LA STAMPA DEL 26 SETTEMBRE 2017
QUI FRANCO D’IMPORZANO E’ IL SECONDO DA SINISTRA… che batte i denti dal freddo! Nasce a Sanremo il 14 dicembre del 1940
San Romolo, cade il velo sui nomi dei cinque premiati in vista del giorno della festa patronale (il 13 ottobre), quando Sanremo omaggia i suoi figli più illustri e meritevoli, quelli che hanno contribuito a darle lustro.
Come sempre, i festeggiamenti sono organizzati dal Comune con la collaborazione dalla Famija Sanremasca. Un cittadino che ha fattivamente contribuito attraverso opere e attività a onorare Sanremo riceve il titolo di «benemerito», mentre ad altri quattro sanremesi vanno i premi San Romolo per lo sport, per l’imprenditoria, per le opere sociali e per la cultura. Ecco i nomi e i titoli per l’edizione 2017.
Cittadino benemerito è Franco D’Imporzano, con la seguente motivazione: «Nato a Sanremo, ragioniere, bancario. Iniziò a farsi notare come poeta dialettale tra il 1960 e il 1961, collaborando al settimanale “Corriere della Riviera”. Sue liriche in dialetto hanno vinto premi in concorsi regionali e nazionali. Ha pubblicato due volumi di poesie dialettali. Conferenziere, animatore culturale, da sempre diffonde la cultura e le tradizioni di Sanremo».
U PAISE —BLOG DI POESIA DIALETTALE
http://upaise.blogspot.it/2016/08/muuxica-di-franco-dimporzano.html
“La libertà è sempre la libertà di pensarla diversamente”
Rose Luxemburg
Maravejùusa a banda in po’ stunà,
tripüdiu uscenu de trumbùi, clarin,
trumbe lüstrae cu-u Sidol! Apéna u la
u vèn daitu da l’oboe du Nanin
i müüxicanti i bàixa sc’i-uu buchin
clarinéti e lutùi e ascàixi u pà
che, ciùchi, i süsse l’ürtimu gucin
da l’ürtima butìa sacrificà.
Pecàu ch’u dorme ancura u bumbardun
e u nu véghe u maìstru ch’u da u via…
A rumanza de gnerre in gnivurun
a furma, che au finale a s’inandìa,
pöi a tambàna a in gaiardu cin-et-ciun
de cuvèrci i cunclüde a sinfunia.
Franco D’Imporzano – Dialetto di Sanremo
MUSICA!
Meravigliosa la banda un po’, stonata,
tripudio osceno di tromboni, clarini,
trombe lucidate col Sidol! Appena il la
viene dato da l’oboe del Giannino
i musicanti baciano sul bocchino
clarinetti e ottoni e quasi sembra
che, ubriachi, suggano l’ultima goccia
dall’ultima bottiglia sacrificata.
Peccato che dorma ancora il bombardone
e non veda il maestro che da il via…
La romanza di pernacchie una nuvola densa
forma, che s’avvia verso il finale,
poi la grancassa e uno spietato cin-et-ciun
di lucenti piatti conclude la sinfonia.
Etichette: poesia dialettale
1 commento:
nemo ha detto…
Bravo e simpatico Franco D’Imporzano: illustra un mondo scomparso ma vivo e ‘rimpianto’ nella memoria dei bambini d’ allora. Pare di ri-vederli: attenti, curiosi e felici. Complimenti. Nemo
qui è nato e cresciuto Franco D’Imporzano così come la sorella che è la nostra Donatella!
PÉ MODU DE DÌ di Franco D’Imporzano
Bèla festa dabòn! U prescidente
dopu l’ürtimu gotu u l’ha parlau:
«Cu a mé cocìna a digu, cara gente,
che u me sembra nu avé dimenticau
propriu rèn. Stu sunétu stai a sènte
s’u l’è rimastu bèn: “Sce u nostru amau
Campanin, nui, da zùini, cume niente
gh’andavàmu… Da candu mi a sun nàu…”».
…E giü parole a brétiu: a tradissiun,
u cö, l’amù, l’apélu ai sentimenti,
a rima de giargùn cun devussiun…
Fa atensiun Campanin, nu te fià,
i t’aa dan tropu grassa sti levènti:
o i te l’han fàita o i te l’han apregà.
Franco D’Imporzano – Dialetto di Sanremo
SANREMASCHI… PER MODO DI DIRE
Bella festa per davvero! Il presidente
dopo l’ultimo bicchiere ha parlato:
«Con la mia cadenza (còcina), cara gente,
mi sembra (u me pà) di non aver dimenticato (scurdau)
proprio nulla. Questo sonetto state a sentire (sentì)
se è rimasto (restau) bèn: “Sul nostro amato
Campanile, noi, da giovani, come niente fosse
ci andavamo (gh’andaixéimu)… Da quando sono nato (nasciüu)…”».
…E giù una caterva di aprole: la tradizione,
il cuore, l’amore, l’appello ai sentimenti,
la rima di giargun (dialetto) con devussiun (devozione)…
Fai attenzione Campanile, non ti fidare,
ti blandiscono un po’ troppo questi cattivi soggetti:
o ti hanno giocato o stanno per giocarti qualche brutto tiro.
una bella foto di ::: Franco D’Imporzano con Gianni Modena e Daniela Cassini
Nemo è felice di questo meritato riconoscimento a Franco D’Imporzano per la sua poetica ironia, la sensibilità, l’amore per Sanremo e i suoi umanissimi personaggi .
A questo punto celebro anch’io il cittadino benemerito, in pieno conflitto di interessi, come sorella:
Uniti prima dal destino
dall’amore dopo:
fratello e sorella
lo siamo diventati
piano piano
uscendo con fatica
e con meraviglia
dal nido.
Abbiamo intessuto
fili tenaci,
altri nidi abbiamo costruito
col cuore e con la ragione.
Insieme abbiamo ascoltato
il rumore del mare,
insieme abbiamo camminato
per vie estranee e piene di sassi.
I fili intrecciati
delle nostre vite
non si sono mai spezzati.
Siamo persone fortunate.
Bella e carica di affetto. Una poesia non d’occasione. Complimenti, Donatella.
cara Donatella, hai detto con poche, semplici e sentite parole quel che ho sempre provato io per mia sorella e lei per me. Ed ora credo di poter sentire il tuo dolore e quella che diventerà cocente nostalgia.
Purtroppo non ho mai conosciuto tuo fratello. Ho un suo libro regalatomi da Deanna che lo apprezzava molto e me ne ha sempre parlato bene e , direi, con affetto.
Probabilmente nessuno vive invano, per tuo fratello ne siamo certi.
sei proprio tanto tanto caro ! chiara per tutto il blog