qui è a casa nostra a Milano e sta facendo i “suffunicchi” perché ha la tosse—siamo in marzo di quest’anno, ma nessuno se ne può fregar di meno…
Adesso è casa dall’asilo perché è malato, si vocifera di quarta o quinta malattia, 8 giorni di antistamici…
stamattina stava meglio, quasi scomparse le macchie, senza febbre, esce con la mamma per andare al supermercato subito sotto casa e va in carrozzina …per riguardo alla malattia, si capisce.
Arrivano, le compere, lui aiuta, poi girano un po’ e lui vede su uno scaffale dei barattoli colorati. Forse gli ricordano quelli del nonno per i quali ha un enorme passione…anche perché il nonno, adorato che sia, non è mai disposto a tirarli fuori per dipingere…L’amore, la passione, “le donne”, quelle vere (chiara è sempre stata un maschio–ho documenti!) lo sanno che nasce solo ed esclusivamente dalla privazione o rifiuto,diniego, vi piace?…Le vere donne lo sanno fare agevolmente, spontaneamente e di proposito…
I barattoli. Chiede alla mamma cosa sono e lei gli spiega che servono alle donne per tingersi i capelli. Lui: allora quando sarò grande anch’io mi tingerò i capelli perché io da grande voglio essere una femmina.
La mamma: quando sarai grande, Nicolo’, tu continuerai ad essere un maschio.
Lui: non è vero, io voglio essere una femmina che si tinge i capelli e si trucca…
graziosa, no?
(certamente vede la mamma che ha un vero culto per il suo aspetto—come sempre, ad antitesi della madre…)