QUASI TUTTO IL POMERIGGIO L’ABBIAMO TRASCORSO A KIEV —DOVE SIAMO ARRIVATI PASSANDO PRIMA DA LUBIANA…DUE BELLISSIME CITTA’, ANCHE SE KIEV E’ FANTASTICA !

 

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Slovenia Cartina Geografica

 

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Lubiana

è la capitale e la più grande città della Slovenia.

Situata nel centro del paese, adagiata sul piccolo fiume Ljubljanica, la città possiede una popolazione di circa 289 518 abitanti ( dati 2015 )

 

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XX secolo

Nel 1918, con il collasso dell’Impero austro-ungarico, Lubiana passò al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni poi tramutatosi in Regno di Jugoslavia. Nel 1929 divenne la capitale della provincia jugoslava della Dravska Banovina.

Durante la Seconda guerra mondiale, la città fu occupata e annessa dall’Italia nel 1941. Lubiana e il territorio circostante (Bassa Carniola) divennero una provincia italiana della regione Venezia Giulia, di cui Lubiana fu capoluogo con sigla automobilistica LB. L’attuale territorio comunale era articolato – oltre che nel comune capoluogo di Lubiana Città – anche nei comuni di Dobrugne (Dobrunje), Gesizza (Ježica) e S. Vito (Šentvid).

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In blu il tragitto del “Sentiero del ricordo e della fratellanza” (in sloveno: Pot spominov in tovarištva) disposto nel 1985 lungo il percorso del reticolato che circondava la città di Lubiana durante l’occupazione italiana.

 

 

 

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Per contrastare gli atti di rivolta compiuti dalla popolazione locale, nella notte fra il 22 e il 23 febbraio 1942 le autorità militari italiane cinsero con filo spinato e reticolati l’intero perimetro di Lubiana, disponendo un ferreo controllo su tutte le entrate e le uscite. Il recinto era lungo ben 41 chilometri. Furono arrestati 18.708 uomini; di questi 878 furono mandati in campo di concentramento. Fino alla capitolazione dell’Italia, avvenuta l’8 settembre 1943, le autorità militari italiane fucilarono, per rappresaglia, oltre 100 ostaggi. Le fucilazioni furono compiute presso la cava abbandonata Gramozna Jama, alla periferia di Lubiana.

Successivamente arrivarono i tedeschi nel 1943. In seguito alla sconfitta dell’Asse, nel maggio 1945, le truppe tedesche e le milizie nazionaliste slovene si arresero all’armata comunista di Tito.

 

 

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Dopo la seconda guerra mondiale, la città divenne la capitale della Repubblica socialista di Slovenia e integrata alla Jugoslavia fino all’indipendenza, avvenuta il 25 giugno 1991. Dal 1991, è la capitale della Slovenia, che ha aderito all’Unione europea nel 2004.

Nel 2010 è stata nominata capitale mondiale del libro, successivamente nel 2016, capitale verde d’Europa grazie ad una serie di interventi, di riorganizzazione e di creazione di nuove aree verdi e pedonali.

 

StNicholas-Ljubljana.JPG

LA CATTEDRALE DI LUBIANA DEDICATA A SAN NICOLA–Žiga – Opera propria

 

 

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LUBIANA CAPITALE VERDE EUROPEA, 2016

 

 

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DA LUBIANA A KIEV CAPITALE DELL’UCRAINA

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Kiev è la capitale e la maggiore città dell’Ucraina. Conta 2 906 600 abitanti.

 

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La città dispone di tre linee della metropolitana (totale 65,7 km). La “città vecchia” è costruita sulle colline che sovrastano il fiume Dnipro. Nei fine settimana le strade di Chreščatyk (il centro della città) vengono chiuse al traffico automobilistico e riservate ai pedoni. Molto interessante anche la zona Podil.

 

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La città sorge nella parte settentrionale dell’Ucraina, sulle rive del fiume Dnepr, non distante dal confine bielorusso, in direzione di Homel’.

 

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Fondazione:::  Kiev fu fondata probabilmente molto prima del V secolo, e funzionò come snodo commerciale tra Costantinopoli e il nord-est europeo. Lo storico goto Giordane registrò l’esistenza della città con il nome di Danaprstadr. Quando la regione finì sotto l’influenza slavovariaga, la città divenne nota come Kiev (la leggenda parla di una figura fondatrice di nome Kij) e fu eletta a madre delle città russe da Oleg di Novgorod. Tutta la regione intorno a Kiev era nota con il nome di rus’ e i kieviani erano chiamati generalmente rusiny/rusici.

