22 settembre 2016 —FERTILY DAY —” Non perder tempo, pensa alle cose serie, fai figli, piuttosto che farti consumare dal tempo” (per inciso, ci pare una retorica dell’epoca fascista…adesso ricordo! E’ la nostra onorevole Beatrice Lorenzin, sempre stata con Berlusconi finché si è temuta la sua rovina–come gli altri che stanno al governo…)

GIACOMO E’ QUELLO A DESTRA, il più dolce e carino, non vi pare?

 

GUARDATE, IL NOSTRO GIACOMO,  COME RISPONDE SERENO MOSTRANDO ALLA LUCE DI TUTTI, CHE LO SANNO GIA’ DI LORO,  CHE E’ UN MESSAGGIO ” IMPOSSIBILE”, ALMENO FINCHE’ DURANO QUESTA NOSTRE CONDIZIONI

Giacomo Pisani

Hace un momento ·

A prima vista sembra una simpatica campagna pubblicitaria il “Fertility Day” indetto dal Ministero alla Salute per il 22 settembre. Il messaggio è: “Non perdere tempo, pensa alle cose serie, fai figli piuttosto che farti consumare dal tempo!” Sia chiaro, la fertilità e la genitorialità sono questioni fondamentali, che meritano di avere il giusto rilievo. Ma avere un figlio ha a che fare non solo con le scelte e i percorsi di vita di ciascuno, ma con le condizioni materiali in cui si vive. C’è poco da ironizzare quando una generazione non ha la possibilità di progettare il proprio futuro, e le scelte di vita non possono essere derise sulla base di qualche slogan. La divulgazione scientifica non è sinonimo di paternalismo. C’è invece da creare le condizioni perché tutti possano decidere con libertà, appropriandosi del proprio corpo e del proprio futuro.

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2 risposte a 22 settembre 2016 —FERTILY DAY —” Non perder tempo, pensa alle cose serie, fai figli, piuttosto che farti consumare dal tempo” (per inciso, ci pare una retorica dell’epoca fascista…adesso ricordo! E’ la nostra onorevole Beatrice Lorenzin, sempre stata con Berlusconi finché si è temuta la sua rovina–come gli altri che stanno al governo…)

  1. ... scrive:

    Gli slogan sulla fertilità sembrano una grande presa in giro: ma pensano che gli italiani siano del tutto scemi? Che li facciano loro i figli, visto gli stipendi che prendono. Perché non fanno una campagna per costruire asili-nido, asili, scuole a tempo pieno pubbliche e gratuite, perché devono insultare così la nostra intelligenza? Perché questa gente, che dovrebbe essere la nostra classe dirigente, non si vergogna mai di se stessa e delle cavolate che esprime? L’invito a fare figli era caro anche ai fascisti: tra poco dovremo donare anche l’oro alla patria.

  2. ... scrive:

    Leggo e trascrivo da Stefano Rodotà,”Diritto d’amore”, Laterza 2015, pag.73-74: ” Quando le condizioni economiche si fanno difficili, ecco un vero impedimento all’amore. Vi è una bellissima canzone, scritta nel 1966 da Gualtiero Bertelli e splendidamente cantata da Giovanna Marini e Francesco De Gregori, “Nina ti te ricordi” in cui bisogna citare almeno due versi: “Amarsi no xe no un pecato/ ma ancuo el xe un luso de pochi”. Chi canta è un disoccupato che ricorda con parole piane quali siano le condizioni materiali dell’amore, senza le quali diventa privilegio, appunto lusso di pochi. I versi precedenti raccontano che il parroco e la madre della futura sposa li esortavano a sposarsi per non commettere peccato…”. Tuttavia , una volta sposati, il marito scopre che un ostacolo all’amore è la sua miseria di disoccupato. Nina aspetta un figlio e l’amore è brutalmente attaccato dal bisogno, la preoccupazione riproduttiva che tanto angustia la nostra Ministra è dura realtà di mancanza di mezzi. Chissà se la nostra responsabile della salute conosce questa bellissima canzone che, a distanza di mezzo secolo, riproduce le stesse angustie non più solo della classe che un tempo si diceva operaia, ma anche della classe media, che si è allargata inesorabilmente verso il basso…

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