28 marzo 2019 :: Codice rosso: maggioranza divisa sulla castrazione chimica. Ira delle deputate dell’opposizione– Caos in Aula. A scatenare la protesta delle deputate il rinvio del revenge porn— 1. ansa.it ; 2. repubblica

 

 

ANSA.IT –28 MARZO 2019 –ore 19,20

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2019/03/28/maggioranza-divisa-sul-codice-rosso-il-nodo-della-castrazione-chimica_48c2a840-c933-4db2-8a0c-faa6e145cbe1.html

 

 

Codice rosso: maggioranza divisa sulla castrazione chimica. Ira delle deputate dell’opposizione

Caos in Aula. A scatenare la protesta delle deputate il rinvio del revenge porn

 

Tutte le deputate di opposizione sono al centro dell’Emiciclo di Montecitorio

 

Violenza donne: Camera,deputate opposizione protestano

 

Violenza donne:Prestigiacomo si scaglia contro governo

 

 

 

Il ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno

 

 

Ira delle donne delle opposizioni per il rinvio del revenge porn nel disegno di legge sul ‘codice rosso’. Le deputate vanno all’attacco del governo: un gruppo di Fi, guidato da Stefania Prestigiacomo, tenta un ‘assalto’ ai banchi dell’Esecutivo. La Prestigiacomo viene placcata dai commessi, mentre il presidente Fico la richiamava all’ordine. La seduta viene sospesa.

Mentre si susseguivano gli interventi a raffica dei deputati di Fi per invitare ad approvare l’emendamento che introduce il reato di revenge porn, Prestigiacomo è partita verso i banchi della presidenza. Dietro a lei si sono visti correre, tra le altre, Giusi Bartolozzi, Mara Carfagna, Benedetta Fiorini e Michaela Biancofiore. 

La maggioranza, intanto, è divisa sul nodo dell’emendamento leghista sull’introduzione – in alcuni casi – della castrazione chimica. Sulla proposta della Lega, infatti, sono diversi i dubbi del M5S. E alcune fonti parlamentari del Movimento contestano il merito e il metodo della proposta. Per questo, l’approvazione del provvedimento è slittato alla prossima settimana.

La castrazione chimica “è una forma di trattamento terapeutico inibitore della libido che, nel caso dell’emendamento che noi proponiamo, può essere proposto, non imposto. Non può essere obbligatorio“. Lo ha sottolineato il ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, ospite di Sky Tg24. E’ un trattamento che, ha rimarcato, “il soggetto può scegliere” e che è “la condizione per avere il bonus della sospensione” della pena. La violenza sessuale “è un reato schifoso”, ha ripetuto.

“La Lega ha annunciato che presenterà un emendamento al ‘codice rosso’ per introdurre la castrazione chimica. Fratelli d’Italia non può che essere soddisfatta, visto che è una nostra battaglia da sempre”, dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè.

“Rimane però l’amarezza, – aggiunge – perché già da tempo questa misura poteva essere operativa nel nostro ordinamento, visto che nel decreto Sicurezza presentai un emendamento in tal senso e, inspiegabilmente, fu bocciato dalla Lega. Apprezziamo il rinsavimento, a scoppio ritardato, dei colleghi leghisti ma non vorremmo che si tratti dell’ennesimo annuncio elettorale, alla luce delle parole del capogruppo al Senato del M5S che ha già espresso la sua contrarietà. Non vorremmo registrare l’ennesima marcia indietro della Lega, che stavolta, però, sarebbe sulla pelle delle donne”.

 

 

REPUBBLICA DEL 28 MARZO 2019

https://www.repubblica.it/politica/2019/03/28/news/_revenge_porn_stralciato_un_occasione_persa_e_le_donne_di_forza_italia_occupano_i_banchi_del_governo_alla_camera-222736000/?SSID=D040EBC04F41986FA6203A2B6EA5CD59BBF97670037A89846B904E5E5D7D9179FC6553FC1C94A4F19F147F87FF1875976D2478C8D3372339750A168F7E7CF596BD5C80C9D0C2101B6E4AD60AE4D750402C1793F0671AC570

 

Legge sul “revenge porn”, liti e caos in Parlamento. Le donne dell’opposizione occupano i banchi del governo

Legge sul "revenge porn", liti e caos in Parlamento. Le donne dell'opposizione occupano i banchi del governo

Bocciato un emendamento di Laura Boldrini alla Camera. Le parlamentari di Pd e Forza Italia protestano per l’esclusione del tema dal dl “Codice rosso”. Seduta sospesa. Nel frattempo al Senato i 5 Stelle presentano una loro proposta di legge insieme alla mamma di Tiziana, morta suicida. Di Maio: “Martedì si vota”

Le forze parlamentari non trovano un accordo per una legge che punisca il revenge porn, ossia la diffusione per vendetta di immagini sessuali private. Alla Camera un emendamento di Laura Boldrini (Leu) sul tema viene bocciato dalla maggioranza gialloverde per 14 voti. Le parlamentari di Forza Italia e Pd occupano l’aula di Montecitorio dove si discutevano le norme del decreto Codice rosso contro la violenza di genere e domestica. La seduta viene sospesa e l’esame del provvedimento riprenderà martedì. Contemporaneamente, al Senato, i 5 Stelle presentano una proposta di legge analoga, alla presenza della madre di Tiziana – la ragazza di Napoli morta suicida per i video intimi diffusi in Rete – che supporta l’iniziativa. E alla fine da New York parla Di Maio: “Martedì si deve votare l’emendamento sul revenge porn, un primo passo per poi passare anche alla legge che abbiamo già depositato in Parlamento”

