chiara: a modesto parere, è diventata una bellisima poesia che si può leggere in italiano. Sentiremo – spero -pareri più addentro, ma per sei stata bravissima! Te lo ricordi, lo diceva Pavese, che di traduzioni se ne capiva, chi traduce deve ” ri-creare un testo una poesia”, lui, lo deve fare lui, se è poeta, anche se non porta gli allori di abitudine
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Jean Jaurès, socialista
Donatella |
Ho cercato di fare una traduzione, che è tra le cose impossibili. Mi ha colpito questa canzone perché parla di una realtà durissima, che noi non abbiamo vissuto direttamente, ma che tante persone al mondo stanno vivendo. E torna la voglia, il bisogno di cambiare la realtà.
Jaurès Erano già vecchi a quindici anni Perché hanno ucciso Jaurès Non si può dire che furono schiavi Perché hanno ucciso Jaurès Se disgraziatamente fossero sopravvissuti Perché hanno ucciso Jaurès |
Nel settembre del ‘77 si rumoreggia che Brel sia rientrato a Parigi e stia lavorando a un nuovo album….(continua al fondo)
da : http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=618
Dedicata al parlamentare socialista francese Jean Jaurès (1859-1914).
Pacifista impegnato, che desiderava prevenire con mezzi diplomatici quella che sarebbe diventata la prima guerra mondiale, Jaurès cercò di creare un movimento pacifista comune tra Francia e Germania, che facesse pressione sui rispettivi governi tramite lo strumento dello sciopero generale. Jean Jaurès fu assassinato in un caffè di Parigi da Raoul Villain (un giovane nazionalista francese che voleva la guerra con la Germania) il 31 luglio 1914, un giorno prima della mobilitazione che diede il via alla guerra.
Ils étaient usés à quinze ans
ils finissaient en débutant
les douze mois s’appelaient décembre
quelle vie ont eu nos grand-parents
entre l’absinthe et les grand-messes
ils étaient vieux avant que d’être
quinze heures par jour le corps en laisse
laissent au visage un teint de cendres
oui notre Monsieur, oui notre bon Maître
Pourquoi ont-ils tué Jaurès?
pourquoi ont-ils tué Jaurès?
On ne peut pas dire qu’ils furent esclaves
de là à dire qu’ils ont vécu
lorque l’on part aussi vaincu
c’est dur de sortir de l’enclave
et poutant l’espoir fleurissait
dans les rêves qui montaient au cieux
des quelques ceux qui refusaient
oui notre bon Maître, oui notre Monsieur
Pourquoi ont-ils tué Jaurès?
pourquoi ont-ils tué Jaurès?
Si par malheur ils survivaient
c’était pour partir à la guerre
c’était pour finir à la guerre
aux ordres de quelque sabreur
qui exigeait du bout des lèvres
qu’ils aillent ouvrir au champ d’horreur
leurs vingt ans qui n’avaient pu naître
et ils mouraient à pleine peur
tout miséreux oui notre bon Maître
couvert de prèles oui notre Monsieur
Demandez-vous belle jeunesse
le temps de l’ombre d’un souvenir
le temps de souffle d’un soupir
Pourqoui ont-ils tué Jaurès?
pourquoi ont-ils tué Jaurès?
inviata da Manlio Casagrande
chiara: mi spiace, tutte le traduzioni in italiano delle canzoni di Jacques Brel, almeno quelle viste stasera, sono ” automatiche” con google, forse–Aspettiamo un volontario !
segue da sopra (1977…), ma se interessa Brel, si legge comunque!
“Senza l’appoggio di alcuna anticipazione radiofonica, intervista o apparizione promozionale, il 17 novembre l’album è nei negozi. L’artwork è decisamente premonitore: la scritta “Brel” campeggia solitaria su uno sfondo di nuvole celesti.
La pubblicazione viene percepita come un evento epocale, essendo il suo primo disco di inediti dal 1968, e il successo supera ogni aspettativa. Si stima che a oggi l’album abbia venduto un milione e duecentomila copie contando la sola Francia. È un sipario trionfale per il cantante, che morirà un anno dopo, la notte del 9 ottobre 1978.
Consapevole della fine vicina, Brel mette tutto se stesso nell’album, denso di energia e tensione.
“Jaurès” è dedicata al leader socialista francese ucciso nel luglio 1914, mentre tentava di impedire la guerra con la Germania. Solo le lunghe e dimesse note della fisarmonica di Azzola accompagnano la voce di Brel, che descrive la durissima vita degli operai dell’epoca, e fa notare come proprio uno di questi – il giovane nazionalista Raoul Villain, che desiderava il conflitto con i tedeschi – abbia compiuto l’assassinio, nonostante Juarès fosse fra i politici che più si erano mobilitati per i diritti dei lavoratori.
