noticina: mancano dal testo pochi versi, forse un’aggiunta di Laura Betti, su “come è difficile volersi bene ai nostri giorni…e se non vaneggio lei dice a lui che non è colpa sua, nel senso di …v c ghé “
Per chi volesse, il link continua con una canzoncina sempre di Laura, poi attacca Jannacci, come canta “quella cosa in Lombardia”, lui fa venire i brividi…e poi avanti, con le sue canzoni in milanese (fine ’50/ primi 60)
https://www.youtube.com/watch?v=RbdGJFz6UQc
Sia ben chiaro che non penso alla casetta
due locali più i servizi, tante rate, pochi vizi,
che verrà quando verrà…
penso invece a questo nostro pomeriggio di domenica,
di famiglie cadenti come foglie…
di figlie senza voglie, di voglie senza sbagli;
di millecento ferme sulla via con i vetri aoppannati
di bugie e di fiati, lungo i fossati della periferia…
Caro, dove si andrà, diciamo così, a fare all’amore?
Non ho detto “andiamo a passeggiare”
e neppure “a scambiarci qualche bacio…
Caro, dove si andrà, diciamo così, a fare all’amore?
Dico proprio quella cosa che sai,
e che a te piace, credo, quanto a me!”
Vanno a coppie, i nostri simili, quest’oggi
per le scale, nell’odore di penosio alberghi a ore…
anche ciò si chiama “amore”;
certo, è amore quella fretta tutta fibbie, lacci e brividi
nella nebbia gelata, sull’erbetta;
un occhio alla lambretta, l’orecchi a quei rintocchi
che suonano dal borgo la novena; e una radio lontana
dà alle nostre due vite i risultati delle ultime partite…
Caro, dove si andrà, diciamo così, a fare all’amore?
Non ho detto “andiamo a passeggiare”
e neppure “a scambiarci qualche bacio…
Caro, dove si andrà, diciamo così, a fare all’amore?
Dico proprio quella cosa che sai,
e che a te piace, credo, quanto a me!”
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