DOMENICO MATTIA TESTA ::: RECIDIVO IL POPOLO… RECIDIVI I PARTITI… RECIDIVI I GOVERNI…

 

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George Grosz, Südende (1918), watercolour, reed pen, pen and ink, 46×53.5cm.

 

 

Una recidiva cui non si fa minimamente cenno, ma è diffusa, a tutto danno dell’erario pubblico, è l’evasione delle tasse. Questa recidiva tipicamente italiana, concerne gli strati più diversi della società. Ai recidivi evasori ed elusori fiscali fanno da contrappunto i recidivi, a più livelli, che non contrastano il fenomeno corruttivo. Al di là delle dichiarazioni dei vari governi, non ultimo quello gialloverde, quando s’insediano, di combattere la frode fiscale con tutti i mezzi, dobbiamo riconoscere che essa continua, come prima e più di prima. L’Italia,per riprendersi economicamente e ridurre sensibilmente l’enorme debito pubblico, non ha altra strada che realizzare l’equità e la progressività del sistema fiscale.

Rientrano nelle recidive: lavoro nero, corruzione,  mafie, variamente declinate. I fenomeni degenerativi e trasformistici sono organici alla nostra storia nazionale, ma da Tangentopoli si sono acutizzati. Negli ultimi trent’anni, poi, sono cresciute per responsabilità dei vari partiti e governi che si sono avvicendati al potere, le recidive nella società civile. Non si vedono all’orizzonte forze politiche, capaci di contrastare le illegalità -i condoni, le proroghe, le deroghe- la dicono lunga sulla cancro delle recidive, per cui solo una radicale mutazione politico-antropologica può liberarci da esse, ma questa non è neppure all’orizzonte, data la miseria organizzativa e propositiva della”Sinistra, (quella alla sinistra del PD), autolesionista, autoreferenziale, divisiva.

 

 

 

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2 risposte a DOMENICO MATTIA TESTA ::: RECIDIVO IL POPOLO… RECIDIVI I PARTITI… RECIDIVI I GOVERNI…

  1. roberto scrive:

    Il testo virgolettato fa pensare ad un autore diverso da Domenico Maria Testa , ma è secondario.
    E’ primario il fatto che corrisponda al vero.
    Mi lascio un piccolo margine d’intervento a favore del primo governo Prodi con ministro delle Finanze il prof. Visco.
    Ho notato in quel periodo un leggera ma significativa inversione di tendenza: fino al precedente governo berlusconi sentivo persone vantarsi pubblicamente di evadere le tasse altre dichiarare altrettanto apertamente di aver votato il centrodestra per quello stesso motivo. Ebbene, col governo Prodi, tutti hanno continuato ad evadere allo stesso modo ma nessuno se ne vantava più.
    Sembra poco ma poco non è stato.
    Purtroppo è durato poco.

  2. Domenico Mattia Testa scrive:

    Il primo governo Prodi,specialmente con il ministro delle Finanze Visco,aveva creato un clima diverso,ma durò poco.Ricordo che molti temevano gli annunciati rigorosi controlli fiscali:forse,se avesse avuto il tempo il ministro di cui sopra,non avremmo sconfitto l’evasione,ma certamente ci sarebbe stata una significativa riduzione.Ma in Italia i veri riformatori vengono ostacolati per cui trionfa la cultura e la pratica del fai da te,cui anche il PD non ha posto nessun freno.Un partito che non mette al centro la riforma equa e progressiva del sistema delle tasse non può definirsi in nessun modo di sinistra.Questa sì sarebbe un rivoluzione.Ma la sinistra ha smarrito i suoi connotati egalitari e per riappropriarsene occorrerà tempo….

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