 

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Dall’882 al 1169 Kiev fu la capitale del principale stato Slavo orientaleVariago, noto come Rus’ di Kiev. Devastata dall’invasione dei Mongoli nel 1240, passò successivamente sotto il governo dello stato di Galizia-Volinia (prima del 1264) e quindi al Granducato di Lituania (1362), Polonia (1569), uno Stato cosacco ucraino di breve durata (1648), e alla Russia(16541667).

 

 

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IL BAROCCO UCRAINO

 

 

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Il 19 settembre 1941, durante la seconda guerra mondiale, nell’ambito dell’Operazione Barbarossa, la Germania occupò Kiev distruggendo una divisione dell’Armata Rossa che controllava la zona e prendendo più di 650 000 prigionieri. Il 29 e il 30 settembre a Babij Jar, nei pressi di Kiev, il Sonderkommando 4a guidato da Paul Blobel e il Reggimento di polizia Sud eseguirono l’omicidio di massa di 33 771 ebrei. Capo delle SS e della polizia di quella zona era Friedrich Jeckeln[2]. La città rimase in mano tedesca fino a quando fu ripresa dall’Armata Rossa il 6 novembre 1943. Per l’eroismo dimostrato durante la guerra, la città fu premiata con il titolo di Città eroina.

 

 

 

Rovine di Kiev dopo la battaglia

 

 

 

 

Cattedrale di Santa Sofia

Stazione Metro di Zoloti Vorota

 

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Dopo 57 anni passati come capitale della RSS Ucraina dell’Unione Sovietica, Kiev nel 1991 divenne la capitale dell’Ucraina indipendente.

 

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La Rivoluzione arancione

Il 23 ottobre 2004 a Kiev vi fu una manifestazione a sostegno del candidato presidenziale ucraino Viktor Juščenko. La manifestazione era stata organizzata davanti alla Commissione elettorale centrale sulla piazza Lesia Ukrajinka. Alla manifestazione partecipavano circa duecentomila dimostranti provenienti da tutta l’Ucraina.

 

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Manifestazioni di Euromaidan

 

Dal 21 novembre 2013, a seguito della sospensione dell’accordo di associazione tra l’Ucraina e l’Unione europea voluta dal governo del presidente Viktor Janukovyč, migliaia di manifestanti, sostenuti dai principali partiti di opposizione di destra si riunirono in Piazza dell’Indipendenza per protestare contro il Presidente. Dopo mesi di scontri (che provocarono la morte di centinaia di manifestanti e di poliziotti), il 22 febbraio 2014 Janukovyč venne deposto dal parlamento.

 

 

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Vista aérea de Khreshchatyk, Plaza de Europa y casa ucraniana en el centro de la ciudad de Kiev, la capital de Ucrania

 

 

 

KIEV, UCRANIA – 29 DE OCTUBRE DE 2017: Vista de la calle Khreshchatyk.

 

 

KIEV, UCRANIA – 29 DE OCTUBRE DE 2017: Khreshchatyk es la calle principal de Kiev.

 

KIEV, UCRANIA – 29 DE OCTUBRE DE 2017: Cuadrado de la independencia en otoño. Maidan Nezalezhnosti ubicado en la calle Khreshchatyk el fin de semana en Kiev

 

Maidan en Kiev en 2009 antes de las acciones y los disturbios militares Foto de archivo - 79453269

Maidan en Kiev en 2009 antes de las acciones y los disturbios militares

 

TURISMO.IT

https://www.turismo.it/oltreconfine/articolo/art/ucraina-alla-scoperta-della-capitale-kyiv-id-19852/

 

 

05.04.2019

Ucraina, alla scoperta della capitale Kyiv

Una metropoli che si divide tra lusso, arte e gastronomia: le trasformazioni di Kyiv

AUTORE: FLAMINIA GIURATO

 

Pechersk Lavra

Kiev, veduta con il Pechersk Lavra

 

IL NOME L’ortografia corretta è Kyiv, che riflette la diretta traslitterazione dal suo nome ucraino. E non, come si pensa, Kiev che è una trascrizione diretta della grafia russa.

