ansa.it — 27 settembre 2019
Quercia Checche candidata al ‘Tree of year Italia’
Ministero Ambiente la dichiarò primo monumento verde nel 2017
SIENA – La secolare Quercia delle Checche a Pienza in Val d’Orcia (Siena), dichiarata monumento verde nel 2017 dal ministero, è stata scelta per rappresentare la Toscana e l’Italia Centrale alla rassegna ‘Tree of the Year Italia 2019’. Si tratta del concorso lanciato dalla Giant Trees Foundation che, dal 2 settembre al 21 novembre, eleggerà la quercia italiana che parteciperà al concorso europeo ‘Tree of the year 2020’. Lo rende noto la Regione Toscana spiegando che la pianta vincitrice “non solo sarà eletta ‘quercia dell’anno per l’Italia’ e riceverà il supporto tecnico gratuito da parte del comitato scientifico nazionale ed internazionale di Giant Trees Foundation per la sua salvaguardia, tutela e benessere, ma verrà presentata a livello europeo ed entrerà in gara con gli alberi vincitori dei contest internazionali per l’elezione dell’albero europeo più importante nel 2020″.
“Un’occasione da non perdere – commenta Federica Fratoni – che coinvolge uno tra i nostri tesori, la Quercia delle Checche, riconosciuta come il primo monumento verde in Italia dal ministero dell’Ambiente nel 2017 e che negli ultimi anni è stata purtroppo interessata da una serie di eventi che le hanno provocato danni. Anche per questo facciamo il tifo per lei, fiore all’occhiello del nostro patrimonio verde, e saremmo davvero lieti di inserirla in un percorso che la tuteli e la valorizzi ancora di più di quanto già stiamo facendo noi”.
La Quercia delle Checche deriva il nome dalla grande quantità di gazze che trovano riparo tra i suoi rami e porta con sé storia e racconti popolari che l’hanno accompagnata lungo i suoi 350 anni di vita. Alta quasi 20 metri, allunga le sue braccia per oltre 25 metri. Tanto tempo fa faceva parte di un intero bosco di querce ed è sopravvissuta al taglio solo per la sua imponente mole. Ha conosciuto ben più di una guerra, ed è stata utilizzata anche come nascondiglio da parte dei partigiani durante il secondo conflitto mondiale. Nonostante il crollo di due importanti branche, le cure di volontari, dei tecnici e del Comitato nato per la sua salvaguardia, le hanno permesso di attrarre visitatori da ogni dove e di continuare a offrire riparo agli uccelli come sempre ha fatto.
FIRENZE.REPUBBLICA DEL 21 AGOSTO 2014