UNA PAROLA AL GIORNO.IT — 21 GIUGNO 2018 —- IMBARAZZO

 

UNA PAROLA AL GIORNO.IT  — 21 GIUGNO 2018

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Imbarazzo

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im-ba-raz-zà-re

SIGNIFICATO::: Ostacolo, impaccio, ingombro; disagio; perplessità

dallo spagnolo embarazo, derivato di embarazar, che è prestito dal portoghese embaraçar ‘allacciare, impacciare’, dal baraço ‘laccio’, di probabile origine preromana.

Di parole che ci parlano di un essere legati con lacci ne abbiamo in quantità. Ma di rado arrivano a significati così sottili e graziosi.Ora, l’imbarazzo va subito inquadrato per quello che è: un ostacolo, un ingombro, un impaccio – etimologicamente, giusto una legatura di laccio che impedisce i movimenti. Se ci sembra un significato un po’ strano rispetto all’uso comune di ‘imbarazzo’, pensiamo però allo ‘sbarazzarsi’, che conosciamo benissimo ed è giusto un liberarsi: in effetti dirò più probabilmente «Mi voglio sbarazzare del tavolo» piuttosto che «Mi voglio liberare dall’imbarazzo del tavolo», ma il senso è quello e l’imbarazzo-ingombro non sorprende.L’imbarazzo-sentimento – il cuore pulsante della faccenda – si divide in due rami (che si toccano, ma sono componenti differenti): il disagio e l’incertezza. Il disagio dell’imbarazzo è verecondo, timido, pudico, perfino segno di soggezione: non ha forse l’intensità della vergogna ed è invece più vicino al disagio del goffo, di chi si trovi in una situazione d’impaccio (sempre lì si torna). L’imbarazzo di un lungo silenzio ci porta a parlare del tempo e della carta bella del menu, la battuta fuori luogo genera un imbarazzo palpabile nella compagnia, la domanda indiscreta mette in grave imbarazzo. L’incertezza dell’imbarazzo è invece perplessa: non ci spostiamo dalla zona goffa. Non si tratta di un vero disagio, è semplicemente un dubbio che perplime (VEDI SOTTO): chiamo il cameriere per fami togliere dall’imbarazzo fra torta di carciofi e risotto agli asparagi, davanti a due inviti che mi arrivano contemporaneamente sono nell’imbarazzo di non sapere quale accettare (mi sa che mi do malato), nell’imbarazzo di non sapere come rispondere seriamente a una domanda la butto sul ridere, e ovviamente venghi signora che c’è l’imbarazzo della scelta.Ma la valle del disagio e quella dell’incertezza hanno un bel crinale in comune.

 

IL VERBO ” PERPLIMERE ” DALL’ACCADEMIA DELLA CRUSCA

Il verbo perplimere significa “essere perplesso” o “rendere perplesso”, ed è entrato nella nostra lingua in un passato recente, ma con un percorso particolare che ne ha limitato l’ambito d’uso e che ne ha pertanto impedito, almeno per ora, l’ingresso nei vocabolari di lingua italiana (nei quali non è attualmente registrato).

L’impiego del verbo perplimere è dovuto alla prosa creativa del comico Corrado Guzzanti, che lo ha lanciato nei primissimi anni Novanta, nella trasmissione televisiva “Avanzi”. La parola venne inserita in uno dei dialoghi fra il personaggio Rokko Smitherson e Serena Dandini, ed ebbe talmente successo che fu più volte riutilizzata nella trasmissione, con ricchi esempi nella coniugazione (perplimereperplimoperplimeteperplèiperplime[re]) e nelle varianti (perplerre).

CONTINUA SOTTO:

 

accademia della crusca

http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/significato-origine-perplimere

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1 risposta a UNA PAROLA AL GIORNO.IT — 21 GIUGNO 2018 —- IMBARAZZO

  1. Donatella scrive:

    E anche l’imbarazzo di stomaco, non meno fastidioso dell’imbarazzo generale, quando ci si perplime per qualcosa di imbarazzante. Togliamoci dall’imbarazzo con alcune notizie curiose:
    Nel tunnel ferroviario che si sta scavando sotto il Brennero sono apparse accostate le placche dei due continenti: la placca africana di granito e la roccia tenera di quella europea. “L’Africa comincia qui. Una riga scura nella roccia, a mille metri di profondità sotto le montagne di Fortezza, in Alto Adige. Alla faccia di sudtirolesi e italiani che in superficie lottano per il confine: Con buona pace dei leghisti. Sono loro gli invasori”, da ” Il Fatto” di giovedì 21 giugno 2018, pag. 18, articolo di Ferruccio Sansa.
    Oggi 21 giugno, solstizio d’estate, si celebra in tutto il mondo la festa della musica. In Italia si festeggia in 643 città, non solo con esibizioni in sale da concerto o teatro, ma anche con artisti di strada a riempire di musica le città.

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