ansa.it 28 febbraio 2019
Carnevale 2019: quello che c’è da sapere sulla festa più pazza dell’anno
Si parte giovedì per finire il 5 marzo. Dai trucchi ai costumi alle feste
Il Carnevale di Venezia
Il Carnevale di Venezia
La sfilata del carnevale a Venezia
Carnevale a Venezia
Arlecchino di Ferruccio Soleri a Venezia in una foto d’archivio
Arlecchino di Ferruccio Soleri a Venezia
La sfilata del carnevale a Venezia
La sfilata del carnevale a Venezia
Carnevale 2019 è arrivato. Una folla colorata di principesse, supereroi, maghetti, animali di ogni tipo, dalla coccinella al leone, è pronta a invadere per le strade italiane in mezzo a coriandoli e stelle filanti.
Oggi è giovedì grasso e il 5 marzo si chiuderanno le danze con il martedì grasso seguito dal mercoledì delle ceneri, inizio della Quaresima.
COME SI CALCOLA IL CARNEVALE – Il carnevale è collegato alla Pasqua che è una festa mobile. Per calcolare la Pasqua si parte dal giorno d’equinozio di primavera, il 20 o il 21 di marzo. Si prende il primo giorno di luna piena dopo l’equinozio (o il giorno stesso, regola maggiore o uguale) e la prima domenica successiva al giorno di luna piena viene eletta come giorno di Pasqua. Quest’anno sarà domenica 21 aprile.
In diverse città italiane il carnevale è festeggiato con sfilate di carri e maschere. A Venezia, quest’anno per la prima volta per il tradizione volo dell’Angelo dal Campanile di San Marco che apre la stagione del carnevale è stato applicato il numero chiuso delle presenze.
Al Carnevale di Viareggio la balena di Greenpeace
Non si sa da dove derivi il nome ‘carnevale’: c’è chi dice da car navalis, il rito della nave sacra portata in processione su un carro; secondo altri significa carnem levare(“togliere la carne”) o carne vale (“carne, addio”) e allude ai digiuni quaresimali, dato che il Carnevale si conclude con il martedì grasso, il giorno che precede, nei paesi cattolici, il mercoledì delle Ceneri.
Nel Medioevo il Carnevale era il tempo delle scorpacciate comunitarie e delle danze infinite. Come a Capodanno, semel in anno licet insanire: si può ben essere folli una volta l’anno. I ruoli sociali si invertivano: gli uomini si vestivano da donne e viceversa, i poveri da ricchi, i ricchi da accattoni o da giullari.
Le maschere italiane – come si spiega nell’enciclopedia Treccani – nacquero a Venezia e sono già ricordate verso la fine del Tedicesimo secolo. Erano usate per diversi scopi. Da Venezia si diffusero in Italia e in Europa e furono adottate dal teatro dell’arte. Ebbero la massima diffusione nei festini di Carnevale del Settecento, in cui conobbero grande fama personaggi come Rosaura la dama, Florindo l’innamorato, Lelio il bugiardo, inseriti da Goldoni nelle sue commedie.
Le maschere celebrano le tradizioni delle città e delle regioni d’Italia: il Piemonte con Gianduia, Bergamo con Arlecchino, Venezia con Pantalone e Colombina, innamorata di Arlecchino, Milano con Meneghino, la Toscana con Stenterello,Roma col Sor Tartaglia, con Rugantino e Capitan Spaventa, Napoli con il mitico Pulcinella, la Sicilia con Peppe Nappa e i personaggi della tradizione dei paladini.
Ferruccio Soleri (Firenze, 1929) è un attore teatrale, drammaturgo e regista teatrale italiano.
Abbandonati gli studi di Matematica e Fisica, si iscrisse all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, dove si diplomò[1]. Divenne successivamente allievo di Jacques Lecoq frequentando la prestigiosa École Internationale de Théâtre Jacques Lecoq de Paris.
Debuttò al Piccolo Teatro di Milano nel 1957 nello spettacolo La favola del figlio cambiato di Pirandello, diretto da Orazio Costa.
Attore di straordinaria agilità fisica e duttilità interpretativa, venne scelto da Giorgio Strehler nel 1959 come sostituto di Marcello Moretti per il ruolo di protagonista nel Servitore di due padroni di Carlo Goldoni (nell’allestimento di Strehler, il ruolo principale vede Arlecchino al posto di Truffaldino: lo spettacolo strehleriano fu presentato come Arlecchino servitore di due padroni): Soleri dava il cambio a Moretti una volta alla settimana, per poi sostituirlo alla sua scomparsa.
CONTINUA ::
https://it.wikipedia.org/wiki/Ferruccio_Soleri