ore 11:28 UN COMMENTO DI GIOVANNI TAURASI rigorosamente “PRIMA” DEL RISULTATO dell’ELEZIONI IN EMILIA-ROMAGNA; (è nato a CARPI nel 1971; del comune di Carpi è stato prima consigliere, e dal 2009 fino al 2014, presidente del consiglio comunale; Presidente Direzione Provinciale PD modenese. Fa parte dell’Assemblea nazionale.)

 

 

Non amo i commenti e le analisi del giorno dopo. Preferisco quelli del giorno prima. Questa, con tutti i limiti, era la mia di dieci giorni fa. Speravo fosse smentita. Ma non è andata così. Resta una vittoria amara, che è sempre meglio di una dolce sconfitta. Ma è evidente che occorre riflettere e cambiare molte cose, se non vogliamo che l’astensione prossimamente si trasformi in un voto contro di noi e se vogliamo recuperare un rapporto più solido con la società emiliano-romagnola.

 

Dunque siamo messi così. Il 23 novembre si vota per le regionali in Emilia-Romagna. Lo sanno in pochi. A destra e sinistra. Quelli che lo sanno non hanno un grande entusiasmo per diverse ragioni. A destra e sinistra. I sondaggi paventano che solo il 50% degli aventi diritto si recherà ai seggi. Purtroppo temo saranno molti meno. E quando votano in pochi, tutto è più imprevedibile, per cui eviterei di dare l’esito del tutto scontato.
A destra si cavalca il malessere, con un parlamentare europeo che sta girando tutta la regione pur essendo stato votato, e pagato, per fare altro. Ma a Bruxelles non lo vedono mai. Ma vabbè. Il candidato che sostiene non lo conosce nessuno, e sui manifesti compare solo lui. I grillini, dopo 5 anni in Assemblea legisltativa regionale, nella ragione del Vaffa Day, hanno dimostrato di essere come gli altri, anzi peggio, meritandosi un bel Vaffa. Il candidato del centrosinistra, Stefano Bonaccini, lo conoscono invece in tanti, ne conoscono le doti, la perseveranza, l’onesta, la consapevolezza dei problemi della nostra Regione, a partire dal lavoro. Naturalmente ha anche qualche limite. Li hanno tutti. Ma può incarnare per questa Regione una svolta generazionale assolutamente necessaria. Ma la situazione generale non lo aiuta. “Siamo in quest’acqua qua” per dirla alla Crozza-Bersani. Nel centrosinistra i partiti, invece di cercare i voti tra chi si asterrà (non dico sugli altri fronti, sarebbe troppo), provano a rubarsi il consenso tra loro. Sel cerca di pescare nel PD e ci si dovrebbe chiedere allora a cosa servono le coalizioni. Per rubarsi consenso a vicenda o per costruire un progetto insieme? O qualcuno ha scambiato le elezioni regionali per una replica del congresso del PD e per un’occasione di rivincita sulla leadership stabilita, sia dagli elettori che dagli iscritti del PD, non dimentichiamolo mai, solo pochi mesi fa? Il PD d’altra parte gioca in difesa, dimenticandosi che il voto di maggio lo ha trasformato finalmente in un partito a vocazione maggioritaria, e sta facendo una campagna elettorale tutta giocata nel suo perimetro, sempre più ristretto, mentre dovrebbe riaprire porte e finestre al mondo esterno, soprattutto adesso che nella sua principale regione ha bisogno di uno scatto d’orgoglio. E così anche i candidati, che cercano le preferenze solo tra i pochi elettori-militanti, mentre servono i voti al PD. Giovedì Matteo Renzi verrà a Bologna. Aiuta, ma non basta. È difficile fare campagna elettorale, quando una parte del tuo partito sembra perfino soddisfatta di un calo di consenso dei sondaggi. Resta da sperare nel buon senso degli emiliani-romagnoli, ne hanno sempre avuto, e sanno che questa regione ha un futuro solo col centrosinistra.

 

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1 risposta a ore 11:28 UN COMMENTO DI GIOVANNI TAURASI rigorosamente “PRIMA” DEL RISULTATO dell’ELEZIONI IN EMILIA-ROMAGNA; (è nato a CARPI nel 1971; del comune di Carpi è stato prima consigliere, e dal 2009 fino al 2014, presidente del consiglio comunale; Presidente Direzione Provinciale PD modenese. Fa parte dell’Assemblea nazionale.)

  1. Donatella D'Imporzano scrive:

    Il calo dei votanti penso che si poteva prevedere con molta facilità. Perché si dovrebbe andare a votare quando ti hanno dato la certezza che non conti nulla e te la ribadiscono ad ogni istante? Forse solo davanti ad un’avanzata della destra ( che tra l’altro sta avvenendo ) le persone politicamente oneste andrebbero a votare per il male minore. D’altra parte , con l’Italicum, non interessa a nessuno che le persone esprimano il loro parere: abbasseranno ancora di più la soglia per potere entrare al Parlamento e quindi, chi se ne importa se chi non è d’accordo non va a votare. Meglio così, un ostacolo in meno verso il potere, nella sua forma più antica e assoluta, alla faccia del nuovo che avanza!

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