DONATELLA, che ringraziamo ! — DANIIL CHARMS — QUALCOSA PER I CURIOSI…– verso il fondo, i suoi libri per bambini e ragazzi

 

 

Daniil Charms sapeva fare miracoli • Rivista Studio

 

 

 

Daniil Charms - Wikipedia

 

Daniil Ivanovič Juvačëv ( San Pietroburgo, 30 dicembre 1905 – Leningrado, 2 febbraio 1942)

è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo sovietico surrealista, conosciuto con lo pseudonimo di Daniil Charms (o Kharms a seconda delle traslitterazioni dal russo Хармс).

 

I segreti dello scrittore Daniil Charms | Russia in Translation

 

 

 

Daniil Charms - Disastri - EAN:9788871685564

Disastri

 Daniil I. Charms

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Curatore: Paolo Nori
Editore: Marcos y Marcos
Collana: Gli alianti
Anno edizione: 2011
In commercio dal: 27 gennaio 2011
Pagine: 206 p., Brossura

Vecchie che, per la troppa curiosità, si ribaltano dalla finestra e si sfracellano. Gatti che posano da maggiordomo, cani che si stendono sui fornelli. Tizi che litigano e si sputano in faccia. O si prendono a colpi di cetrioli. O muoiono di insonnia per paura dei topi. Gente che va a dormire credente e si sveglia atea e, grazie a una semplice operazione aritmetica, scopre quanto pesa la fede. Personaggi strampalati, parlatori infaticabili, logici illogici, narratori memorabili, voci che, messe insieme, creano un coro acuto e paradossale. Racconti, frammenti, lampi: si piange dal ridere, si sospira, si vola.

 

 

I segreti dello scrittore Daniil Charms | Russia in Translation
L' uomo che sapeva fare miracoli - Daniil I. Charms - copertina

L’ uomo che sapeva fare miracoli

 Daniil I. Charms

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Traduttore: Leonardo Marcello Pignataro
Curatore: Simone Rizzo
Editore: Il Saggiatore
Collana: Le silerchie
Anno edizione: 2014
In commercio dal: 4 dicembre 2014
Pagine: 152 p., Rilegato
13 euro, prezzo pieno

“C’era un uomo con i capelli rossi, che non aveva né occhi né orecchie. Non aveva neppure i capelli, per cui dicevano che aveva i capelli rossi tanto per dire. Non poteva parlare, perché non aveva la bocca. Non aveva neanche il naso. Non aveva addirittura né braccia né gambe. Non aveva neanche la pancia, non aveva la schiena, non aveva la spina dorsale, non aveva le interiora. Non aveva niente! Per cui non si capisce di chi si stia parlando. Meglio allora non parlarne più”. Come quello evocato da molti autori dell’avanguardia europea, anche l’universo di Daniil Charms erompe da un’esplosione continua dei significati, è un universo in cui la parola si riappropria della sua essenza più profonda e diventa capace di costruire una poesia della realtà. Quella di Charms non è solo letteratura consapevole dell’assurdità dell’essere umano, della sua presa di coscienza del nulla, ma è anche una scrittura incarnata in oggetti convenzionali, in gesti semplici e ripetitivi, in eventi immancabilmente ordinari. Parodie della quotidianità che carezzano il parossismo, sfilano ne “L’uomo che sapeva fare miracoli”, e scavano crateri sempre più profondi nella nostra percezione del mondo, perché irridono il razionalismo attraverso il riso, un riso tanto liberatorio da farci sentire un po’ più nudi.

 

 

 

Daniil Charms sapeva fare miracoli

Daniil Charms sapeva fare miracoli

 

Una nuova raccolta di poesie e racconti, un’ottima occasione per conoscere un genio russo dall’umorismo proveniente da un altro pianeta. La sua carriera, la sua vita, l’Urss che lo volle morto.

