NANNI CAGNONE, TORNARE ALTROVE, LA FINESTRA EDITRICE 2016 /// CORRE ALLA SUA SORTE, CARTEGGI LETTERARI, LE EDIZIONI 2016

 

Nanni Cagnone, “Tornare altrove”, La Finestra editrice, 2016

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XIX

Non saprei
far cosa alcuna
se non tacendola
al cuore,
che d’opre altrui
non si contenta,
se stentati al paragone
i fatti, e macula il chiarore.
Vedo il lustro delle cose
polveroso, e se riguardo
il precipizio della Storia,
ripetizione,
unico argomento.

 

XXIV

Il meraviglioso
è già stato – taciturno,
senza il sì-e-no
degli avvenimenti –,
nella comunanza
del sonno
s’è ingrandito, frutto
fuori stagione vivo
e certo che sua polpa
non s’addenta.
Ma tu
disperatamente non sei—
mi toglie anche il passato,
quel tuo obbedire
alla scarsità dei morti.

XXIX

Passai
con la mia voce
ove abitavano
i contemporanei —
ma erano acerbi,
in loro non vidi
tra rovi e fiori
né tenerezza
né proporzione.
‘Anticamente’
mi parve parola
adatta a trascurarli.

XL

Mi smarrii quel giorno
in un villaggio
– prego, non ridere –
come potrei smarrirmi
in un riverbero,
nell’erba tremula
a un ruscello, ne
l’inatteso suo sorriso,
donna che in un punto
fa delicato il mondo.

LII

Percosso dal Mistral —
l’irradiato contorno
non è più tuo, sfugge si perde
nel crepacuore della contrada
e consentir dei rami,
nella musica monotona
del sangue, menestrello palpito
oracolo dei battiti al minuto.
Diranno che t’impressiona,
ancor ti meraviglia, il mondo.
Non pioverà —
in su l’oceano d’aria,
vele del vento le nubi.

LVII

Crepuscolo, ultime
disposizioni del giorno.
In lontananza,
su compenetrati dormienti,
turgidamente aurora.
Ma volge ogni cosa
al buio, tra luce e luce
disegni oscuri,
per un tratto siamo illesi
poi si sfalda la mente,
broncio e vertigini
nel sonno, i risvegli
dicono soltanto
sono le nove,
questa mela è matura.

da: “Tornare altrove”, di Nanni Cagnone, La Finestra Editrice, 2016

___
Nanni Cagnone (Carcare (Savona), 10 aprile 1939) è un poeta e scrittore italiano. Ha debuttato come poeta nel 1954, e ha scritto libri di poesie, opere teatrali, romanzi, racconti, saggi e aforismi, da I giovani invalidi (1967) a The Oslo Lecture (2008), a Discorde (2015). Attualmente vive a Bomarzo.

