te la piazzo qua, sotto una luna meravigliosa che risplende su un mare immobile…. una bella sensazione di pace e serenità…………poi vedi tu,
Sto ascoltando “valse triste” di Sibelius.
Il titolo sarebbe :
melodramma d’agosto sull’autostrada
Ce ne andiamo
correndo come pazzi
che siamo diventati
o siamo proprio noi
sopra l’Honda ottocinquanta
molto più veloci del vento
che ci sferza il viso
ci scompiglia i capelli
e ci sfila gli abiti
delle nostre memorie
molto più veloci del tempo
che ci sfiora e non c’invecchia
che rincorre i bambini dalle gambe corte
ci spoglia degli anni
ma lascia le ferite
Il rombo del motore
rimane lontano
– così veloci fuggiamo –
siamo sulle nuvole
sul filo nero dell’autostrada
senza voci senza rumori
lasciati alle spalle i pensieri
E’ un modo come un altro
per morire laggiù
dove comincia la curva a “U”
o forse prima chi lo sà
Là
dove incontreremo il sasso
o la lattina di coca cola
buttata da un allegro ragazzo
un po’ teppista un po’ svagato
Così anche è la vita
come la morte
improvvisa insaziabile
ma sempre risibile
Sento i tuoi seni premere
sulla mia schiena sodi
trafiggermi il cuore
sotto la camicia leggera
il calore del tuo inguine
mi risucchia l’anima
o quanto ne resta
Quasi quasi mi fermerei
– Che ne dici? –
nei prati a lato
nell’erba ancora verde
sotto le nuvole e il cielo
e se il tempo ci riprende
non guarderemo
con occhi chiusi o aperti
noi non vedremo
Un attimo di respiro
un attimo almeno ora
che stiamo per sparire
in un groviglio di lamiere
L’erba è ancora verde
tenera e alta
e ci nasconde alla gente
che non ci sente e non ci vede
se non grigi sui giornali
– una chiazza di sangue
un pezzo contorto di ferraglia
ancora caldo ancora fumante –
Oppure ora
se all’improvviso decidessi
di tirarmelo fuori
rosso e duro come
un pomodoro maturo
proprio qui
sul bordo dell’autostrada
davanti ai turisti incolonnati
col berrettino in testa
la canottiera bianca
sulla pelle squamata
davanti ai bambini
per nulla innocenti
davanti alle mamme
accaldate offese un po’ infoiate
E tu
col tuo culetto al vento
così dolce così dolce
che andiamo avanti e indietro
avanti e indietro insieme
come indecisi se vivere o morire
Sù
fermiamoci un momento
forse una sorte amica
ci nasconderà dal tempo
nei prati verdi nell’erba alta
sotto un cielo senza nuvole nè sole
L’autostrada rimane sempre qua
come l’Honda ancora calda
come caldi siamo noi
Forse ancora abbiamo un’ora
forse ancora abbiamo un giorno
almeno fino a domani.
Bella la poesia: che struggimento fare l’amore sull’erba fresca e con il cielo sopra, come correre col vento in faccia e godere di quegli attimi preziosi.
te la piazzo qua, sotto una luna meravigliosa che risplende su un mare immobile…. una bella sensazione di pace e serenità…………poi vedi tu,
Sto ascoltando “valse triste” di Sibelius.
Il titolo sarebbe :
melodramma d’agosto sull’autostrada
Ce ne andiamo
correndo come pazzi
che siamo diventati
o siamo proprio noi
sopra l’Honda ottocinquanta
molto più veloci del vento
che ci sferza il viso
ci scompiglia i capelli
e ci sfila gli abiti
delle nostre memorie
molto più veloci del tempo
che ci sfiora e non c’invecchia
che rincorre i bambini dalle gambe corte
ci spoglia degli anni
ma lascia le ferite
Il rombo del motore
rimane lontano
– così veloci fuggiamo –
siamo sulle nuvole
sul filo nero dell’autostrada
senza voci senza rumori
lasciati alle spalle i pensieri
E’ un modo come un altro
per morire laggiù
dove comincia la curva a “U”
o forse prima chi lo sà
Là
dove incontreremo il sasso
o la lattina di coca cola
buttata da un allegro ragazzo
un po’ teppista un po’ svagato
Così anche è la vita
come la morte
improvvisa insaziabile
ma sempre risibile
Sento i tuoi seni premere
sulla mia schiena sodi
trafiggermi il cuore
sotto la camicia leggera
il calore del tuo inguine
mi risucchia l’anima
o quanto ne resta
Quasi quasi mi fermerei
– Che ne dici? –
nei prati a lato
nell’erba ancora verde
sotto le nuvole e il cielo
e se il tempo ci riprende
non guarderemo
con occhi chiusi o aperti
noi non vedremo
Un attimo di respiro
un attimo almeno ora
che stiamo per sparire
in un groviglio di lamiere
L’erba è ancora verde
tenera e alta
e ci nasconde alla gente
che non ci sente e non ci vede
se non grigi sui giornali
– una chiazza di sangue
un pezzo contorto di ferraglia
ancora caldo ancora fumante –
Oppure ora
se all’improvviso decidessi
di tirarmelo fuori
rosso e duro come
un pomodoro maturo
proprio qui
sul bordo dell’autostrada
davanti ai turisti incolonnati
col berrettino in testa
la canottiera bianca
sulla pelle squamata
davanti ai bambini
per nulla innocenti
davanti alle mamme
accaldate offese un po’ infoiate
E tu
col tuo culetto al vento
così dolce così dolce
che andiamo avanti e indietro
avanti e indietro insieme
come indecisi se vivere o morire
Sù
fermiamoci un momento
forse una sorte amica
ci nasconderà dal tempo
nei prati verdi nell’erba alta
sotto un cielo senza nuvole nè sole
L’autostrada rimane sempre qua
come l’Honda ancora calda
come caldi siamo noi
Forse ancora abbiamo un’ora
forse ancora abbiamo un giorno
almeno fino a domani.
Roma 31.08.1991
(capitata sotto mano, nulla d’importante)
Bella la poesia: che struggimento fare l’amore sull’erba fresca e con il cielo sopra, come correre col vento in faccia e godere di quegli attimi preziosi.