 

di Pietro Minto 5 Dicembre 2014

 

 

Spiegare Daniil Charms a chi non ancora lo conosce è probabilmente impossibile. Ma ne vale sempre la pena, specie nella settimana in cui esce una sua nuova raccolta di racconti, L’uomo che sapeva fare miracoli (il Saggiatore, 13 €), antologia che raccoglie materiale già pubblicato in Italia da Adelphi e marcos y marcos. Non è una raccolta di inediti ma poco importa perché Charms appartiene a quella costellazione di scrittori (una costellazione a forma di Donald Barthelme) per cui la rilettura non è solo sfizio per studiosi o appassionati ma piacevole passatempo: nel corso della sua carriera Charms ha toccato vette mai raggiunte prima, va riletto e rivisto. Non ci si stufa mai di osservare il proibito.

Nato a San Pietroburgo il 30 dicembre 1903, Daniil Iva­novič Juvačëv, questo il suo vero nome, è stato forse il genio più sfortunato del Novecento. Autore di racconti umoristici estremi, venne riciclato in qualche rivista per bambini poiché gli editori pensarono che parte del genio comico potesse mimetizzarsi nel classico surrealismo infantile; il resto della sua produzione – la sezione “vecchie che cadono”, diciamo – fu perlopiù snobbata. Come ha scritto Paolo Nori, il traduttore in italiano più adeguato allo stile del nostro, nella sua postfazione a Disastri, in tutta la sua vita, delle opere che gli avrebbero dato la notorietà, le sue prose per adulti, [Charms] non ha pubblicato neanche una riga. Solo racconti e poesia per bambini, che lui i bambini non li sopportava.

Come in tutte le migliori storie, ci si mise di mezzo lo stalinismo, regime poco noto per il suo sense of humor, che incarcerò infatti l’autore nel 1931 con l’accusa di «produrre letteratura antisovietica». Anzi no,  lo incarcerò due volte, la seconda nel 1941, quando il Commissariato del popolo per gli affari interni lo fece rinchiudere nella prigione psichiatrica di Leningrado, dove l’anno dopo morì di fame. Mentre lo scrittore si spegneva in miseria, i nazisti assediavano la città.

 

Il citato Disastri a cura di Nori fornisce il migliore racconto dello scollamento tra i racconti di Charms e la sua realtà: qui l’umorismo della prosa si fonde al tragico degli stralci del suo diario e si ha come risultato un abisso ben impaginato, dove una nota amara come «Temo per la mia salute» si intervalla a racconti come “Uno spettacolo non riuscito”:

 

(Entra in scena Petrakov-Gorbunov, sta per dire qualcosa ma gli viene il singhiozzo. Comincia a vomitare. Esce.

Entra PRITYKIN.)

PRITYKIN: Il rispettabile Petrakov-Gorbunov deve comunicare… (Vomita, e corre via).

MAKAROV: Egor… (MAKAROV vomita. Corre via).

(Entra SERPUCHOV).SERPUCHOV: Per non essere… (Vomita, corre via).(

Entra la KUROVA).KUROVA: Io vorrei… (Vomita, corre via).(Entra una bambina).

BAMBINA: Papà mi prega di comunicare a voi tutti che il teatro chiude. Abbiamo tutti la nausea.(Sipario)

 

La carriera di Charms cominciò però nel 1925, quando si unì all’Ordine dei transmentali, un movimento d’avanguardia, cominciò a leggere pubblicamente alcune sue opere e fu accettato nell’Unione panrussa dei poeti. Ebbe un pessimo rapporto con Pasternak, prese a litigare con i colleghi più allineati e nel 1928 iniziò a collaborare con la rivista , entrando nel settore racconti per l’infanzia dal quale finirà imprigionato.

Dopo la sua morte nel 1942, l’oblio. Da morto, Charms entrò nella macchina mentale dell’Urss che tentò un lungo processo di cancellazione collettiva: divenne tabù, i suoi racconti circolarono clandestinamente come pamphlet alieni fino al 1956, quando vennero in parte legalizzati.

