TANTI AUGURI ALLA NOSTRA FRANCHINA IN ANTICIPO, CHE NASCE DOMANI FATTA A STELLA! +++ TANTI AUGURI CHIARA…e vedi di approfittarne per curarti subito…se no salti un anno! Cosa può fare chiara? ringrazia! E Franchina ? : mais, s’il vous plait! ILLUMINARCI!

 

da Vienna, ore 9,00 in punto, gli auguri dei quattro Peynet

 

 

 

 

DONATELLA FOTO COPIA WORD DA METTERE SUL BLOG

donatella e il suo ” arvore da goti ” che poi è lei…

 

 

Ode a Chiara

Volevo fare un canto
a tutto tondo.
Tondo come la luna?
No, come il mondo.
Volevo in una pagina
il tuo coraggio cantare,
la tua chiarezza esaltare.
Volevo la tua fermezza
in uno scritto fissare
che parlasse a tutto tondo.
Tondo come Saturno?
No, come tutto il mondo.
Volevo la tua umanità
cesellare in un universo
buio e profondo.
Profondo come la luna?
No, come il miele dorato
sulla fetta di pane.
Dolce come lo zucchero?
No, buono come
il pomodoro schiacciato sul pane.

bardelli, la studentessa Br 13x2bc, olio su tela , 70x70 DSC02477

bardelli, la studentessa  13x2bc, 2016, computer graphics , jp

 

 

 foresta molto scura e fiorone def

 

da Maria Pia ed Antonio, Genova—ore 10,15

 

 

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2 risposte a TANTI AUGURI ALLA NOSTRA FRANCHINA IN ANTICIPO, CHE NASCE DOMANI FATTA A STELLA! +++ TANTI AUGURI CHIARA…e vedi di approfittarne per curarti subito…se no salti un anno! Cosa può fare chiara? ringrazia! E Franchina ? : mais, s’il vous plait! ILLUMINARCI!

  1. Mariapia scrive:

    quanti auguri mancano quelli di Pepito e di Didi …….come facciamo che sono i più graditi

  2. Donatella scrive:

    I Turchi sono stati l’incubo di tutte le popolazioni italiane ( e naturalmente di tutto il Mediterraneo) che si affacciavano sul mare. In genere non erano connotati davvero da una nazione, parlavano una lingua straniera, difficilmente comprensibile agli europei, che poteva essere turca, araba, magrebina. Ne fanno testimonianza tutte le varie torri ” saracene” che costellano le nostre coste. La nostra ” torre saracena” è stata costruita attorno alla metà del ‘500, inglobata nelle mura che circondavano la città di Sanremo, ed era un avamposto per avvertire gli abitanti del pericolo. Si trovava sul torrente San Romolo, perché i pirati risalivano i torrenti e piombavano da lì sui borghi, razziando e facendo schiavi, che poi rivendevano in altri porti del Mediterraneo. E’ rimasta famosa, nel nostro territorio, una battaglia contro i saraceni, chiamata ” a Battaja da Parà”. Credo che il posto si trovi vicino a Verezzo. I poveri liguri sanremaschi, di natura alieni alle armi se non costretti, affrontarono il nemico in questo luogo, che i pirati avevano scelto per impadronirsi dei paesi circostanti. I liguri sanremaschi, con fatica alleati dei vicini, conoscendo il loro orrore per la vicinanza con i ” furesti”, ebbero la meglio sui turchi-arabi, che furono finalmente sconfitti. Con il gusto, tipicamente ligure di demitizzare anche il proprio coraggio, si dice che un sanremasco, che doveva portare la notizia della vittoria a Bordighera, fu ” preso” alle spalle da un altro ligure, che voleva informazioni. Pensando che fosse un nemico, il sanremasco alzò le mani in segno di resa e disse a gran voce, per essere inteso:” Sciu Tùrcu, a m’arendu”. Tutto questo testimonia lo spirito ” no global” di chi è abituato a scambiare due chiacchiere con il vicino, che non se ne vuole andare. Ad ogni modo, sarebbe interessante studiare il DNA delle popolazioni dell’Italia e non solo. Gli Arabi , dal 700 d.C., hanno periodicamente invaso la penisola italiana e le coste del Mediterraneo. Chissà quanti di noi hanno sangue arabo nelle vene. Vicino a Cannes, nel 600, 700 d. C. avevano una base, da cui riuscirono ad arrivare fino in Val d’Aosta. Certamente gli Arabi, o Turchi, di cui parliamo nell’ambito ligure, erano soprattutto pirati e avventurieri. Meglio stessero a casa loro. Famosi sono rimasti il pirata Barbarossa e Dragut. Il pirata Barbarossa pare che abbia addirittura abitato momentaneamente nella Pigna. Stupenda è l’immagine che dei Saraceni ci dà Italo Calvino ne “Il Barone rampante”. Ci troviamo tra il 1600 e il 1700:
    lo zio del Barone, un po’ segretamente e furfantescamente, sceglie i Saraceni e si imbarca su una loro barca, prendendo il largo da Sanremo, abbandonando per sempre la Liguria e l’Europa. Magnifico esempio di ” no global” ante litteram.

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