MINI RIFLEX MINI TUTTO…chiara, il 31 …come il tram!

 

 

C’è un filone antico della nostra cultura che ci porterebbe a dire,

non ” ho vissuto decidendo sempre secondo me stesso”,

ma semplicemente, e terribilmente :

” ho vissuto io “…come il titolo della autobiografia di Pablo Neruda : ” Confesso che ho vissuto” che, in lui, amico di Allende, prende tutto un colore speciale, per noi inimmaginabile:

 

” I sostenitori della tesi dell’assassinio, basandosi sulle testimonianze dell’epoca, affermano che Neruda non era in fin di vita, nonostante fosse gravemente malato, e che Pinochet avrebbe ordinato ad un sicario, un agente segreto della CIA collegato anche ad ambienti del neofascismo, Michael Townley, di accelerarne la morte con una non ben definita “iniezione allo stomaco” (secondo le parole di Neruda stesso all’autista, che raccontò che un medico era entrato e gli aveva praticato l’iniezione; il giorno dopo le sue condizioni peggiorarono improvvisamente e morì, prima della partenza per il nuovo esilio), per evitare che diventasse un leader dell’opposizione all’estero. Il giudice Carroza ha ordinato, sempre nel 2013, di rintracciare ed identificare il presunto killer di Neruda, che però vive con un falso nome negli USA, sotto il programma di protezione testimoni dell’FBI in una località segreta. ” (wiki, neruda) —-c’è anche la testimonianza della moglie su questa ” strana iniezione ” (wiki, lì)

 

A quanto pare, ad una prima impressione, pare che il risultato….cambiandoci tutte le mutande del caso….sia lo stesso della canzone MY WAY, non vi pare?

 

Nel caso di Neruda è molto più della solitudine, è essere solo in balìa di persone fasciste che hai sempre odiato e combattuto fino all’ultimo, e ti hanno ucciso. Saresti comunque morto e lo sapevi, ma hanno voluto sfregiare il tuo corpo mettendoci una firma di vittoria: non avresti parlato più. 

 

Cosa voglio dire ? Di preciso non lo neanche io. Ma insomma, forse voglio dire che ” my way” ha possibili risonanze diverse…ci sarà magari una in cui ci sarà più facile identificarci…chissà …alla nostra età, passati i 70, è difficile trovare dei modelli, tragicamente siamo diventati noi modelli a noi stessi –proprio per il “rigor mortis” che ci ha già colpito, se quell’espressione vuol dire “rigidità “.  Forse gli unici modelli che ” vogliamo” sono i giovani, da loro sì, ci lasciamo prendere e influenzare, certo di più dai nostri figli, ma non solo. Vedo che ho una specie di abbraccio pronto per certi giovani che mi parlano, anche per strada…o da internet.

 

E poi, come direbbe Nanni Moretti, tutta la mia vita è un romanzo che gira, quasi ossessivamente, intorno ai bambini e da poco, in questo cerchio di passione amorosa, unghie rifilate a pennello, sono entrati anche gli animali sotto la forma di cane DIDI’.

 

Ma credo che potrei, oggi, anche amare le tartarughe, con le quali  ( una, piccola) ho avuto  un rapporto travagliatissimo nell’adolescenza “perché non sapevo il suo linguaggio di affetto “. Oggi, questo mi succede anche troppo  (troppo per poterlo sopportare) con tante persone che amo: non ho il codice per farmi capire da loro.  E loro da me.
Come per il piccolo principe la rosa, le persone che ami sono per te uniche perché ” ne hai avuto cura”, te ne sei “preso cura”… Un tempo lo facevi, e l’hai fatto ” gratis, per esuberanza di vita e di amore da dare, senza aspettarti …”.

La vecchiaia, su di me, oggi preme imperiosamente per un ” ricambio”, anche pagliuzze, ma “per me”…chissà cosa vuol dire questo per chi legge?!

Sono diventata una terra inaridita dal dolore di malattia, ma non solo, arida del dolore di osservare la vita…

 

pazienza, ragazzi, pazienza! 

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2 risposte a MINI RIFLEX MINI TUTTO…chiara, il 31 …come il tram!

  1. nemo_nemo@hotmail.com scrive:

    Sono diventata una terra inaridita dal dolore di malattia, ma non solo, arida del dolore di osservare la vita… Frase bella e vera non solo per Chiara

    • Chiara Salvini scrive:

      il più bell’augurio di buon anno che si può ricevere : la condivisione di un sentimento, fosse un minuto nell’universo: ” insieme”, un tema a me caro, grazie a tutti voi! chiara

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