La sua vita fu in parte annotata sui suoi diari e ricostruita da amici e colleghi: l’ossessione per il sesso, i rapporti con le mogli, l’amore per Chlebnikov; si riteneva «un gigantesco pagliaccio del mondo solare»; la sua Accademia dei classici di sinistra fondata nel 1927, la sera in cui interruppe una sua lettura per gridare al pubblico rumoroso e distratto: «Compagni! Io nelle stalle e nei bordelli non leggo i miei versi». Gli scandali e la persecuzione.

 

 

Dello stile di Daniil Charms non c’è molto da dire, come anticipato. È un poeta finito per raccontare fiabe ai bambini, un genio messo a tacere in un manicomio dopo una lunga lotta con il regime che ricorda quella a cui fu costretto Bulgakov, solo con epilogo peggiore; un astro che brillò per poche persone, tutti scrittori o intellettuali,  che fa di lui un comic’s comic ante-litteram, ovvero un “comico per comici”, di quelli poco noti ma adorati dai colleghi migliori (come in Italia Maurizio Milani, che peraltro gli somiglia).

Ma non era un comico: era un poeta. Una figura enigmatica diventata di culto in tutta Europa, anche in Italia dove si è diffuso soprattutto grazie Casi, gioiello che recentemente ha ammaliato Elio di Elio E Le Storie Tese,Disastri, per quanto L’uomo che sapeva fare miracoli sia un ottimo punto di partenza per i novizi, una raccolta varia dove opere “normali”, belle poesie da riviste per bambini come “Il gatto delle meraviglie”:

Un gatto sventurato si tagliò una zampa. Più non si muove e un passo non riesce a fare. Svelti! Per guarire il gatto e la sua zampa. Qualche palloncino bisognerà comprare! Subito una gran folla s’accalca in strada. E rumoreggia e urla, il gatto lì a guardare. Il gatto intanto un po’ zampetta per la strada. Un po’ tutto tranquillo in aria sta a volare!

si intervallano a detriti di prosa amara come questo del 1936 in cui sembra Franz Kafka letto da Emo Philips:

 

Kulakov si accomodò sulla poltrona profonda e sedu­ta stante si addormentò, seduto. Si addormentò sedu­to e dopo qualche ora si risvegliò disteso in una bara. Kulakov capì immediatamente che era disteso in una bara. Un terrore indicibile raggelò Kulakov. Con gli occhi appannati si guardò in giro e ovunque girasse lo sguardo vedeva soltanto fiori: fiori nei cesti, mazzi di fiori legati con nastri, corone di fiori e fiori sparsi.«Mi stanno seppellendo» pensò atterrito Kulakov e si sentì d’un tratto orgoglioso del fatto che seppel­lissero proprio lui, un uomo così insignificante, con tutto quello sfarzo, con tutti quei fiori.

 

Rimase un poeta, qualunque cosa voglia dire. E un poeta con le idee molto chiare: «Se si escludono gli antichi,» scrisse nei suoi diari, “dei quali non posso giudicare, di veri geni se ne trovano solo cinque e due sono russi. Ecco questi cinque geni-poeti: Dante, Shakespeare, Goethe, Puškin e Gogol».

In un periodo in cui l’Urss pullulava di avanguardie letterarie e artistiche, Charms ha avuto la colpa di oltrepassare il limite, regalando scritti incredibili ma troppo diversi da qualsiasi altra cosa per non risultare sospetti allo stalinismo. Mettetela così: Daniil Charms ha scritto cose talmente divertenti che Stalin l’ha fatto uccidere. La promozione perfetta, altro che Fazio.