 

LA CITTA’ E LE SUE ATTRAZIONI 

La capitale dell’Ucraina è l’anima del paese e si è trasformata in uno dei luoghi più accoglienti e affascinanti d’Europa. La crescita economica e la rivoluzione culturale hanno fatto si che si sia affermata come capitale del lusso e della moda ed abbia sviluppato un fascino e un carattere unico. A dimostrazione di questo c’è lo straordinario Lavina Mall, un centro commerciale di lusso di ben 179.000 metri quadrati. E poi caffè di tendenza come il One Love Espresso Bar al Pinchuk Art Centre, che offre uno straordinario panorama. Il centro d’arte contemporanea possiede una considerevole collezione privata ed è uno dei più grandi e dinamici d’Europa. Per scoprire la gastronomia il posto ideale tra i sapori ucraini è il Bessarabsky Rynok, il più grande e famoso dei mercati della città, situato in un imponente ed elegante edificio in stile Liberty. Al suo interno si trovano alcuni tra i più famosi ristoranti e caffetterie del paese, come il Vyetnamskiy Privet o la Prosciutteria Wine & Deli.

LAVINA MALL

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One Love Espresso Bar al Pinchuk Art Centre

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Pinchuk Art Centre in Kyiv, Ukraine

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Il centro artistico Pinchuk alimenta una rinascita dell’arte ucraina – 🏕 Europa – 2019

 

 

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Besarabsky Market—

 

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3 risposte a QUASI TUTTO IL POMERIGGIO L’ABBIAMO TRASCORSO A KIEV —DOVE SIAMO ARRIVATI PASSANDO PRIMA DA LUBIANA…DUE BELLISSIME CITTA’, ANCHE SE KIEV E’ FANTASTICA !

  1. Donatella scrive:

    Non sapevo che la capitale dell’Ucraina fosse così popolosa. E’ caratteristico l’accostamento tra le antiche chiese e le moderne costruzioni.

  2. Donatella scrive:

    Non sapevo che la capitale dell’Ucraina fosse così popolosa. E’ caratteristico l’accostamento tra le antiche chiese e le moderne costruzioni. Magnifici e coloratissimi i mercati.
    Nell’ambito del ” Non c’entra assolutamente niente”, vi parlo del film che ho visto ieri: “5 è il numero perfetto” di Igort, nome d’arte del fumettista Igor Tuveri. La trama sembra una storia normale di camorra: Peppino Lo Cicero, camorrista di seconda classe in pensione, torna a uccidere ( aveva sempre fatto il sicario per conto terzi), dopo l’omicidio di suo figlio. Si scatena una vera e propria mattanza che avrà un finale a sorpresa. L’ambientazione è una Napoli cupa e piovosa degli anni ’70, che assomiglia di più alla cupezza della Londra di Jak lo Squartatore che alla solare metropoli mediterranea. Sono molto curati i particolari ( l’acciottolato bagnato e viscido, le mura scrostate dei palazzi, le gocce della pioggia, la moka e la napoletana per l’onnipresente caffè). Più che un film sembra un fumetto( di cui l’autore è uno dei più quotati rappresentanti a livello anche europeo e mondiale, oltre che italiano). Del fumetto mantiene anche il ritmo: la storia è suddivisa in cinque capitoli e, pur essendo ampiamente fornita di dialoghi, viene narrata soprattutto per immagini. Vi sono reminiscenze da western, con un linguaggio più grottesco che tragico. Alcuni personaggi, come quello principale dell’anziano gangster, sono caratterizzati da fumettistiche caratteristiche fisiche ( il naso eccessivamente aquilino, la gobba, il ciuffo esagerato). Ogni inquadratura del film sembra una tavola, che rievoca anche pittori contemporanei famosi. Insomma, quasi un graphic novel in versione cinematografica. Il film, con l’altissimo numero di morti ammazzati, possiede però una sua leggerezza e una sua ironia e, se il contenuto è tragico, non suscita particolari emozioni proprio per il suo tipo di linguaggio. Gli interpreti, tra cui risalta nella parte principale un bravissimo Toni Servillo, sono tutti all’altezza della situazione. L’elemento più inquietante è il paesaggio, cupo e quasi sempre sotterraneo. Anche il finale, che cambia in uno scenario caraibico, mantiene una ambiguità che sa di cartolina e di cartongesso. Il film, prodotto nel 2019, ha la durata di 1h 40minuti. La sceneggiatura è dello stesso regista.

  3. Donatella scrive:

    Anche dopo mesi, la capitale dell’Ucraina è bellissima e variegata.

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