INTERVENTO DI UN LETTORE A CUI RISPONDE L’AUTORE DELL’ARTICOLO CITATO::: MARCO MARZANO, IL FATTO QUOTIDIANO DEL 29 AGOSTO 2018

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 29 AGOSTO 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/pedofilia-abolire-il-celibato-dei-preti-puo-fermare-le-molestie-sui-minori/

 

Pedofilia. Abolire il celibato dei preti può fermare le molestie sui minori?

 

Stando a quello che scrive Marco Marzano sul Fatto, gli abusi sessuali compiuti da membri del clero cattolico si cancellerebbero eliminando il celibato. Mai diagnosi fu più superficiale e di conseguenza ricetta fu più inutile. Le cifre, almeno quelle relative agli Usa degli ultimi 70 anni, dicono infatti che la stragrande maggioranza degli atti definiti di pedofilia riguardano ragazzi dello stesso sesso del reo. Non so se si possano individuare legami con l’omosessualità dei soggetti coinvolti nelle indagini, ma di certo il matrimonio del clero non può essere considerato una soluzione in quanto non sono gli etero a compiere tali deplorevoli reati.

Franco Prisciandaro

 

Caro Prisciandaro, il nesso che lei stabilisce tra omosessualità e pedofilia è falsissimo. È vero che la maggior parte degli abusi sono stati commessi a danno di giovani uomini, ma per poter parlare, anche solo a spanne, di un legame con l’omosessualità bisognerebbe conoscere almeno approssimativamente il numero di preti omosessuali. Su questo punto, le stime non mancano, ma sono molto divergenti tra loro e non permettono quindi di giungere all’indebita conclusione che avanza lei (peraltro molto diffusa in molti ambienti omofobi di tutto il mondo). Le consiglierei in ogni caso di leggersi le pagine del rapporto del Grand Jury della Pennsylvania dedicate all’abuso delle bambine, per esempio il caso di quel prete stupratore di cinque sorelle e collezionista della loro urina e dei loro peli pubici. Oppure quelle dedicate agli abusatori di minori di entrambi i sessi. Vi ritroverebbe le stesse modalità patologiche presenti nei rapporti con i maschi. Perché il problema non è l’omosessualità, ma come ha giustamente ricordato il Papa, pur senza indicare soluzioni concrete, sono il clericalismo, cioè l’attitudine a sentirsi in diritto di trattare gli altri in modo disumano e strumentale e la repressione sessuale appresa nei seminari e necessaria per essere instradati verso il celibato. Abolire il celibato servirebbe non, come pensano purtroppo in tanti, a dare finalmente una moglie al clero sottraendolo così dal rischio del sesso con i minori, quanto a liberare la sfera della sessualità e dell’affettività dei pastori dalla coincidenza con il peccato e l’impurità nella quale è sinora confinata, per consentire a tutti, etero e gay, di condurre una vita affettiva più serena e “normale”. I preti perderebbero per sempre una parte della loro aura di sacralità e del loro potere, ma tutti ce ne gioveremmo moltissimo.

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1 risposta a INTERVENTO DI UN LETTORE A CUI RISPONDE L’AUTORE DELL’ARTICOLO CITATO::: MARCO MARZANO, IL FATTO QUOTIDIANO DEL 29 AGOSTO 2018

  1. Una vita familiare sottrarrebbe non poco a quella pastorale, impedendo ai preti di coltivare la
    spiritualità e la cura del popolo cristiano.
    Il matrimonio è davvero l’ antidoto all’ impurità? E , in caso di ecclesiastici gay, quale sarebbe la
    soluzione adottata visto che bisogna rispettare il loro orientamento?
    O il nodo sta piuttosto nella mancata consapevolezza di una scelta?
    Non si tratta di affettività “normale” o deviata, ma di qualcosa di diverso.
    Attenti, signor Marzano, a non voler fare i modernisti incappando in schemi vecchi: sessualità
    repressa = vizio. E ci spieghi il senso della “sacralità”. I preti degni di tal nome si sono disfatti
    da tempo di quell’ aura e ben si guardano da abusi di ruolo.

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