Casi

 Daniil I. Charms

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Curatore: Rosanna Giaquinta
Editore: Adelphi
Collana: Gli Adelphi
Anno edizione: 2008
Formato: Tascabile
In commercio dal: 10 settembre 2008
Pagine: 343 p., Brossura
15 euro, prezzo pieno

Racconti di pochi istanti, trame incongrue e persecutorie, irrisioni sistematiche: questo è il terreno della sua prosa. La sua singolarità è tale da non tollerare inquadramenti. Charms rimane soprattutto uno stupefacente narratore di “casi”, tanto gratuiti quanto ineluttabili. Rispetto alla gelida purezza dei suoi esperimenti di parodia sistematica, le versioni occidentali dell’assurdo appaiono timide

 

7 gatti - Daniil I. Charms - copertina

 

7 gatti

 Daniil I. Charms

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Traduttore: L. Piccolo
Illustratore: A. Fusi
Editore: Camelozampa
Collana: Le piume
Anno edizione: 2011
In commercio dal: 1 marzo 2011
Pagine: 24 p., ill. , Rilegato
12.50, prezzo pieno

Vi sembra facile lavorare come custode a una mostra felina? E se un gatto si mette a ululare, uno passeggia, uno si pulisce il musetto, due litigano, uno guarda il soffitto e uno vi morsica la gamba… chi riuscirà a indovinare come si chiamano questi SETTE GATTI? Dal genio di Daniil Charms un’altra perla di comicità per i più piccoli. Daniil Charms (1905-1942) Geniale autore dell’avanguardia russa, in vita pubblicò soltanto testi per bambini. Proprio a causa di questi, guardati con sopetto dalle autorità sovietiche per la loro logica assurda e il rifiuto del materialismo, fu arrestato e internato nell’ospedale psichiatrico di Leningrado, dove morì a soli 36 anni.

 

 

Di come Nicolino Punk volò in Brasile e Pierino Spazzoletta non ci ha creduto neanche un po' - Daniil I. Charms - copertina

Di come Nicolino Punk volò in Brasile e Pierino Spazzoletta non ci ha creduto neanche un po’

 Daniil I. Charms

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Illustratore: S. Stefanini
Editore: Camelozampa
Collana: Le piume
Anno edizione: 2009
In commercio dal: 1 settembre 2011
Pagine: 32 p., ill. , Rilegato
12.50

Nicolino e Pierino decidono di andare in Brasile. Vanno all’aeroporto, chiedono a un aviatore e partono con l’aeroplano. Ma ci sono andati davvero, in Brasile? Nicolino dice di sì e dice che hanno visto: un bisonte, degli indigeni, un mostro. Pierino non è d’accordo e sostiene che hanno visto soltanto: una mucca, dei turisti, un’automobile. L’umorismo fulminante di Daniil Charms in un racconto poetico e surreale sul potere dell’immaginazione. Età di lettura: da 5 anni.

 

 

L' uomo che sapeva fare miracoli - Daniil I. Charms - copertina

 

L’ uomo che sapeva fare miracoli

 Daniil I. Charms

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Traduttore: Leonardo Marcello Pignataro
Curatore: Simone Rizzo
Editore: Il Saggiatore
Collana: La cultura
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 23 luglio 2020
Pagine: 160 p., Brossura
14,00 euro

Un uomo esce di casa per fare compere e lungo la strada un mattone gli cade sulla testa. Poi un altro. E un altro. E un altro ancora finché l’uomo dimentica ciò che doveva acquistare, il luogo da cui veniva, il suo nome; la sua identità. Questa è una storia. E poi c’è la storia della coda al negozio in cui alla cassa, un fungo in mano e una sigaretta in bocca, sta una cassiera morta; ma la folla si dirada non appena si viene a sapere che nella via accanto piovono vecchie. E poi ci sono storie di cani e gatti che volano, di granchi che brandiscono asce, di cornacchie con cinque zampe. Di fate condiscendenti, bottegaie piacenti, passeggeri di un tram filosofeggianti. Dagherrotipi che immortalano una realtà senza equilibri, dal cuore selvaggio, i folgoranti racconti di Daniil Charms – graziati da una levità fanciullesca, eppure foscamente minacciosi – espandono le imperfezioni di un mondo che non può, né deve, essere ricondotto a un ordinamento logico, o anche solo a una comoda levigatezza. Ecco allora scoppi di violenza, scene affastellate di oggetti bizzarri, gesti ossessivi che tradiscono l’inesauribile tensione fra l’anelito dell’uomo a trovare un senso all’esistenza e l’impossibilità di ignorare l’assurdità del vivere. Fra gli esiti più alti e amaramente umoristici della letteratura russa, gli scritti di Charms – a lungo osteggiati in patria a causa del contenuto antirazionalistico e della raffigurazione tutt’altro che edificante del regime sovietico – rappresentano una delle esperienze letterarie più straordinarie del Novecento.

