TUTTO SI SVOLGE QUI, LA PIU’ POTENTE NAZIONE ISLAMICA, PATRIA DI OSAMA BIN LADEN E CUSTODE DELLA MECCA–LA PIU’ RICCA DI PETROLIO–ALLEATA DEGLI AMERICANA CHE HANNO LI’ LE LORO BASI ECC.–sotto una scheda sul paese che vi consiglio—
Secondo il commentatore del tg la 7 oggi– serale —questa volta sono state portate al tribunale per i terroristi non per la guida ma per la campagna che spopola su Twitter e YouTube: “No woman no drive”
no woman no drive, in italiano, ha “spopolato” fin qui, per chi è curioso …
https://www.youtube.com/watch?v=SPRAEaRXqOY
26 dicembre 2014
Arabia Saudita, accusate di terrorismo le attiviste che difendono il diritto alla guida
Loujain Hathloul, la donna che ha sfidato la legge guidando, e Maysaa Alamoudi, la giornalista che l’ha difesa, sono state arrestate e ora dovranno essere processate dal tribunale anti-terrorismo
qui sotto la notizia come riportato da altri giornali:
la storia:
“Lanciata oltre un anno fa, ad ottobre del 2013, la campagna per il diritto delle donne saudite a guidare l’automobile ha visto aumentare considerevolmente la presenza femminile al volante per le strade del regno, mentre la petizione che chiede di togliere tale divieto ha raccolto migliaia di firme. Attivisti e militanti – anche uomini – hanno incoraggiato le loro compagne a mettersi alla guida delle auto e a postare su Twitter le loro immagini mentre guidano sotto l’hashtag «#IWillDriveMyself»
Il 26 ottobre del 2013, sedici donne erano state fermate mentre erano alla guida e avevano dovuto pagare delle multe. Da quel giorno attiviste del movimento femminile saudita hanno postato sul web video che documentavano varie donne al volante, pur senza precisare dove questo era successo.
(La stampa)
SCHEDA POLITICA SULL’ARABIA SAUDITA
una scheda sull’Arabia Saudita fatta bene “per chi non l’ha troppo frequentata” o, almeno, organizza alcuni dati. Dalla foto della donna, “l’ultimo tassello”, il titolo, sembra alludere al movimento delle donne che pare partecipato anche da uomini.
Saprete della straordinaria azione di guerra che i paesi dell’OPEC (petrolio), guidate dall’Arabia Saudita, hanno messo in campo contro gli Stati Uniti per impedir loro di produrre un’energia alternativa (piu’ cara) del prezzo del petrolio tenuto bassissimo dal cartello dell’OPEC.
http://ispinews.ispionline.it/?page_id=1475