16:46 — Aimez-vous Venise?

 

 

DA PETRARCA A PROUST: 8 PERSONAGGI STORICI CHE SI INNAMORARONO DI VENEZIA

L’atteggiamento di stupore e ammirazione che i diversi autori hanno esternato nei secoli nei confronti della città di Venezia dimostra quanto la sua bellezza non conquisti solo i cuori dei visitatori contemporanei, ma abbia incantato anche i viaggiatori del passato.

  1. Francesco Petrarca, in una lettera inviata ad un suo amico di Bologna nell’agosto del 1321, così descriveva la Serenissima Repubblica di Venezia:

« […] quale Città unico albergo ai giorni nostri di libertà, di giustizia, di pace, unico rifugio dei buoni e solo porto a cui, sbattute per ogni dove dalla tirannia e dalla guerra, possono riparare a salvezza le navi degli uomini che cercano di condurre tranquilla la vita: Città ricca d’oro ma più di nominanza, potente di forze ma più di virtù, sopra saldi marmi fondata ma sopra più solide basi di civile concordia ferma ed immobile e, meglio che dal mare ond’è cinta, dalla prudente sapienza de’ figli suoi munita e fatta sicura. »

Ezra-pound-a-veneziaEzra Pound in Piazza San Marco, Venezia

  1. Ezra Pound, poeta, saggista e traduttore statunitense, passò la maggior parte della sua vita in Italia, e più precisamente a Venezia.

La città lagunare ha ospitato e ispirato la poetica dell’autore statunitense, il quale pubblicò e scrisse nella città la sua prima fatica letteraria “A Lume Spento. Sempre a Venezia, Pound morì nel 1972 e i suoi resti sono tuttora seppelliti al locale cimitero dell’isola di San Michele.

  1. George Gordon Noel Byron, meglio conosciuto come Lord Byron ( 1788 – 1824), è stato un poeta e politico inglese.

Molto conosciuto a Venezia per le sue particolari abitudini, come quelle di tenere scimmie, cani e volpi all’interno del suo palazzo sul Gran Canale, fu essenziale per creare una certa percezione della città.

Giunto in città nel 1816, descrisse così la città veneta:

<< Venezia mi piace tanto quanto mi aspettavo, e mi aspettavo molto.

È uno di quei luoghi che conosco prima di vederli, e che più mi ha stregato, dopo l’Oriente. Amo la malinconica gaiezza delle gondole e il silenzio dei canali. Non mi dispiace perfino l’evidente decadimento della città, anche se rimpiango la singolarità delle sue usanze scomparse; ne sopravvivono ancora, tuttavia; sta per arrivare anche il carnevale. San Marco, ma in realtà tutta quanta Venezia, di notte specialmente è pieno di vita. I teatri non sono aperti fino alle nove, e la gente vi arriva ancora più tardi. Tutto ciò è di mio gusto; ma ai vostri nostalgici compatrioti manca per lo più il fracasso delle vetture da nolo senza il quale non riescono a dormire. Ho preso in affitto ottime stanze in una casa privata: incontro a volte quelli che vi abitano […]; mi sono trovato una gondola; leggo un po’ e fortunatamente tempo fa ho imparato a parlare italiano (con disinvoltura più che con correttezza). Così, per curiosità, studio il dialetto veneziano, ingenuo, tenero, curioso, e niente affatto classico; […] mi sono innamorato, il che, salvo cadere in canale (e sarebbe inutile perché so nuotare) è la cosa migliore (o peggiore) che potessi fare. Sono quindi innamorato – follemente; […] la mia divinità è […] la moglie di un “mercante di Venezia” […] carina come una cerbiatta […]. Ma il suo grande merito è l’aver scoperto il mio, e non c’è niente di più gradevole dell’intuizione.

  1. Di Venezia si è scritto moltissimo, basti ricordare Shakespeare (1564-1616) che vi ambienta l’Otello ed Il mercante di Venezia.

Nonostante gli storici non abbiamo testimonianze della presenza concreta dello scrittore inglese in città, gli scritti di Shakespease rappresentano una Venezia rinascimentale viva, dove le atmosfere e i luoghi sembrano ricalcare esattamente la vera natura della laguna.

<<

Cosa, ci saranno mascherate? Ascoltami, Jessica:

spranga le porte, e, quando sentirai il tamburo

e il vile pigolìo del pifferaio dal collo torto,

non arrampicarti alle finestre allora

e non sporgere la testa sulla strada

a guardare folli cristiani dalle facce dipinte;

ma chiudi le orecchie della mia casa, voglio dire le mie finestre;

che il suono della futile vanità non entri

nella mia casa austera.

>>

Il mercante di Venezia, Atto II Scena 5

Marcel Proust a VeneziaMarcel Proust a Venezia

  1. Marcel Proust fece due viaggi a Venezia attorno al 1900, con la madre e da solo. Inizialmente si avvicina alla città influenzato dalle idee di Ruskin che aveva scrittoThe stones of Venice, poi invece rimane affascinato dall’unicità della città.

<<Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali, ma di una natura che avesse creato le proprie opere con un’immagine umana.>>

  1. Il regista-sceneggiatore-attore Woody Allen è talmente legato a Venezia tanto da scegliere di celebrare qui le sue terze nozze del 1997.

Il più grande gesto del regista verso la città, però, resta la donazione per la ricostruzione del Gran Teatro la Fenice, andato a fuoco in 1996.

<< È il posto più romantico del mondo ma ancora meglio quando non c’è nessuno. >>

woody-allen-a-veneziaWoody Allen a Venezia

  1. Friedrich Nietzsche, famoso filoso, poeta e filolofo tedesco, ebbe modo di recarsi e visitare Venezia innumerevoli volte tanto che, nel 1888, scrisse:

<< Se dovessi cercare una parola che sostituisce “musica” potrei pensare soltanto a Venezia. >>

  1. Peggy Guggenheim, la collezionista statunitense che trasferì la sua collezione a Venezia nel 1948 acquistando Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande, si rivelò una grande amante della città lagunare:

<< Si è sempre dato per scontato che Venezia è la città ideale per una luna di miele, ma è un grave errore. Vivere a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro. >>

peggy-guggenheim-a-venezia

Nonostante ciascuna testimonianza sia stata influenzata dalla sensibilità, dalla cultura e dal periodo storico in cui ogni personaggio l’ha scritta, le atmosfere raccontate sembrano essere sempre molto attuali: la modernità che ha travolto il mondo nel corso dell’epoca moderna, come l’avvento di un uso massiccio dell’automobile, non ha mai davvero cambiato il volto di Venezia.

Basti pensare che, ancora oggi, le vetture a quattro ruote sono costrette a fermarsi fuori dalla città lagunare.

E che Venezia continua ad emozionare scrittori, poeti e semplici turisti.


Testi che si possono consultare in tema:
Riccardo Calimani e Giorgio Orsoni, Venezia nelle grandi pagine della letteratura
Casa editrice Mondadori

DAMASKMAGAZINE5 OTTOBRE 2015,

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    1 risposta a 16:46 — Aimez-vous Venise?

    1. Donatella scrive:

      E’ uscito da poco un libro di foto di Berengo Gardin, che fa vedere lo scempio delle grandi navi da turismo che sorpassano in altezza i più alti edifici e che alterano il delicato equilibrio della laguna, i cui canali sono poco profondi. La mostra delle foto, che era prevista a Palazzo Ducale, è stata proibita dal nuovo sindaco di centro-destra ( chissà perché ?).

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