Il cane [3]
Geppetto il cagnolino ha il codino
eretto
mentre rincorre una palla
calciata da un bambino
ma non sa ancora
quella cosa rotonda cos’è
e perché balza in alto e corre via.
Sa soltanto che gli mette addosso
una grande allegria.
Per questo Geppetto il cagnolino
ha il codino eretto
mentre corre dietro a quella cosa tonda
calciata da un bambino
qua e là per il giardino.
L’acqua [1]
L’acqua invece c’è.
L’acqua esiste.
L’acqua non si scioglie
è sciolta.
L’acqua non si calma
è calma.
L’acqua non rotola, corre
e cresce sbianca urta si ferma.
Rispecchia un piccolo cielo vicino
a una luna-gatto, così impolverata.
L’acqua la raccolgo con la mano
e non brucia. L’acqua è fontana.
L’acqua mi riflette durante la giornata
vede la mia bocca e io guardo lei.
L’acqua non si stanca mai.
Neanche quando chiudo gli occhi
l’acqua manca.
Mi aspetta. Se sto correndo dietro i pensieri miei
e la mia bocca.
l vecchio. L’uomo vecchio
Un vecchio? Quale vecchio?
Il vecchio che si addormenta vicino al fuoco
mentre fa friggere un uovo?
Ma quale fuoco?
Il fuoco del caminetto? O
il semplice calore del termosifone?
Il vecchio che raccoglie l’acqua con un secchio?
Dov’è il fuoco che può addormentare un vecchio?
E dov’è l’acqua? Manca? Il
vecchio vicino allo specchio. E poi:
quale vecchio? E quale fuoco?
Non facciamo un poco confusione
nel fare riferimento allo specchio
di questo vecchio?
O al secchio?
La lumachina [1]
La lumachina sul gambo di un fiore
dondola come una vela leggera
nel vento rosso di cielo
mentre aspetta la sera.
La lumachina si lascia dondolare
ma sta con gli occhi aperti
perché vuole guardare
un maggiolino che sale
per il gambo della malva lì vicino.
Poi e non dico una bugia
ho sentito la lumachina cantare
con una vocina leggera leggera
mentre aspettava sul mondo
il sonno della sera.
Chiamava le stelle una per una
poi parlava alla luna
poi sgridava il rospo dentro al fosso
e con un grido giocondo
salutava una lucciola solitaria
che correndo nell’aria
dava luce a tutto il mondo.
Il capretto
L’animale ostile resistente
era un caprettino
che aveva male a un dente
e stava in un ovile abbandonato
in mezzo a un prato
dove passava solo qualche vento.
Erbe alte con i fiori e verdi
nascondevano questo caprettino
ma lui tremava tremava tremava
per la paura
come un bambino quando l’aria
si fa scura.
Ehh, bolognese poeta, libraio, letterato amico di Pasolini ma anche di Dalla ( per il quale ha scritto testi di canzoni). Ha lasciato un ‘vuoto’ incolmabile nel mondo culturale della sua città, e non solo.
grazie a voi, due bei nini! chiara