 

 

Vecchie che cadono

 

I collage fantasiosi e accesi di Joanna Neborsky illustrano una prosa breve di Daniil Charms, ricreando l’atmosfera irreale e fantastica del Surrealismo russo di inizio Novecento in cui il racconto fu scritto. Una curiosa sequenza di vecchie che cadono dalla finestra attira l’attenzione del narratore di passaggio; alla sesta vecchia, la noia sopraggiunta lo porterà a cercare nuove curiosità in una visita al mercato. Una trama incongrua fra il comico e il metafisico, ambientata visivamente da Joanna Neborsky in un paesaggio sospeso nel tempo fra intense macchie di colore.

 

 

 

 

Il professor Trombetti - Daniil I. Charms - copertina

 

 

Il professor Trombetti

 Daniil I. Charms

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Traduttore: P. Nori
Illustratore: G. Palumbo
Editore: Comma 22
Collana: Balloon
Anno edizione: 2016
In commercio dal: 31 marzo 2016
Pagine: 20 p., ill.
10 euro, prezzo pieno

La figura dell’infallibile professor Trombetti si agita corpulento per le pagine, avvolto nel suo tabarro, e anima una trama sul filo dell’assurdo e ricca di umorismo che si rivolge a lettori di ogni età. Età di lettura: da 8 anni.

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4 risposte a DONATELLA, che ringraziamo ! — DANIIL CHARMS — QUALCOSA PER I CURIOSI…– verso il fondo, i suoi libri per bambini e ragazzi

  1. Donatella scrive:

    Davvero geniale e cupamente divertente questo scrittore-poeta.

  2. Rosanna (Giaquinta) scrive:

    Evviva Charms, sempre e comunque!
    L’edizione di Adelphi del 2008 è però una ristampa, il volume è uscito per la prima volta nel 1990.
    Chiedo scusa per la pedanteria, ma anche Charms era un fanatico della precisione…

    • Chiara Salvini scrive:

      TI RINGRAZIO MOLTO CARA ROSANNA PER LA PRECISIONE ALLA CHARMS…COME FAI A CONOSCERLO COSI’ INTIMAMENTE ? PERCHE’ NON CE LO RACCONTI UN PO’ ? CIAO, SPERIAMO DI RIVEDERCI, CHIARA PER IL BLOB — Faremo la correzione, promesso.

      • Rosanna Giaquinta scrive:

        Ciao Chiara,
        vedo solo ora che avevo scritto (ben due anni fa, non me ne ricordavo più) e che c’era una risposta, scusa il mio ritardo.
        Conosco Charms quasi “intimamente” perché sono quella che lo ha tradotto nel 1990, raccogliendo con fatica le sue opere pubblicate all’epoca soltanto su riviste sparse per tutta l’Europa… È anche un poeta straordinario, ma tradurre la sua poesia è un compito troppo arduo e fino ad ora quasi nessuno ci ha provato. Ormai non mi occupo di lui da molti anni, ma sicuramente ha segnato da subito, appena l’ho “incontrato”, la mia visione del mondo. Ed è bellissimo vedere quanti lo apprezzino, non è una moda o l’eco di un successo, è un autore dalla visione tragica che secondo me oggi non si può non leggere. Evviva Charms sempre e comunque!

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