OPERE

A, in altre parole B, saggio sulla pittura (Genova 1970)
What’s Hecuba to Him or He to Hecuba?, poesie, saggi e aforismi (New York 1975)
Andatura, poesia (Milano 1979)
L’arto fantasma, saggi (ed.) (Venezia 1979)
Vaticinio, poesia (Napoli 1984)
Notturno sopra il giorno, poesia (Milano 1985)
Armi senza insegne, poesia (Milano 1988)
G.M. Hopkins: Il naufragio del Deutschland (ed.) (Milano 1988)
Comuni smarrimenti, romanzo (Milano 1990)
Anima del vuoto, poesia (Bari 1993)
Avvento, poesia (Bari 1995)
The Book of Giving Back, poesia (New York 1998)
Il popolo delle cose, poesia (Milano 1999)
Gangart, poesia (Oslo 1999, 2004)
Enter Balthâzar, racconto (New York 2000)
Pacific Time, romanzo (Milano 2001)
Doveri dell’esilio, poesia (Pavia 2002)
Questo posto va bene per guardare il tramonto, commedia (Pavia 2002)
L’oro guarda l’argento, opere scelte (Verona 2003)
Index Vacuus, poesia (New York 2004)
Index Vacuus, poesia (Oslo 2005)
Ça mérite un détour, prose (Milano 2007)
Penombra, racconto (Roma 2009)
Le cose innegabili / Undeniable Things, poesia (Modena 2010)
Aeschylus: Agamemnon (ed.) (Modena 2010)
Penombra della lingua, poesia (Roma 2012)
Perduta comodità del mondo, poesia (Roma 2013)
Tacere fra gli alberi, poesia (Coup d’Idée, Torino 2014)
Discorde, saggi (La Finestra Editrice, Lavis 2015)
Penumbra de la lengua, poesía (Mexico City 2015)
Il naufragio del Deutschland (ed.) (La Finestra Editrice, Lavis 2015)
Aeschylus: Agamemnon (ed.) (La Finestra Editrice (Lavis 2015)
Tornare altrove, poesia (La Finestra Editrice Lavis 2016)
Corre alla sua sorte, prose (Carteggi Letterari, Messina 2016)
Cammina, mare, racconti (La Finestra Editrice, Lavis 2016)

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Corre alla sua sorte | di Nanni Cagnone e Francesco Balsamo | Fabio Orecchini

 

Corre alla sua sorte | di Nanni Cagnone e Francesco Balsamo | Fabio Orecchini

Dunque, non è per noi la quiete. L’idea che ci sia una sca-
la su cui – se tenessi al mio onore– dovrei ambiziosamen-
te salire, mi stanca come ogni minaccia di progresso.Vor-
rei restare com’ero come sono,dissennato inadatto possi-
bilmente peccaminoso, e meno fotogenico d’un solitario
sedano in un piatto. Vorrei essere semplicemente arioso,
nella fortuna d’un crepuscolo.

****

Nostra curiosità dovrà soffermarsi, se non vuole un deri-
sorio esilio. Guardar si deve, ma piú lentamente. Penso a
una fede naturale, un lietombroso chiaroscuro, un tenersi
a nuvole e cespugli, un accordo senza sottomissione. Mi fa
contento per sempre la precarietà. Dopo i due punti, non
devi far altro che guardare. Ecco, un sole spavaldo.

****

Il rumore che fanno i piatti, quando sono costretti a lavar-
si. Poi sono travolto, credo di dormire. Oui, je ferais une
petite promenade, mais il faut qu’une porte soit ouverte.
Ultimi esercizi d’archeologia: uno stagnino, la sua casset-
ta a tracolla che oscilla per la via. Laggiú, un arrotino, il
padre di mia madre fabbro e maniscalco, la bottega che
s’adombra del lattaio. Perché i doganieri han la manía di
far l’occhiolino alle ragazze? C’è forse una promessa, nel-
lo sconfinare?

****

Ne l’arido riparo, qui non piove, nell’oscuro benvenuto
del sonno,nella mancanza d’esempi sono sogni,e speran-
do in un fólgore una movenza gitana, nel dormiveglia ch’
è due volte me senza volere—oh in tutto questo, da ami-
co, seduto accanto a un vuoto.

****

Ora, qual sussulto d’inverno, m’insinuo fra le dolci prete-
se di primavera, tenacemente salvo da sconfitte, mentre
premono insieme le mie età, dicono non crederai ingenua-
mente alla tua storia. Pure, non so di un’infanzia che valga
le sventurate nostre, rammento risonanti gemiti o sospiri
ma servitú nessuna, e m’invoglia ancora un brivido di lu-
ce, mi rincuora la maleducata pianta rampicante che ad o-
gni modo farà amicizia con gli alberi.

 

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****

Corre alla sua sorte, testi di Nanni Cagnone, disegni di Francesco Balsamo,
Carteggi Letterari, le edizioni, 2016.

Testi scelti da Fabio Orecchini.

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