22:07 INVECE QUESTA INTERVISTA ALLO STESSO MASSIMO BALDACCI (post che segue) DE— IL MANIFESTO– VE LA PASSO INTERA PERCHE’ PIU’ COMPRENSIBILE /// TITOLO : ” LA CATTIVA EDUCAZIONE “

 

 

 

Edizione del 29 agosto 2015

• aggiornata oggi alle 20:56

 

 

CULTURA 

La cattiva educazione

Intervista. Un incontro con Massimo Baldacci, pedagogista e docente, autore del libro «Per un’idea di scuola». «Bisogna privilegiare lo sviluppo umano e non il capitale umano. Non incoraggiare i produttori efficienti, ma i liberi pensatori»

Una scena da «L’attimo fuggente» di Peter Weir 

La misura della capa­cità che i gover­nati hanno di con­trol­lare l’operato dei gover­nanti, quindi in buona sostanza il punto cru­ciale del rap­porto fra i cit­ta­dini di una demo­cra­zia e il potere che li dirige, passa ine­vi­ta­bil­mente attra­verso lo stato in cui versa il sistema for­ma­tivo ed edu­ca­tivo di un Paese.

La costi­tu­zione di indi­vi­dui cri­tici, auto­nomi, cor­ret­ta­mente infor­mati e in grado di impe­gnarsi poli­ti­ca­mente nel con­sesso sociale in cui si tro­vano a vivere, è deter­mi­nata dalla forza e dall’efficacia con cui la scuola rie­sce a resi­stere alle enormi forze spet­ta­co­lari (mass media, mer­cato, dogmi) che invece spin­gono per l’affermazione di un pen­siero unico. In cui l’economia domina sulla poli­tica, all’interno di un sistema di potere che vede un numero sem­pre più ampio di cit­ta­dini ridotti a con­su­ma­tori pas­sivi, stru­menti senza valore per scopi che sono quelli del mer­cato e, in gene­rale, di un modello sociale in cui il pen­siero cri­tico e la cul­tura per­so­nale ven­gono visti come orpelli ana­cro­ni­stici di un tempo remoto.

Que­sto è tanto più vero oggi, nell’epoca della società in Rete, in cui la straor­di­na­ria effi­ca­cia per­va­siva dei mezzi tec­no­lo­gici con­sente al potere di attuare un «metodo nuovo», come lo chia­mava Gun­ther Anders, che con­si­ste nell’impedire la com­pren­sione da parte dei cit­ta­dini non più for­nendo loro poche noti­zie, ma troppe, ponen­doli nella con­di­zione di «venire sopraf­fatti da una tale sovrab­bon­danza di alberi per­ché risulti loro impos­si­bile vedere la foresta».

Eppure, è pro­prio in que­sta epoca di opu­lenza infor­ma­tiva che, invece, fini­sce con l’emergere la sostan­ziale indi­genza cono­sci­tiva, che deriva da decenni di poli­ti­che volte all’impoverimento e alla dege­ne­ra­zione di quello stru­mento fon­da­men­tale chia­mato scuola.

Ne abbiamo par­lato con Mas­simo Bal­dacci, ordi­na­rio di peda­go­gia gene­rale presso l’università di Urbino Carlo Bo, e autore di un volume per i tipi della Franco Angeli: Per un’idea di scuola. Istru­zione, lavoro e demo­cra­zia (pp. 152, euro 20), da lui stesso defi­nito di «peda­go­gia militante».

 

 

 

SE SIETE INTERESSATI, SOTTO C’E’ IL LINK:

 

 

http://ilmanifesto.info/la-cattiva-educazione/

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