In “La ville s’endormait” evaporano i riferimenti storici e rimane solo la poesia, a disegnare una città immaginaria vista di notte, dove la notte simboleggia la fine della vita, e nello specifico della vita dell’autore. “È vero che alle volte verso sera gli uccelli assomigliano a delle onde, e le onde agli uccelli, e gli uomini alle risate, e le risate a singhiozzi. È vero che spesso il mare perde l’incanto, voglio dire con questo che canta altre canzoni, diverse dalle canzoni nei libri per bambini”. L’arrangiamento non lascia scampo: il piano di Jouannest concede poche note e le ripete con delicatezza, mentre l’orchestra di Rauber copre tutto con un passo inesorabile, nero come la pece.
Agli antipodi, l’irresistibile “Les remparts de Varsovie”, con testo comico che vede protagonista una donna “birichina”, è una chanson vecchio stampo segnata dai vivaci ghirigori del piano e dai continui rimbrotti della sezione fiati.
Se la celebre “Voir un ami pleurer” è una toccante ballata sull’amicizia e “Viellir” torna a sfruttare il binomio tango-morte come già in passato, “Les F…” è invece la prima incursione di Brel in territorio disco-funk. La base strumentale è una ripresa di “The Frog”, dal repertorio del pianista brasiliano João Donato, mentre il testo è l’ultimo e definitivo attacco dell’autore ai nazionalisti fiamminghi: “Nazisti durante le guerre, cattolici fra una guerra e l’altra, passate continuamente dal fucile al messale, […] signori Flamingants, andate affanculo”.
Dedicati rispettivamente a un suo grande amico morto tre anni prima e alle sue amate isole, “Jojo” e “Les Marquises” sono i titoli più sentiti dall’autore. Gli arrangiamenti sono minimali, sembrano quasi aver paura di poter scalfire le parole: uno è per sola chitarra, l’altro per archi appena pizzicati.
Cinque brani registrati durante le sessioni di “Brel” vennero esclusi dalla cernita finale, con raccomandazione dell’autore affinché non venissero mai pubblicati. Il desiderio è stato mantenuto fino al 2003, quando i suoi familiari hanno acconsentito a inserirli nel box “Boîte à bonbons” e nella raccolta “Infiniment”.
Fra questi ce n’è uno in particolare, “La cathédrale”, che è plausibilmente fra i pezzi più belli di Brel, con quella fisarmonica malinconica, e il rigonfiarsi orchestrale che esplode in un finale imponente e liberatorio. Il testo è un sogno a occhi aperti in cui l’autore mostra la sua passione per la navigazione, immaginando di poter guidare una cattedrale come fosse una galeone. “Questa cattedrale in pietra, che verrà sconsacrata, trainatela attraverso la terra, fino a che non venga a fiorire il mare, issate la vela sorridendo, e via, verso l’Inghilterra”. ”
http://www.ondarock.it/songwriter/jacquesbrel.htm
Ho cercato di fare una traduzione, che è tra le cose impossibili. Mi ha colpito questa canzone perché parla di una realtà durissima, che noi non abbiamo vissuto direttamente, ma che tante persone al mondo stanno vivendo. E torna la voglia, il bisogno di cambiare la realtà.
Jaurès
Erano già vecchi a quindici anni
morivano all’inizio della vita
i dodici mesi si chiamavano dicembre
quale vita hanno avuto i nostri nonni
tra assenzio e messe cantate
erano vecchi già prima di iniziare a vivere
quindici ore al giorno,con il corpo al guinzaglio,
lasciano sul viso un colore di cenere,
signorsì,sì mio buon padrone
Perché hanno ucciso Jaurès
Perché hanno ucciso Jaurès
Non si può dire che furono schiavi
da lì a dire che hanno vissuto
dato che qualche volta hanno anche vinto
è dura uscire da quel buco
nonostante ciò la speranza fioriva
nei sogni che salivano al cielo
di quelli che rifiutavano
i sissignore, i sì padrone.
Perché hanno ucciso Jaurès
Perché hanno ucciso Jaurès
Se disgraziatamente fossero sopravvissuti
sarebbe stato per andare in guerra
sarebbe stato per morire in guerra
agli ordini di qualche caporale
che esigeva a fior di labbra
che andassero ad inaugurare il campo dell’orrore
con i loro vent’anni mai vissuti
e che morissero nel panico
del tutto miserabili sissignore
coperti d’erba signorsì
chiedete, bei giovani,
il tempo per un’ombra di ricordo
il tempo per il soffio di un sospiro
Perché hanno ucciso Jaurès
Perché hanno ucciso Jaurès