EDITORE CORBACCIO, PRESENTAZIONE BEN FATTA DE ” LA MONTAGNA INCANTATA ” DI THOMAS MANN

 

La montagna incantata

La montagna incantata

Ritratto di una civiltà

«La montagna incantata è un fedele, complesso, esauriente ritratto della
civiltà occidentale dei primi decenni del Novecento e, nella sua incantata
fusione di prosa e poesia, di vastità scientifica e di arte raffinata, è il libro,
forse, più grandioso che sia stato scritto nella prima metà del secolo.» Con
queste parole, un entusiasta Ervino Pocar concludeva l’introduzione
all’edizione della Montagna incantata da lui tradotta nel 1965 e salutata
come esemplare e capace di trasmettere appieno lo stile e lo spirito dell’opera.
Edizione che è stata poi ripresa nella collana degli Scrittori di tutto il mondo
nel 1992 e che da allora ha fatto conoscere e apprezzare ai lettori italiani questo Bildungsroman straordinariamente complesso ambientato in un sanatorio
svizzero, il celebre Berghof di Davos.
Quando il protagonista, il giovane Hans Castorp, vi arriva, è il tipico tedesco
settentrionale, un solido e rispettabile borghese; ha però le sue curiosità spirituali
ed è intellettualmente aperto all’avventura. A contatto con il microcosmo
del sanatorio, vero e proprio panorama di tutte le correnti di pensiero dell’epoca,
il suo carattere subisce un’evoluzione e un incremento: passa attraverso
la malattia (Behrens e Krokowski), l’amore (la signora Chauchat), il razionalismo e la gioia di vivere (Settembrini), il pessimismo irrazionale (Naphta), senza che nessuna di queste posizioni lo converta. Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il proprio equilibrio. Nel mondo della «montagna magica» dove il tempo si dissolve e il ritmo narrativo si snoda in sequenze di ore, giorni, mesi e anni resi tutti indistinti dalla routine quotidiana, egli può liberamente crescere. Paradossalmente (l’umorismo di Mann), dopo essere stato convertito alla vita Castorp tornerà alla pianura per perdersi nell’inutile strage della «grande» guerra.
«Il Graal che egli, anche se non lo trova, intuisce nel suo sogno quasi mortale prima di essere trascinato dalla sua altezza nella catastrofe europea», disse Mann, parlando agli studenti di Princeton nel 1939, alla vigilia di un’altra strage, «è l’idea dell’uomo, la concezione di un’umanità futura, passata attraverso la più profonda conoscenza della malattia e della morte. Il Graal è un mistero, ma tale è anche l’umanità: poiché l’uomo stesso è un mistero, e ogni umanità è fondata sul rispetto del mistero umano… Fate il favore di leggere il libro sotto questo angolo visuale: troverete allora che cosa sia il Graal, il sapere, l’iniziazione, quel ‘supremo’ che non solo l’ingenuo protagonista, ma anche il libro stesso va cercando.»

autore
Thomas Mann
collana
I grandi scrittori
dettagli
xiv-689 pagine, libro – brossura
ISBN
9788863801682

 

 

 

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