FABIO ALBANESE, CORRISPONDENTE DA CATANIA ::: Migranti, Oim: mille persone sono state riportate in Libia nelle ultime 48 ore. — LA STAMPA DEL 29 MARZO 2021 

 

 

LA STAMPA DEL 29 MARZO 2021 

https://www.lastampa.it/cronaca/2021/03/29/news/migranti-oim-mille-persone-sono-state-riportate-in-libia-nelle-ultime-48-ore-1.40087295?ref=twhpv

Migranti, Oim: mille persone sono state riportate in Libia nelle ultime 48 ore.

Nel Mediterraneo, e non solo nella rotta «centrale» verso Italia e Malta, il fine settimana appena trascorso è stato un continuo susseguirsi di partenze, salvataggi, respingimenti, sbarchi autonomi

 

(Foto Oim Libia/Twitter)

(Foto Oim Libia/Twitter)

FABIO ALBANESE,

CORRISPONDENTE DA CATANIA.

PUBBLICATO IL29 Marzo 2021
ULTIMA MODIFICA29 Marzo 2021 12:03

 

Era cominciato sabato con il salvataggio di 38 persone, 14 delle quali sono bambini (uno è un neonato di appena 4 mesi), da parte della Open Arms e della ricerca affannosa di una seconda imbarcazione con a bordo 122 persone, mai trovata. Ma nel Mediterraneo, e non solo nella rotta «centrale» verso Italia e Malta, il fine settimana appena trascorso è stato un continuo susseguirsi di partenze, salvataggi, respingimenti, sbarchi autonomi.

L’Oim, l’Organizzazione per le migrazioni delle Nazioni unite, stima che nelle ultime 48 ore almeno mille persone, uomini, donne, bambini, sono state riportate in Libia dalle motovedette della Guardia costiera libica, con le buone o con le cattive.

Un’intensificazione di quelli che le organizzazioni umanitarie definiscono senza termini «respingimenti», con numeri che non si registravano da diverse settimane:

«Solo la notte scorsa sono stati intercettati 500 migranti al largo della Libia – dice la portavoce dell’Oim in quel Paese, Safa Msehli -. Quasi mille persone hanno cercato di lasciare il Paese nelle ultime 48 ore e sono finiti in detenzione in condizioni spaventose». «E’ vergognoso – prosegue Msehli – che le persone vulnerabili e le vittime di abusi subiscano ulteriori sofferenze per l’incapacità degli Stati di proteggerle».

 

(Foto Oim Libia/Twitter)

(Foto Oim Libia/Twitter)

Appena ieri, Seabird, l’aereo da ricognizione della Ong tedesca Sea Watch, aveva avvistato un barchino con una trentina di persone in zona Sar, di ricerca e soccorso, di competenza libica, un gommone con una settantina di persone verso cui si dirigeva una motovedetta della Guardia costiera libica, un gommone con una ventina di persone nella Sar maltese accanto al quale c’era una nave mercantile. La Open Arms, attualmente in navigazione al largo di Sfax, Tunisia, in acque internazionali, è in attesa di un «Pos», un porto sicuro. Ha fatto sapere che la barca con 38 persone che ha soccorso sabato era in mare da due giorni dopo essere partita da Tripoli; quasi tutte le persone soccorse sono libiche. «Terminato il trasbordo dei naufraghi, la Open Arms ha ricevuto segnalazione di altre tre imbarcazioni in difficoltà – ha comunicato la Ong catalana -. Due sono state intercettate dalla cosiddetta Guardia costiera libica e riportate in un Paese dove i diritti umani vengono costantemente violati. Open Arms ed Emergency (che ha un team sanitario a bordo della nave spagnola, ndr) ribadiscono che la Libia non può in alcun modo essere considerata un porto sicuro, e che le autorità europee devono smettere di sostenere il respingimento di chi tenta di attraversare il Mar Mediterraneo».

(Foto Oim Libia/Twitter)

(Foto Oim Libia/Twitter)

Un «traffico» di disperati, nel Mediterraneo centrale, che negli ultimi giorni è stato favorito dalle condizioni meteo e da quelle del mare, tornate buone. E infatti, non si sono registrate solo partenze dalla Libia perché negli stessi giorni, e ancora la notte scorsa, a Lampedusa ci sono stati sbarchi «autonomi» di tunisini: 59 le persone portate stamattina nell’hotspot di contrada Imbriacola dove al momento sono ospitate un centinaio di persone.

Interventi anche nel mare di Alboran, tra Marocco e Algeria da una parte e Spagna dall’altra, nel Mediterraneo occidentale, dove sono state decine gli interventi e centinaia le persone soccorse, e dove, purtroppo, c’è stato anche un naufragio appena al largo della Spagna: ieri una barca con 14 persone si è capovolta. Il bilancio è di 2 morti, nove dispersi e tre persone salvate;  stamattina le autorità spagnole hanno deciso di sospendere le ricerche. Altri interventi di soccorso, con centinaia di persone recuperate, sono avvenuti anche sulla rotta atlantica tra l’Africa nord occidentale e le isole Canarie, territorio spagnolo e dunque europeo

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