Nel 1933, con la presa del potere da parte di Adolf Hitler, Dix fu considerato un artista degenerato[5], perse l’incarico di professore all’Accademia di Dresda e gli venne proibito di esporre le proprie opere, alcune delle quali furono esibite nell’esposizione nazista d’arte degenerata e furono poi bruciate (WIKI).
UN SOLDATO SUL FILO SPINATO
1924
IL PASTO IN TRINCEA
1924
DANZA DELLA MORTE, 1917
STOCCARDA
Dixit Dix
OTTO DIX (1891-1969)
Stoccarda (Germania). Il ciclo di 50 acqueforti «Der Krieg» («La Guerra»), di Otto Dix (1891-1969), completato e pubblicato nel 1924, a dieci anni dall’inizio del conflitto che aveva cambiato la storia della Germania, è fra le più celebri opere d’arte espressione del primo conflitto mondiale, guerra di trincea, fatta di armi chimiche, nemici invisibili e combattimenti «senza eroi» e dunque descritta in modo non più coerente rispetto all’epopea trionfalistica della «pittura di battaglie» dal Quattrocento in poi. Allo scoppio della prima guerra mondiale, Dix si era arruolato e l’esperienza bellica sconvolse l’artista che nelle 50 acqueforti di «Der Krieg» diede la prima espressione delle proprie traumatiche esperienze di soldato al fronte, riprese poi in molte delle sue opere, in primis il «Trittico della Guerra», realizzato a Dresda nel 1934, a un anno dalla presa di potere di Hitler. Così come in letteratura per Eric-Maria Remarque con il suo Nulla di nuovo sul fronte occidentale, l’impatto sociopolitico di «Der Krieg» fu fortissimo, tanto da farne il manifesto contro l’avanzata dei partiti nazionalisti e revanchisti, come il futuro nazismo.
…
(il testo integrale è disponibile nella versione cartacea)

1924
IL SUICIDIO
AEREI SULLA CITTA’
CASA DISTRUTTA DA UNA BOMBA AEREA