Tiziana vittima del revenge porn, la mamma si commuove in Senato: “Trattata come una prostituta”—video ::: nel link del giornale all’inizio di questo articolo

LA BOCCIATURA E LA PROTESTA

Resoconto di una giornata difficile. Prima era stato bocciato l’emendamento Boldrini – nonostante la richiesta unitaria dell’opposizione di approvarlo – che puntava a inserire nel ddl Codice rosso una nuova tipologia di reato legata al revenge porn: i sì erano arrivati a 218, i no 232.

Poi nel pomeriggio l’intervento durissimo di Stefania Prestigiacomo  di Forza Italia: “Oggi stiamo scrivendo una bruttissima pagina di storia parlamentare, abbiamo vissuto in passato momenti esaltanti in quest’aula quando, grazie all’operosità e all’intelligenza innanzitutto delle donne di tutti gli schieramenti ma anche con il supporto dei colleghi, abbiamo saputo rinunciare a primogeniture in nome dell’approvazione di valori che sono oggi pilastri nel nostro ordinamento giuridico. Ricordo il giorno in cui abbiamo approvato la legge che modificava il reato di violenza sessuale da reato contro il costume a reato contro la persona. Tutte le donne parlamentari firmarono quel progetto di legge indipendentemente dai partiti: la prima firma era Finocchiaro, la relatrice della legge, con il consenso di tutti, era Alessandra Mussolini. Oggi invece in nome dell’egoismo e in nome di una ostinazione incomprensibile noi stiamo rinunciando alla possibilità di dare seguito ad atti votati da quest’aula perché ricordo che nel mese di novembre abbiamo approvato una mozione a prima firma Carfagna che invocava un intervento della maggioranza e del governo su un tema come questo. In questo momento stiamo disattendendo ad un impegno assunto da quest’aula all’unanimità”.

 

 

BOSCHI: “DOV’È LA MINISTRA BONGIORNO?”

Poco dopo le parlamentari d’opposizione hanno occupato i banchi del governo e la seduta è stata sospesa. Ma nella giornata tante donne che siedono in Parlamento avevano commentato in modi differenti il tema della giornata. E su Twitter anche Maria Elena Boschi del Pd interviene: “Alla Camera Lega e M5S stanno bocciando tutti gli emendamenti che introducono il revenge porn. Dove è la ministra Bongiorno? Se ha a cuore davvero le donne vittime di violenza, faccia cambiare idea al suo governo”. Alla fine la conferenza dei capigruppo della Camera ha deciso: il ddl Codice Rosso slitta a martedì 2 aprile.

L’INTERVENTO DI GIULIA SARTI

Su Facebook aveva parlato anche Giulia Sarti, la deputata Cinque stelle a sua volta vittima della diffusione di foto intime: “Ringrazio tutti coloro che in questi giorni hanno espresso reale e sincera vicinanza nei miei riguardi.  A tal proposito, in virtù di quel che ho passato, io così come molte altre donne purtroppo, ci tengo a sottolineare che il caso in questione, cosiddetto ‘Revenge porn’, discusso in queste ore nell’ambito del Codice Rosso, non può certo risolversi attraverso l’approvazione di un mero emendamento. Al contrario, la materia è talmente delicata da richiedere un ampio dibattito non solo parlamentare, bensì giuridico-sociale, volto dapprima a coinvolgere esperti, vittime, famiglie, analisti, giuristi e tutte le varie articolazioni dello Stato competenti come la Polizia postale e delle comunicazioni. È un tema importantissimo, una sua seria regolamentazione non può rischiare di nascere monca”.

maria elena boschi

@meb

Alla Camera Lega e M5S stanno bocciando tutti gli emendamenti che introducono il revenge porn. Dove è la ministra Bongiorno? Se ha a cuore davvero le donne vittime di violenza, faccia cambiare idea al suo governo.

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LA PROPOSTA 5 STELLE

Intanto al Senato i 5S presentavano la loro proposta sul revenge porn: scritto da Elvira Evangelista, prevede da 6 mesi a 3 anni di carcere per chi pubblica foto o video privati sessualmente espliciti senza l’espresso consenso delle persone rappresentate “al fine di provocare nelle persone offese gravi stati  di ansia, timore o isolamento” e la possibilità di inoltrare al gestore del sito web o social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti. La pena diventa da 1 a 4 anni se a farlo è il partner o l’ex partner della persona offesa; e da un 5 a 10 anni se la persona offesa si toglie la vita e sono previste inoltre linee guida per la formazione degli studenti e del personale scolastico.

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1 risposta a 28 marzo 2019 :: Codice rosso: maggioranza divisa sulla castrazione chimica. Ira delle deputate dell’opposizione– Caos in Aula. A scatenare la protesta delle deputate il rinvio del revenge porn— 1. ansa.it ; 2. repubblica

  1. Donatella scrive:

    Un bel ritorno al medioevo!

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