ore 22:49 vi ricordo la faccia di Nicolo’—che ci guida da stella ormai da tre anni—per una storiellina di questa mattina…E’ la madre che racconta…

qui è a casa nostra a Milano e sta facendo i “suffunicchi” perché ha la tosse—siamo in marzo di quest’anno, ma nessuno se ne può fregar di meno…

 

Adesso è casa dall’asilo perché è malato, si vocifera di quarta o quinta malattia, 8 giorni di antistamici…

stamattina stava meglio, quasi scomparse le macchie, senza febbre, esce con la mamma per andare al supermercato subito sotto casa e va in carrozzina …per riguardo alla malattia, si capisce.

Arrivano, le compere, lui aiuta, poi girano un po’ e lui vede su uno scaffale dei barattoli colorati.  Forse gli ricordano  quelli del nonno per i quali ha un enorme passione…anche perché il nonno, adorato che sia, non è mai disposto a tirarli fuori per dipingere…L’amore, la passione, “le donne”, quelle vere (chiara è sempre stata un maschio–ho documenti!) lo sanno che nasce solo ed esclusivamente dalla privazione o rifiuto,diniego, vi piace?…Le vere donne lo sanno fare agevolmente, spontaneamente e di proposito…

 

I barattoli.  Chiede alla mamma cosa sono e lei gli spiega che servono alle donne per tingersi i capelli. Lui: allora quando sarò grande anch’io mi tingerò i capelli perché io da grande voglio essere una femmina.

La mamma: quando sarai grande, Nicolo’, tu continuerai ad essere un maschio.

Lui: non è vero, io voglio essere una femmina che si tinge i capelli e si trucca…

 

graziosa, no?

 

(certamente vede la mamma che ha un vero culto per il suo aspetto—come sempre, ad antitesi della madre…)

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