ore 22:55—–UNA FAVOLETTA VERA—- —la barbara ——-vorrei una musica speciale- —lei da buona mamma di un musicista di professione, ha gusti difficili: mi aiutate un attimo per favore? I suggerimenti qui arrivano…

 

mi spiace tanto coni ara la barbara: claudia suona l’arpa e canta (è soprano), è di Sanremo,  di solito canta canzoni cektiche …qui avrebbe cantato un ‘antica melodia inglese “Scaraborough-Fair–BASTA NON APRIRLO! SARO’ STANCO MA MI HAN NO DATO L’OPPOSTO.  Proprio come la Peperita Patty (linus) quando chiedi i corsi…” quello che si chiede e quello che si ottiene non sono mai la stessa cosa! Ehmì ehmì...adesso mi pare che suoni giusto…pazienza!

 

[audio:https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-content/uploads/2015/04/Claudia-Murachelli-Scarborough-Fair.mp3|titles=Claudia Murachelli – Scarborough Fair]

 

 

 

Me l’ha raccontata l’altro giorno, lei è una bimba che parla anche con il corpo…insieme voglio dire, questo purtroppo ve lo perdete…Lei che ha sempre vissuto con animali, sa benissimo che “capiscono tutto”.  Tutto è partito da quest’altra piccola storia: stava andando via dalla sua campagna, vicino a Ceriana, per andare a prendere l’autobus. Il cane del vicino, amico suo o conoscente, l’ha seguita. Arrivati quasi alla strada dell’autobus, lei gli ha detto : ” Adesso devo andare dove ci sono le macchine e non voglio che tu ti faccia del male.  Ti devi girare e tornare dal tuo padrone” …o più o meno così. E come potete immaginare, il cane si è girato, un po’ controvoglia, ed è andato nella direzione opposta alla sua. Tanto poi si rivedono la prossima volta!

 

 

questa è bella con i vestiti…dicono 1911—anche così vecchia continua a non essere “corso Cavallotti “–ma ci piace guardare queste vecchie cose “nostre”…di liguri “marsi”

 

 

 

 

Come trovare qualcuno che anche lontanamente assomigli a Ttomaso ?

 

tutti questi sono “gatti di strada”…anzi la barbara mi disse “gatti da pattumiera”, ma solo nel senso che non hai da comprare le scatolette lussuose di oggi, ma mangiavano quello che avanzava a te, o meglio con te, se facevi la pasta, loro mangiavano pasta…

 

 

 

 

Mai noi saremmo in grado di sapere chi è Ttmaso, ma quasi ci faremmo scendere a questo perché ha un’aria di padronanza molto calma…e poi, chissà, se si muovesse…potremmo mostrare …

 

 

 

Abitavo in Corso Cavallotti, un appartamento in una soffitta, consisteva in un’entrata, una stanza, la cucina e il bagno. C’erano gli abbaini, e da lì si vedeva il mare, in pratica potevamo uscire in costume da bagno ed eravamo immediatamente ai Bagni Florida (dove adesso c’è il Porto Sole).

Intorno alla casa c’era del terreno con un paio di piccoli orti e la stradina che scendeva dall’Aurelia, praticamente era solo per noi, e lì vivevano anche dei gatti che decidevano loro a chi appartenere.

Chiaramente ne adottammo diversi, ma ce n’era uno che avevamo battezzato “Tommaso Bartolomeo detto Bacì”, e per brevità è diventato Ttomaso (si, con due t e una m), era veramente speciale, quando arrivavo (in quel periodo avevo la moto), mi veniva incontro e salivamo le scale insieme, e ad ogni giro di pianerottolo, si insinuava tra le sbarre delle scale della rampa superiore e facevamo “naso naso”.

La mamma non voleva che il gatto restasse in casa, così alla sera gli si apriva la porta e lo si mandava via.

D’inverno in soffitta faceva proprio un bel freschino, anzi faceva un freddo cane, io dormivo in cucina in una nicchia formata da un armadio e il muro, le coperte erano solo pesanti ma non scaldavano, così era un bellissimo sistema dormire col gatto. Infatti qualche volta riuscivamo a farlo rimanere in casa, e ricordo che stavo felicemente addormentandomi con il gatto tra la pancia e le cosce, lui faceva delle belle fusa, e anche io ero contenta. Se nonché ho sentito arrivare la mamma, e il gatto ha smesso di fare le fusa e si è insinuato sotto la coperta oltre i miei piedi e si è appiattito, la mamma ha sollevato le coperte e non l’ha visto.

Dopo poco il buon Ttomaso è risalito piano piano al posto che aveva e ha ripreso a fare le fusa, insieme a me.

Ogni tanto ci portava degli omaggi, un topino, qualche lucertola e ce li lasciava davanti alla porta.

Poi come è destino anche lui è morto, e diverse volte ho avuto la netta sensazione di sentirlo camminare sulle coperte, e sentivo la pressione delle sue zampe a cuscinetto che mi camminavano addosso.

… Evviva ce l’ho fatta.

ti abbraccio

labarbara

 

 

 

 

 

 

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questa per me (chiara) è bellissima : è un bar, violino fisarmonica e un altro strumento che non riesco a vedere bene…vino rosso nei bicchieri, poco, non da ciucheté, peccato non sia neanche Sanremo: mi dicono Saluzzo!

 

 

questa non è corso Cavallotti neanche di striscio, ma mi dicono che è piazza Colombo…prima …prima…?

 

 


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2 risposte a ore 22:55—–UNA FAVOLETTA VERA—- —la barbara ——-vorrei una musica speciale- —lei da buona mamma di un musicista di professione, ha gusti difficili: mi aiutate un attimo per favore? I suggerimenti qui arrivano…

  1. labarbara scrive:

    Ti ringrazio delle belle parole, e sono stata contenta di vedere la storia di Ttomaso.
    Quanto all’ultima foto che hai pubblicato, secondo me potrebbe essere: c’è il campanile di San Siro, la Madonna della Costa in quella posizione… quella a destra dovrebbe essere l’attuale via Gioberti e il giardino mi pare che sia quello che poi è diventato l’Istituto Mater Misericordiae.
    ti abbraccio

  2. Donatella scrive:

    Belle le favolette e belli i gatti. Superbello Ttomaso!

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