il rito civile viene celebrato a Firenze il 30 aprile 1963.[6] (Matteo Marangoni, primo marito di lei, era morto nel 1958), la quale morirà tuttavia a Milano il 20 ottobre dello stesso anno all’età di 77 anni. La salute di lei si era rapidamente deteriorata in seguito alla frattura di un femore nell’agosto di quell’anno.

 

 

 

 

 

QUESTO E’ IL LINK DEL POS PUBBLICATO SOTTO // MA RAGAZZI CON TUTTE LE FOTO BEN ACCOPPIATE—NON COME CHIARA CHE NON SA—

http://amori-difficili.blogspot.it/2012/02/alcune-donne-nella-poesia-di-montale.html

 

 

da questo post (SOTTO) DI   :

IVANO MORESCHINI

 

 

 

 

se guardate, tutto diventa più difficile…GUARDATE VOI !

 

 

 

 

Eugenio Montale e Maria Luisa Spaziani

Eugenio Montale ebbe molte muse ispiratrici: Esterina, Clizia, Dora Markus. Sono stati scritti dei libri per decifrare la donna reale nascosta dietro gli pseudonimi contenuti nei versi di Montale. E comunque ciò che rimane sicuramente sono i flash delle sue parole che immortalano queste donne, con occhi innamorati.

Ad Esterina, osservata sul bordo di una spiaggia della riviera, scrive:
Esiti a sommo del tremulo asse,

poi ridi e come spiccata da un balzo,
ti abbatti tra le braccia
del tuo divino amico che ti afferra.
Ti guardiamo noi
della razza di chi rimane a terra.

Irma Brandeis

A Clizia, che nella realtà è Irma Brandeis, studiosa americana conosciuta a Firenze,  dedica versi con reminiscenze dantesche:

Guarda ancora in alto Clizia, è la tua sorte

Tu, che il non mutato amor mutata serbi

oppure sonetti che hanno più dello stil novo che dell’ermetismo con cui ce lo inquadrano a scuola:
La frangia dei capelli che ti vela

la fronte puerile, tu distrarla
con la mano non devi. Anch’essa parla
di te, sulla mia strada è tutto il cielo
la sola luce con le giade ch’ai
accerchiate sul polso…
[…] e irrequieta la tua fronte
si confonde con l’alba, la nasconde.

La foto delle gambe di Dora Markus
Montale non conosceva, né conobbe mai, Dora Markus: aveva solo visto una fotografia delle sue gambe, inviatagli dall’amíco Bobi Bazlen col seguente biglietto datato 25 settembre 1928: «Gerti e Carlo: bene. A Trieste, loro ospite, un’amica di Gerti, con delle gambe meravigliose. Falle una poesia. Si chiama Dora Markus».
Ed a Dora Markus  dedica versi dal vago sapore esistenzialista, adatto al periodo, visto che siamo negli anni trenta del ‘900:
Non so come stremata tu resisti

in questo lago
d’indifferenza che è il tuo cuore: forse
ti salva un amuleto che tu tieni
vicino alla matita delle labbra,
al piumino, alla lima: un topo bianco,
d’avorio; e così esisti!

Bellissimi, e sempre dedicati ad una donna,  sono anche i versi che Montale inserisce nella poesia “Sotto la pioggia” inclusa nella raccolta “Le occasioni”:
[…] Per te intendo

cio’ che osa la cicogna quando alzato
il volo dalla cuspide nebbiosa
remiga verso la Citta’ del Capo

Questi versi sono ispirati da Paola Nicoli, “bellissima peruviana di origine genovese”. Pensando a lei lontana nel Sudamerica, il tanto borghese Montale capisce cosa provano le cicogne nei loro voli di migrazione.
Maria Luisa Spaziani
Con Maria Luisa Spaziani, poetessa, si conobbero nel 1949, lui già poeta famoso, lei giovane letterata. Un amore borghese, a detta di entrambi platonico.
Così viene definito sul sito ufficiale della Spaziani: “Io avevo una voce discreta, e lui sognava — avendo perduto la possibilità di diventare un baritono — di avere un’allieva. È nata così un’amicizia quasi amorosa, che non è paragonabile però a una storia d’amore”. La Spaziani per Montale è la “volpe”, ed il grande poeta le dedica Madrigali Privati, un’intera sezione del libro  “La Bufera”.
Un esempio:
Se t’hanno assomigliato

alla volpe sarà per la falcata
prodigiosa, pel volo del tuo passo
che unisce e che divide, che sconvolge
e rinfranca il selciato […] o forse solo
per l’onda luminosa che diffondi
dalle mandorle tenere degli occhi
per l’astuzia dei tuoi pronti stupori
per lo strazio
di piume lacerate che può dare
la tua mano d’infante ad una stretta…

Su Montale forse si può sorvolare, tanto è noto. La Spaziani è stata docente di lingua e letteratura francese, e soprattutto poetessa in proprio, oltre che animatrice della letteratura italiana lungo tutto il secondo novecento.
Montale, nato nel 1896, è morto nel 1981. Nel 1975 è stato premio Nobel per la letteratura. La Spaziani è nata nel 1924, ed è tuttora vivente. Insieme fanno un pezzo importante della storia della letteratura italiana del novecento.
Postato 12th February 2012 da

 

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