MICHELA RUBORTONE, IL FATTO QUOTIDIANO DELL’08-10-2018, SICUREZZA SUL LAVORO, TRE GIORNI A BOLOGNA DAL 17 AL 19 OTTOBRE 2018–dati sui morti nel 2018 e incidenti e malattie…

 

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IL FATTO QUOTIDIANO DELL’08-10-2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/sicurezza-sul-lavoro-cosi-si-muore-senza-la-cultura-della-prevenzione/

 

Sicurezza sul lavoro, così si muore senza la cultura della prevenzione

Per gli addetti del settore, che si confronteranno a Bologna in una tre giorni dedicata, solo promuovendo una maggiore consapevolezza dei rischi si arginerà questa strage

Sicurezza sul lavoro, così si muore senza la cultura della prevenzione

Anche se l’Italia sostiene la formazione e le regole esistono, la contabilità triste degli incidenti sul lavoro continua a indicare un comportamento scorretto di imprese e lavoratori. E non per una carenza di dispositivi o condizioni inadeguate, ma per una mancanza di una più diffusa cultura della sicurezza e della prevenzione che mettano al centro la conoscenza come primo strumento per la riduzione delle vittime sui luoghi di lavoro. Ad accendere il faro su questo sistema è la tre giorni organizzata a Bologna dal 17 al 19 ottobre che ospiterà “Ambiente Lavoro”. In questa, più che nelle passate edizioni, ci si dedicherà alla salute e al benessere come arma fondamentale per una maggiore consapevolezza dei rischi. Resta, infatti, ancora troppo diffusa l’errata convinzione di alcuni lavoratori che, forti dell’esperienza, pensano che si possano trascurare certe regole, esponendo se stessi e gli altri a troppi pericoli che si potrebbero invece evitare. Tant’è che in Italia l’80% degli infortuni sul lavoro si verifica a causa di un comportamento scorretto connesso alla formazione ricevuta oltre che alla propria sensibilità al rischio.

I giochi, però, purtroppo finiscono quando si dà un’occhiata agli ultimi dati pubblicati dall’Inail con il record negativo delle morti sul lavoro.

Da gennaio ad agosto 2018 – spiega l’istituto – hanno perso la vita 713 lavoratori.

Quasi 3 morti al giorno.

Si tratta di ben 31 morti in più rispetto ai 682 del 2017.

Un aumento dovuto soprattutto all’elevato numero di decessi avvenuti ad agosto con il crollo del ponte Morandi a Genova e con gli incidenti stradali in Puglia, che hanno provocato la morte di braccianti stranieri a Lesina e Foggia.

Ma anche sul fronte infortuni e malattie il quadro resta allarmante.

Dopo la diminuzione registrata nel 2017,

le patologie professionali sono aumentate del 2,3%, arrivando a quota 40.219.

Mentre nei primi 8 mesi dell’anno, i casi di infortunio denunciati all’Inail sono stati 419.400 (-0,6%) un calo legato soprattutto alla componente femminile.

Come invertire la rotta?

Secondo Raffaele Ferragina, esperto di consulenza e selezioni del personale – che parteciperà a un panel nella tre giorni di Bologna – “occorre far ragionare datori di lavoro e lavoratori sul valore della sicurezza e non solo sull’obbligo attraverso metodi psicoattitudinali che si adattino alla formazione specifica delle persone”. In altre parole, si deve adottare una formazione più mirata per non far vedere alle imprese la sicurezza solo come un costo o ai lavoratori come una cosa noiosa. Eppure l’utilizzo di questi metodi è poco diffuso in Italia, dove prevale una formazione tradizionale, per nulla interattiva. Per questo motivo, i professionisti della formazione hanno cominciato a studiare nuovi approcci, ispirati a un’offerta più coinvolgente come la “Gamification”, che si basa su modalità simil-ludiche per tenere alta l’attenzione dei lavoratori nella fase di apprendimento. Del resto, è noto che il benessere incide sulla produttività: intervenire sull’eliminazione dello stress incide positivamente sulla salute riducendo gli indici di rischio.

 

 

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